La resurrezione di Cristo vista attraverso gli occhi delle persone LGBT
Testo* di Kittredge Cherry tratto da The Passion of Christ: A Gay Vision (La passione di Cristo: una visione gay), illustrazioni di Douglas Blanchard, Apocryphile Press, 2014, 154 pagine, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
“Io sono la risurrezione e la vita.” (Giovanni 11:25). Un Cristo giovane e prestante in blue jeans conduce un’evasione gioiosa in Gesù risorge da The Passion of Christ: A Gay Vision (La Passione di Cristo. Un punto di vista gay), una serie di ventiquattro dipinti di Douglas Blanchard. Gesù tiene la mano di un prigioniero mentre fa un passo verso l’alto, che porta i prigionieri alla libertà.
Gesù porta ancora le ferite della crocifissione ma splende di vita e di salute. Per la prima volta in questa serie, Gesù ha anche un’aureola. Fasci di luce germogliano dalla sua testa in quattro direzioni, formando una croce diagonale dietro di lui. Gesù non si crogiola nella sua gloria ma è determinato a usare il suo nuovo potere per liberare gli altri. Cristo è ancora più potente come liberatore perché è anche uno dei prigionieri. La sua luce interna illumina la folla in ombra dietro di lui.
Blanchard osa dipingere una resurrezione comunitaria. Un prigioniero alza il pugno in segno di vittoria, una catena spezzata penzola dal polso incatenato. Un altro, in festa, agita il cappello. La scena si può leggere come “gay” perché si vede Gesù che tiene per mano un altro uomo. Il motivo ad arco ricorre nel muro di mattoni dietro di loro ma questa volta Gesù sale al di sopra di esso. Nemmeno la cornice può trattenere il Cristo risorto. Si dirige direttamente verso lo spettatore, creando un contatto visivo, pronto ad esplodere attraverso la superficie piatta dell’immagine, nella nostra vita.
Le crepe della struttura aperta in alto sono come luci che attraversano questa scena naturalistica ma soprannaturale. Le parole dipinte sull’inseparabile falsa cornice informano lo spettatore che questo è un momento di significato cosmico: Gesù risorge. Egli supera la morte stessa in una versione aggiornata della prima Pasqua.
La resurrezione è una delle parti più difficili della storia della Passione per noi moderni, che non abbiamo fede nei miracoli e siamo sospettosi dei lieto fine. Artisti e teologi lottano per conciliare una comprensione realistica della condizione umana con la speranza per un mondo tormentato. Gli scettici domandano se la resurrezione sia mai avvenuta, ma essa è centrale per la fede di molti cristiani. La Pasqua è quando Gesù diventa più di un grande maestro, quando le menti sono sfidate a tendersi e fare un salto di fede. Risorgendo dai morti Gesù completa il mistero di salvare un mondo lacerato e incarna una nuova verità: l’amore trascende la storia, l’amore è più forte della morte. La morte smette di essere una prigione e diventa il passaggio per una nuova vita.
Gesù era una persona storica unica ma incarna anche l’archetipo sacro del dio-uomo ed eroe che torna dalla morte con nuovi poteri per aiutare gli altri. Ci sono molti antichi miti di dèi morti e ritornati, alcune volte in armonia con le stagioni. Cicli di morte e rinascita si ripetono in natura e nei cuori delle persone che devono lasciar “morire” parte di sé per poter crescere. Cristo rivive ancora nelle azioni di innumerevoli martiri, profeti e filantropi nel corso della storia fino ai giorni nostri. Gesù trionfa non negando la morte, ma muovendosi attraverso di essa. In definitiva, egli unisce nascita e morte in se stesso.
Illustrare la risurrezione è sempre stata una sfida per gli artisti. La Bibbia non descrive l’esatto momento in cui Gesù risuscitò dai morti, piuttosto trasmette la Buona Novella con il resoconto della tomba vuota e le apparizioni del Cristo risorto. Per più di mille anni gli artisti hanno seguito questo esempio ed evitato di raffigurare la resurrezione stessa. Anche le tradizionali stazioni della Via Crucis si fermavano solo brevemente alla risurrezione. Il soggetto divenne più comune nell’arte dal XII secolo. All’inizio Cristo veniva solitamente dipinto mentre usciva da un sarcofago in stile romano. Poi gli artisti hanno cominciato a dipingere Gesù che si librava in aria. L’altare di Isenheim di Matthias Grünewald, del XVI secolo, combina una terribile crocifissione con una risurrezione altrettanto estrema, in cui un Gesù raggiante e robusto galleggia sopra la sua tomba, serenamente sveglio. Ma le autorità ecclesiastiche repressero questa tendenza, insistendo sul fatto che i piedi di Gesù rimanessero ben saldi a terra. L’artista del Rinascimento Leonardo da Vinci ha sperimentato un approccio più naturale con Gesù, facendolo emergere da una grotta scavata nella roccia.
Nella storia dell’arte è quasi senza precedenti vedere altre persone risorgere insieme a Gesù. Di solito Gesù risorge da solo, magari accompagnato da angeli, rotolando sopra o addirittura calpestando le guardie romane fuori dall’ingresso della sua tomba. La scena di gruppo di Blanchard ha molto in comune con un’altra tradizione artistica. Gli artisti mostrano Gesù che salva le anime dei morti in scene conosciute come Anastasi o Tormenti dell’Inferno, che di solito è un evento separato prima della resurrezione. Il soggetto prese piede nella cultura bizantina e per poi diffondersi in occidente intorno al VIII secolo e continua ad essere molto diffuso nel cristianesimo ortodosso orientale. Blanchard cita l’artista romantico inglese William Blake come fonte visiva per parte del suo immaginario di resurrezione e post-resurrezione.
Il dipinto originale Gesù risorge è appeso in casa mia, un regalo dell’artista. Blanchard ha voluto che lo avessi perché ci ha fatto incontrare. Nel 2005 stavo cercando delle immagini cristiane queer per il mio sito JesusInLove.org, che era ancora in fase di progettazione. È stato difficile trovare figure di Cristo LGBT ma la più rara di tutte era la risurrezione queer. Sono rimasta deliziata quando, finalmente, una ricerca su Internet mi ha portato a Gesù risorge di Blanchard. Dopo e-mail, lettere e telefonate, ha finalmente acconsentito a farmelo usare sul mio sito web. Più tardi ho condiviso ulteriormente la sua serie sulla Passione nel mio libro Art That Dares (Arte che osa) e nel 2007 con una mostra che ho aiutato ad organizzare alla JHS Gallery a Taos. Gesù risorge se ne sta appeso nel mio salotto, dove serve da richiamo costante per mantenere la speranza qualsiasi cosa possa succedere.
La resurrezione di Blanchard non si verifica nel vuoto né in una grotta solitaria. Il suo Gesù non è un individuo isolato che sta facendo esperienza di un miracolo unico nel suo genere, ma è il primo in un gruppo eterogeneo che diventerà il corpo di Cristo nel mondo. Egli conduce una rivolta, più un’insurrezione che una resurrezione. Qui i “prigionieri” sono i morti ma la prigione può significare ogni tipo di limitazione, incluse le ristrettezze della vergogna in cui si nascondono le persone LGBT. La lotta per conciliare la risurrezione con la dura realtà può essere particolarmente difficile per le persone LGBT, che hanno subito i crimini d’odio, la discriminazione e le devastazioni dell’epidemia di AIDS. Il Cristo risorto apre la strada ad uno stato dell’essere in cui l’odio non porta a sempre maggiore odio e la rabbia diventa una motivazione per la vita, non per la distruzione.
“Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione.” Romani 6:5
Cristo vive! Nessuno sa esattamente com’è successo, ma Gesù è risuscitato a nuova vita il terzo giorno dopo la sua crocifissione. Il mistero della risurrezione rimpiazza la legge di causa/effetto con una nuova legge: la legge dell’amore. Gesù ora vive nei nostri cuori. Proprio come aveva promesso, ha liberato le persone da ogni forma di schiavitù. I prigionieri sono liberati da ogni prigione. Le persone LGBT sono libere di lasciare i loro angoli della vergogna. Cristo splende dei colori di ogni essere. Persone di tutti i tipi: queer ed etero, vecchi e giovani, maschi e femmine, e ogni cosa in mezzo, di tutte le razze, età e capacità, tutti insieme noi siamo il corpo di Cristo. Bentornato, Gesù!
Gesù appare a Maria
“Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni.” (Marco 16:9).
Due amici si incontrano all’alba in Gesù appare a Maria. Si circondano vicendevolmente e Maria Maddalena fa gesti di felice sorpresa al trovare Gesù vivo nel luogo di sepoltura. Sembra quasi che Gesù stia danzando con la sua stessa ombra. Una chiazza di sole cattura Cristo risorto, ora riportato in salute e prestante nei suoi blue jeans.
Maria, una donna nera, rimane nell’oscurità, con la schiena allo spettatore. La stella del mattino brilla in un opulento cielo blu mentre i primi raggi dell’alba risvegliano la verde erba primaverile. La cornice stessa è verde: anche il falso legno ha preso vita!
Sul lontano orizzonte stanno macchine scavatrici. Una massa d’acqua separa Gesù e Maria dal profilo della città lontana. Sono circondati da parecchie tombe. Quella dietro Gesù ha il numero 124: lo stesso numero della misteriosa etichetta intorno al suo collo nel primo quadro di questa serie. L’artista ha detto di aver scelto il numero 124 perché non ha alcun significato speciale nel cristianesimo.
Il suo Gesù è morto con un numero casuale, un reietto umano spogliato del suo nome. Il paesaggio e le tombe somigliano a Hart Island, un cimitero pubblico per gli sconosciuti e gli indigenti di New York. Costruito da carcerati, Hart Island è il più grande cimitero finanziato dalle tasse al mondo, con sepolture di massa giornaliere e quasi un milione di persone sepolte.
Prima Maria era accecata dal dolore ma ora ha visto una verità più grande: il Cristo vivente è qui, ora. In questi momenti la consapevolezza suprema irrompe nella percezione ordinaria e si risveglia un sacro timore per il mistero definitivo che trascende ogni nome. La scena può simboleggiare qualsiasi momento di intuizione improvvisa o di scoperta, quando una subitanea chiarezza porta ad una conoscenza che cambia la vita.
La tensione dinamica tra le figure suggerisce che questo è il momento conosciuto come Noli me tangere, la frase latina tradotta di solito come “Non toccarmi”. Gesù dice queste parole a Maria Maddalena in Giovanni 20:17, quando si incontrano dopo la sua resurrezione. Nel vangelo di Giovanni la Maddalena arriva per visitare la tomba di Gesù prima che il sole sorga a Pasqua. Era sconvolta che mancasse il suo cadavere, finché il Cristo risorto non l’ha chiamata per nome. Sopraffatta dall’emozione, ha iniziato ad abbracciarlo ma lui l’ha fermata con una richiesta che ha più traduzioni.
L’originale greco si traduce meglio con “Smettila di aggrapparti a me”, ma la traduzione latina è ormai entrata a far parte della tradizione culturale: “Non mi toccare (noli me tangere) perché non sono ancora asceso”. La scena è stato un standard iconografico per gli artisti di tutto il mondo cristiano a partire dalla tarda antichità. Gli artisti moderni sono tutt’ora desiderosi di ritrarre la sofferenza e la morte di Gesù ma la maggior parte non tocca l’argomento delle sue apparizioni dopo la resurrezione. I riferimenti indiretti continuano. Per esempio, il misterioso quadro allegorico di Picasso del 1903 La Vie, il capolavoro del Periodo Blu, contiene dei riferimenti al Noli Me Tangere del pittore rinascimentale Antonio da Correggio.
Gesù che appare a Maria è una buona notizia per tutti i diseredati, incluse le persone LGBT odierne. Come Gesù, le persone LGBT non possono dare per scontato l’essere toccate e così diventano intoccabili. La ragione per cui Gesù rifiuta il tocco di Maria è che egli “non è ancora asceso” ma, da un punto di vista gay, questo suggerisce anche una certa avversione per il contatto eterosessuale. Gesù fa la sua prima apparizione dopo la resurrezione ad una donna, in un tempo nel quale alle donne non era permesso testimoniare nei giudizi legali. Ora, il Cristo risorto ha scelto una donna come sua prima testimone.
Maria Maddalena ha un’immeritata reputazione per presunti peccati sessuali. La Chiesa l’ha erroneamente etichettata come una prostituta per secoli ma la Bibbia non avalla questo punto di vista. I teologi progressisti la stanno additando come un modello per i leader della Chiesa. La Bibbia ritrae Maria Maddalena come la più importante tra le donne seguaci di Gesù: ha sostenuto il ministero di Gesù con le proprie risorse, viaggiando con lui mentre insegnava, testimoniando la sua crocifissione e correndo alla sua tomba prima dell’alba. Nel vangelo di Luca gli angeli domandano a Maria Maddalena e alle altre donne presso la tomba vuota: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”. I cristiani LGBT e i loro sostenitori a volte si pongono la stessa domanda mentre cercano il Cristo vivente nei rituali arrugginiti e tristi e nelle reliquie della Chiesa istituzionale.
“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?” (Luca 24:5)
Maria Maddalena si recò alla tomba del suo amico Gesù domenica mattina presto. Era vuota! Iniziò a piangere e qualcuno le si avvicinò. Maria pensò fosse il giardiniere, fino a che questi la chiamò per nome. Il suo cuore sobbalzò quando riconobbe Gesù. Gli esseri umani spesso non afferrano la presenza di Dio sotto i loro occhi. Come Maria, ci perdiamo nelle nostre emozioni.
Sentiamo come se Dio fosse lontano o addirittura morto. Poi succede qualcosa e improvvisamente vediamo: Dio era stato sempre con noi. Gesù ha scelto una persona improbabile come prima testimone della sua risurrezione. Le donne erano cittadine di seconda classe ai tempi di Gesù, non diversamente dalle persone LGBT in alcuni Paesi oggi. Ma Gesù, che amava gli emarginati, si rivelò di buon grado alla donna che era andata a cercarlo. Cristo è pronto a chiamare per nome ognuno e ognuna di noi, anche se stiamo cercando in tutti i posti sbagliati.
Gesù, dove sei ora? Mi parlerai?
Gli ultimi cinque quadri della serie gay della Passione sono presentati qui sotto solo con brevi meditazioni.
Gesù appare ad Emmaus
“Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.” Luca 24:30-31
“Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.” Matteo 18:20
Due viaggiatori incontrarono uno straniero sulla strada che conduceva ad un villaggio chiamato Emmaus. Mentre erano per strada, raccontarono allo straniero di Gesù: le speranze che aveva suscitato in loro, la sua terribile esecuzione, l’incredibile storia, raccontata da Maria, che egli fosse ancora vivo.
I loro cuori ardevano mentre lo straniero la ripeteva per loro, ponendola in un contesto più ampio. Lo convinsero a rimanere e unirsi a loro per la cena ad Emmaus. Mente iniziava il pasto, lo straniero benedisse il pane e lo porse loro. Improvvisamente videro: lo straniero era Gesù! Era stato con loro tutto il tempo.
A volte anche i cristiani devoti sono impossibilitati a vedere l’immagine di Dio nelle persone che sono loro estranee, come le persone LGBT o altre che hanno uno status sociale inferiore.
Le persone possono anche essere cieche al loro sacro, intrinseco valore. Ma in qualunque momento, la grazia di un incontro inaspettato può aprire i loro occhi.
Vieni a viaggiare con me, Gesù, o sei già qui?
Gesù appare ai suoi familiari
“Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate.” Luca 24:39
“Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».” Giovanni 20:26
Gli amici di Gesù si nascondevano insieme perché avevano paura delle autorità che avevano ucciso il loro amato maestro. Le porte erano chiuse ma in qualche modo Gesù entrò e stette con loro. Non potevano crederci! Li convinse a toccarlo e li invitò anche ad osservare attentamente le ferite della sua crocifissione. Mentre sentivano la sua pelle calda, i loro dubbi e le loro paure si trasformarono in gioia.
A Gesù piaceva toccare. Spesso aveva toccato la gente per guarirla e aveva lasciato che la gente lo toccasse. Ha sfidato i tabù e si è lasciato toccare da donne e persone malate. Ha capito la sessualità umana, ha aiutato prostitute e altri emarginati per motivi sessuali. Le persone LGBT a volte si rinchiudono nel loro angolino di vergogna, ma Gesù non era così. Era soddisfatto del proprio corpo umano, anche dopo essere stato ferito.
Gesù, davvero posso toccarti?
Gesù ritorna dal Padre
“Fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.” Atti 1:9
“Come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te.” Isaia 62:5
Le parole e le immagini non possono esprimere tutta la beatitudine che Gesù provò quando ritornò a Dio. Alcuni paragonano la gioia divina dell’anima all’estasi sessuale del matrimonio. Forse per Gesù è stato un matrimonio omosessuale. Gesù bevve il nettare del respiro di Dio e si arrese al suo abbraccio divino, mescolando il maschile e il femminile in modo ineffabile. Gesù è diventato sia l’Amante che l’Amato, mentre tutto in lui ha trovato in Dio il suo complemento, il suo riflesso, il suo gemello.
Quando si sono baciati, Gesù ha lasciato l’amore santo fluire attraverso di lui per benedire tutti gli esseri nel corso di un tempo senza tempo. Amore e fede si sono toccati; giustizia e pace si sono baciate.
I confini tra Gesù e Dio sono scomparsi, sono diventati un tutt’uno: un Cuore, un Respiro, Uno. Tutti noi siamo parte del corpo di Cristo, in un matrimonio che accoglie tutti e tutte.
Gesù, congratulazioni per le tue nozze! Grazie per avermi invitato!
La discesa dello Spirito Santo
“Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo.” Atti 2:3-4
“Negli ultimi giorni, dice il Signore, Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni.” Atti 2:17
Gesù aveva promesso ai suoi amici che lo Spirito Santo sarebbe venuto per renderli più forti. Erano insieme in città a Pentecoste, quando improvvisamente sentirono una forte tempesta di vento che soffiava dal cielo. Lingue di fuoco apparvero e si separarono per atterrare su ciascuno di loro. Gli amici di Gesù ardevano con il fuoco dello Spirito Santo! Presto lo Spirito li portò a parlare altre lingue. L’eccitazione attirò una grande folla. Persone di ogni razza e nazione giunsero da ogni parte della città, portando le loro personalità, bellissime come i colori dell’arcobaleno. Ognuno poteva sentire parlare di Dio nella propria lingua. La storia di Gesù è stata tradotta in molte lingue. Ora il vangelo è disponibile con un accento LGBT. Ispirati dallo Spirito Santo, anche noi possiamo sentire la storia di Dio. Noi siamo gli ardenti amici di Gesù!
Vieni, Spirito Santo, e accendi una fiamma di amore nel mio cuore!
La trinità
“In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso.” Luca 23:43
“Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.” Matteo 5:10
Dio promette di condurre gli uomini fuori dall’ingiustizia, in un paese dove scorrono latte e miele. Possiamo fare lo stesso viaggio che ha fatto Gesù. Il suo spirito e la sua eredità vivono in tutti coloro che ricordano la sua Passione. Aperti alla gioia e al dolore del mondo, possiamo fare esperienza di tutta la creazione come se fosse il nostro stesso corpo, il corpo di Cristo. Per strano che possa sembrare, possiamo creare la nostra terra di latte e miele. Lo Spirito Santo ispira ogni persona a vedere il paradiso alla sua maniera. Guardate, lo Spirito Santo celebra due uomini che si amano!
Sembra un angelo che protegge una coppia omosessuale. Gli uomini sono Gesù e Dio? Non ci sono nomi, possono esprimere appieno la Trinità che assomma in sé ogni genere sessuale, una Trinità di Amore, Amante e Amato… o Mente, Corpo e Spirito.
Dio è pazzamente innamorato di ognuno. Come Gesù ha spesso detto, il paradiso è tra noi e in noi. Ora che abbiamo visto un punto di vista gay della Passione di Cristo, siamo liberi di procedere con amore.
Grazie Gesù, per avermi dato un nuovo punto di vista!
* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
Testo originale: Day 8: Jesus rises, appears to Mary and friends, and more (Gay Passion of Christ series)