10 Motivi per cui Dio ama i cristiani gay
Riflessioni di Matthew Vines* pubblicato sul sito del TIME (Usa) 11 giugno 2014, libera traduzione di Benedetta Protano
Quando ho cominciato a scrivere il mio nuovo libro, God and the Gay Christian (Dio e il Cristiano Gay), ero bene a conoscenza del fatto che i cristiani contrari al matrimonio con lo stesso sesso in chiesa si sono serviti a lungo della Bibbia per difendere i loro punti di vista. Da cristiano gay proveniente da una chiesa evangelica in Kansas, quello status quo ha avuto un impatto dannoso nel corso della mia vita, e questo è un motivo per cui mi sono messo in viaggio per cambiare questa opinione inesatta. Qui di seguito ci sono 10 motivi per cui Dio accetta i Cristiani gay.
1. Il termine “omosessuale” non esisteva fino al 1892. Alcune traduzioni moderne della Bibbia dicono che gli “omosessuali” non erediteranno il regno di Dio, ma prima del tardo 19° secolo non esistevano né l’idea né la parola per le persone attratte dallo stesso sesso. La Bibbia respinge l’atteggiamento omosessuale lussurioso, ma questo non significa che condanna tutte le persone e le relazioni gay.
2. L’orientamento sessuale è un concetto nuovo – un concetto che la tradizione Cristiana non ha affrontato. Molti Cristiani ricorrono alle tradizioni di fede per dare forma al loro credo, ma il concetto di orientamento sessuale è nuovo. Fino agli ultimi dieci anni, l’atteggiamento omosessuale veniva collocato nella stessa categoria dell’avidità e dell’ebbrezza – come un vizio di eccesso a cui ognuno può essere incline – non come espressione di orientamento sessuale. La tradizione cristiana non si è mai pronunciata in merito alla questione moderna della gente LGBT e delle loro relazioni.
3. La castità è un dono, non un ordine. La Bibbia considera la castità come un giusto modo di vivere – Gesù era casto, in fondo – ma puntualizza anche che la castità deve essere una scelta volontaria. Pretendere che tutte le persone gay siano caste è in contrasto con gli insegnamenti biblici sulla castità, che sono fondati sull’essenza del pensiero espresso nelle Sacre Scritture, secondo cui la creazione fisica di Dio è giusta.
4. Condannare le relazioni con lo stesso sesso è dannoso per la comunità LGBT. Nel Discorso della Montagna Gesù ha insegnato che gli alberi buoni portano frutti buoni, mentre gli alberi cattivi portano frutti cattivi. Il rifiuto della chiesa verso le relazioni con lo stesso sesso ha provocato un’enorme e inutile sofferenza per la comunità LGBT – ecco il frutto cattivo. Quelle conseguenze dannose dovrebbero far aprire i Cristiani a prendere di nuovo in considerazione gli insegnamenti tradizionali della chiesa.
5. Sodoma e Gomorra comportarono un tentato stupro di gruppo, non una relazione amorosa. E’ comunemente appurato che Dio, preso dalla collera divina, distrusse Sodoma e Gomorra, essendo contrario alle relazioni con lo stesso sesso, ma l’unico tipo di comportamento omosessuale descritto nel racconto è un tentato stupro di gruppo – niente a che vedere con una devota relazione sentimentale. La Bibbia condanna esplicitamente Sodoma per la sua arroganza, inospitalità e apatia verso i poveri – non per il comportamento omosessuale.
6. Le proibizioni nel Levitico non sono applicabili ai Cristiani. Il Levitico condanna il rapporto tra due uomini dello stesso sesso, ma l’intero codice di legge del Vecchio Testamento non è stato mai applicato ai Cristiani alla luce della morte di Cristo. Il Levitico condanna anche la consumazione di maiale, coniglio, crostacei, l’usanza di tagliare i capelli ai lati della testa, e i rapporti durante il periodo mestruale della donna – nessuno di questi punti viene più contemplato dai Cristiani.
7. Paolo condanna la lussuria omosessuale, non l’amore. Come tutti gli altri antichi scrittori, Paolo ha descritto il comportamento omosessuale come risultato di desiderio eccessivo da parte delle persone che potrebbero essere appagate con le relazioni eterosessuali. Non aveva in vista relazioni amorose omosessuali di lunga durata. E mentre ha descritto il comportamento omosessuale come “innaturale”, ha anche aggiunto che gli uomini dai capelli lunghi vanno contro natura, e la maggior parte dei Cristiani lo intendono come un riferimento a convenzioni culturali.
8. Il matrimonio è impegno. Il matrimonio spesso implica la procreazione, ma, secondo il Nuovo Testamento, è basato su qualcosa di più profondo: un impegno di lunga durata con un partner. Il matrimonio viene spesso paragonato al rapporto tra Cristo e la chiesa, e mentre il linguaggio utilizzato si riferisce all’ambito eterosessuale, i principi fondamentali sono applicabili anche alle coppie dello stesso sesso, meglio così.
9. Gli esseri umani sono relazionali. Dall’inizio della Genesi, gli esseri umani sono descritti come bisognosi di relazione, dal momento che Dio è egli stesso relazionale. La sessualità è parte essenziale di ciò che significa essere una persona relazionale, e condannare la sessualità delle persone LGBT nuoce completamente alla loro capacità di relazionarsi con tutte le persone – e con Dio.
10. I Cristiani fedeli accolgono già i fratelli e le sorelle LGBT. Al giorno d’oggi denominazioni tradizionali come Presbiteriani ed Episcopali consacrano apertamente il clero gay, e ci sono principi di cambiamento anche nelle chiese evangeliche. Questo novembre, il Progetto di Riforma presenterà a Washington D.C. un congresso di formazione aperto a un massimo di 900 Cristiani LGBT dichiarati – e il movimento per il cambiamento nelle chiese conservatrici è appena iniziato.
*Matthew Vines è l’autore di God and the Gay Christian ( Dio e il Cristiano Gay ed è il fondatore del Progetto di Riforma, un’organizzazione non-profit a base biblica che cerca di riformare gli insegnamenti ecclesiastici sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Matthew vive a Wichita, in Kansas.
Testo originale: 10 Reasons why God loves gay Christians