Allah loves equality. Si può essere gay e musulmano?
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“Negli ultimi anni il Pakistan è stato terribilmente colpito dal terrorismo, situazione che si è riversata sulle vite degli uomini comuni e specialmente delle persone LGBT. Esiste un ampia comunità di gay e di lesbiche che si nascondono. Il mio scopo è diffondere il messaggio che l’islam è una religione di pace, cercherò di trasmetterlo a tutte le persone , che siano mussulmane o meno“. (Wajahat Abbas Kazmi, regista e documentarista)
Allah loves equality. Il progetto
Il documentario Allah loves equality vuol raccontare l’attuale situazione delle persone LGBT che vivono nello Stato Islamico del Pakistan. Attraverso le interviste a gay, lesbiche bisessuali e transgender musulmani ci proponiamo di far arrivare la loro voce in tutto il mondo, per far conoscere: la loro vita quotidiana, il modo in cui vengono trattati dalla società, ma anche per cercare di far capire cosa dice davvero l’Islam dell’omosessualità ed anche su quali sono i loro diritti.
Trascorreremo un giorno con un gruppo di transgender nella città di Peshawar, faremo interviste esclusive ai genitori di coppie gay e transgender che lì vivono. Parleremo anche con alcuni famosi giornalisti locali ed attivisti dei diritti umani che si occupano dei diritti legali della comunità LGBT pakistana.
Racconteremo le vite delle persone transgender, da chi si prostituisce per vivere, a quanti stanno combattendo contro l’epidemia dell’HIV nella comunità trans. Scopriremo con i loro dottori i tanti problemi che le persone LGBT devono affrontare per curarsi. Infine incontreremo persone intersessuali e transgender che hanno affrontato con successo la loro transizione di sesso.
Un quadro generale sulla situazione degli LGBT in Pakistan
Sfortunatamente il Pakistan è uno dei pochi paesi che non solo non rispetta i diritti della comunità LGBT, ma dove i membri di questa comunità sono puniti come persone “contro-natura”. E’ un paese dove tenere la mano ad una persona del sesso opposto non è ben visto, mentre abbracciarsi, coccolarsi, ecc. con una persona dello stesso sesso è una norma sociale accettata. Potrebbe sembrare così che la comunità LGBT pakistana non possa incontrare nessun tipo di problema. Tuttavia, non è così.
L’intolleranza della società verso l’omosessualità è ciò che porta la comunità LGBT a non avere diritti e rischiando anche carcerazione, fino a 10 anni. La società colpevolizza le persone LGBT, le accusa di aver ‘scelto la strada sbagliata’ perciò “meritano di essere puniti”. Non si comprede che la sessualità non è una scelta.
Solo nel 2015 diverse donne transgender sono morte a causa della transfobia, innumerevoli uomini gay sono stati rapiti mentre alle lesbiche vengono inflitti stupri correttivi e vengono date in sposa contro la loro volontà. Finchè la società pakistana non comincierà ad accettare la comunità LGBT come una parte di essa, queste atrocità continueranno ad essere commesse contro di loro.
Il Grande Colibrì per “Allah loves equality”
Il Grande Colibri è un progetto di attivismo a favore delle persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali) che vuole fare emergere e raccontare l’importanza delle altre di erenze (etniche, nazionali, culturali, religiose, sociali, relazionali, sessuali…) che si intersecano con quelle legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. “Vogliamo rompere il muro di silenzio e di pregiudizio che avvolge chi non rientra nei canoni della maggioranza, superare la rappresentazione stereotipata e superficiale delle minoranze, far sentire la voce di chi viene ignorato, combattere ogni forma di pregiudizio (omofobia, transfobia, razzismo, islamofobia, etc,..)”.
WAJAHAT ABBAS KAZMI. Il registra e produttore del documentario
Attivista dei diritti umani di Amnesty International e regista indipendente. E’ nato in Pakistan ed è cresciuto in Italia. Ha finito gli studi alla scuola Piero Sraffa di Brescia. Scrive scriveva regolarmente articoli per giornali e riviste popolari, ma la sua passione è scrivere film su temi sociali, per aumentare la consapevolezza pubblica.
Per questyo nel 2009 ritornò nella sua terra, il Pakistan, e debuttò come scrittore/produttore del lungometraggio “The Dusk” (2011), che scatenà molte controversie poichè affrontò il tema delle persone scomparse in Pakistan. Inoltre ha prodotto THE BLUE VEINS (2011), MASSAGE FOR GOD (2012). Nel 2014 ha prodotto anche un film FATWA – THE FINAL VERDICT, che cerca di mostare le ragioni della crescita del Terrorismo Religioso in tutto il mondo e specialmente in Pakistan.
PIER CESARE NOTARO. Il co-producer del documentario
Nato a Milano, è un dottorato in scienze politiche. Dal 2001 è un attivista a favore delle persone LGBT e dei migranti. Nel 2011 ha fondato il sito “ www.ilGrandeColibi.com ” che si occupa della situazione delle minoranze sessuali nel sud del pianeta e ha lanciato “Musulmani Omosessuali in Italia”, un progetto per combattere le discriminazioni a base religiosa e sessuale. E’ tstao uno dei tre facilitatori all’ultima conferenza del Calem (Confederazione delle associazioni LGBTQI musulmane in Europa) e lavora insieme ad attivisti in Italia e all’estero, specialmente nel mondo arabo-musulmano.
ZEESHAN KAZMI. Sceneggiatore
Zeeshan Kazmi è nato nel 1985 e cresciuto a Lahore, in Pakistan. Il suo interesse per la letteratura e le artivisive lo ha portato nel mondo cinematografico. Da una decina di anni è impegnato in diversi progetti di natura sociopolitica.
Ginevra Campaini. Assistant Director
Nata a Firenze, laureata in Mediazione linguisca e culturale, ha una grande passione per le lingue, la lingua araba ed il mondo arabo-musulmano, che l’ha portata a combinare la traduzione con i diritti umani, delle minoranze sessuali e dei migranti . Traduttrice volontaria per diversi progetti e associazioni sui migranti e sulla comunità lgbt, nel 2012 ha partecipato al campo giovani “U4Rights” di Amnesty International e dal 2016 è diventata una collaboratrice del progetto “Il Grande Colibrì”.
Se vuoi far raccontare questa storia dai il tuo contributo alla raccolta fondi per realizzarlo. Vai sul sito https://www.indiegogo.com/
Questo progetto si avvale del sortegno de Il Grande Colibri, del patrocinio del Centro di Iniziativa Gay Arcigay Milano, di Gay Lex e del Progetto Gionata su fede e omosessualità.