I segni della speranza, i santi e l’epidemia dell’AIDS
Articolo di Kittredge Cherry pubblicato sul suo blog Jesus in Love (Stati Uniti) il 1 dicembre 2010, libera traduzione di Silvia Lanzi
Nella giornata mondiale dell’AIDS [1 dicembre, n.d.r.], siamo vicini a tutti coloro che hanno l’HIV. Applaudiamo alla prevenzione e agli sforzi di cura e onoriamo coloro che sono morti di AIDS: più di venticinque milioni di persone in tutto il mondo.
L’icona dei Santi patroni dell’epidemia di AIDS di Lewis Williams mostra due coppie di compagni e santi medievali che affrontano insieme una malattia epidemica con amicizia e fede. Il loro legame da uomo a uomo parla alla comunità gay, dove l’AIDS ha un impatto sproporzionatamente vasto. Le coppie stanno una ad ogni lato di un castagno, simbolo di vita dopo la morte. “Si spera che offrano conforto ai compagni che hanno dovuto sopravvivere alla morte dell’amato o agli amici/alla famiglia gravati dalla morte di due compagni” dice il testo che accompagna l’icona.
Sulla sinistra ci sono due francescani del XIII secolo che hanno prestato la loro opera in un lazzaretto italiano: il beato Bartolo Buonpedoni e il beato Vivaldo. Bartolo prese la lebbra mentre si stava prendendo cura degli ammalati, così dovette vivere in un luogo isolato. Il suo leale amico Vivaldo andò con lui nel lazzaretto, anche se non aveva contratto la malattia. Vissero insieme per vent’anni, fino alla morte di Bartolo. Oggi effettivamente ci sono cure per la lebbra, conosciuta come malattia di Hansen. L’AIDS ha preso il suo posto come malattia che spaventosa e stigmatizzata.
Sulla destra stanno i monaci carmelitani del XIV secolo sant’Avertano e il beato Romeo, compagni itineranti che sono morti insieme a causa della peste. Avertano si sentì ispirato ad andare a Roma ed ebbe il permesso di prendere con lui Romeo. Affrontarono pioggia e neve nel loro avventuroso pellegrinaggio oltre le Alpi, dalla Francia in Italia. Nessuna città italiana li volle al suo interno perché l’epidemia infuriava. Avertano morì per primo, seguito una settimana più tardi da Romeo. L’icona è stata dipinta dall’artista del New Mexico Lewis Williams, dell’Ordine Francescano Secolare (OFS), che ha studiato con il maestro iconografo Robert Lentz e ha fatto della giustizia sociale un tema delle sue icone.
La giornata mondiale dell’AIDS riveste una grande importanza per me. Ho prestato il mio ministero nella comunità LGBT di San Francisco nei tardi anni ’80, quando non c’erano trattamenti efficaci e le morti per AIDS erano comuni. Ho scritto di questa esperienza per il giornale Christian Century. Ho perso molti amici a causa dell’AIDS. In loro memoria ho il piacere di aggiungere questo post alla nuova serie di santi GLBT nel blog di Jesus in Love.
Con il mio cuore, mi unisco alla seguente preghiera per i malati di AIDS scritta da Diann L. Neu, cofondatrice e codirettrice della Women’s Alliance for Theology, Ethics and Ritual (Alleanza femminile di teologia, etica e riti), e già pubblicata in Equal Rites: Lesbian and Gay Worship, Ceremonies, and Celebrations (Riti egualitari: culto, cerimonie e celebrazioni lesbiche e gay):
Lettore: Tu Compassionevole e Santo, apri i nostri cuori, le nostre menti e le nostre mani, cosicché possiamo unirci alla comunità globale per rispondere all’AIDS mentre preghiamo: ricordiamo tutte le donne, gli uomini, i bambini, in questo paese e nel mondo, che stanno vivendo con l’AIDS.
Tutti: La giustizia domanda che noi ricordiamo e rispondiamo.
Lettore: Ricordiamo tutti quelli che si occupano delle persone che vivono con l’AIDS e di esso muoiono nelle loro case, negli ospedali e nelle case di cura.
Tutti: La giustizia domanda che noi ricordiamo e rispondiamo.
Lettore: Ricordiamo tutti quelli che sono coinvolti nella ricerca e nelle cure ospedaliere, che possano rispettare la dignità di ogni persona.
Tutti: La giustizia domanda che noi ricordiamo e rispondiamo.
Lettore: Ricordiamo tutti i compagni che sono lasciati a piangere per i loro amati.
Tutti: La giustizia domanda che noi ricordiamo e rispondiamo.
Lettore: Ricordiamo tutti i genitori che hanno saputo la verità sulla vita dei loro figli attraverso il loro processo di affrontare la morte…
Rimaniamo vigili.
Affinché sia trovata una cura per l’AIDS,
Affinché quelli che stanno morendo di AIDS siano confortati,
Affinché la verità ci faccia liberi,
Affinché l’amore allontani l’ingiustizia.
Non smettiamo di lottare.
Testo originale: Saints bring hope on World AIDS Day