Ma perchè a Genova la Curia ha avuto paura della Veglia per le vittime dell’omofobia?
Comunicato del Progetto Gionata
Si è conclusa da poche ore a Genova la Veglia di preghiera per le vittime della violenza dell’omo-trasfobia e di tutte le discriminazioni, organizzata dal gruppo Bethel – cristiani LGBT della Liguria nel Centro Civico Remigio Zena dopo che all’ultimo momento la curia Genovese, guidata dal card. Bagnasco, arcivescovo della città e presidente della Dei, ha negato il permesso a don Fernando Priveranno, parroco della Parrocchia Sacra famiglia, di ospitare la veglia in programma inizialmente per il 20 maggio.
«Per la prima volta dal 2009 non è stato possibile svolgere la veglia in una chiesa cattolica», spiega Laura Ridolfi, referente del gruppo Bethel (cristiani lgbt della Liguria), ospitato per anni da don Andrea Gallo a San Benedetto al Porto. «Con l’avvento di papa Francesco mai avrei pensato di dover fare i conti con un no. E invece il no è arrivato». La veglia si è tenuta comunque mercoledì 26 maggio presso una sala civica di Genova dove hanno portato la loro vicinanza tanti cattolici e numerosi rappresentanti del mondo associativo e delle chiese di Genova, “per essere segno …, perché l’intolleranza del “diverso” non va mai in vacanza”.
Agli organizzatori della veglia sono giunti anche numerosi messaggi di vicinanza di alcune parrocchie cattoliche ed evangeliche palermitane e del gruppo di credenti LGBT Ali d’Aquila di Palermo che, in un messaggio pubblico, si chiedono “ma può davvero la Chiesa provocare sentimenti di “rammarico e sconforto” tra i suoi figli che vogliono soltanto riunirsi e pregare? Non dovrebbero i cristiani cogliere proprio l’occasione del momento politico per ribadire la necessità del rispetto di tutte le identità e delle esigenze di amore e unione delle persone, piuttosto che preoccuparsi che l’argomento possa “dividere e creare strumentalizzazioni”?”.
Anche i genitori cattolici con figli LGBTI del ‘Drachma Parents Group” di Malta hanno voluto esprimere il loro sostegno e il loro rammarico “per quello che è accaduto” nella diocesi di Genova per “rompere il silenzio e l’indifferenza che avete subito e rassicurarvi del nostro sostegno e vicinanza”.
Mentre Kairos, il gruppo di cristiani omosessuali di Firenze, a voluto ricordare nella veglia fiorentina quanto accaduto nella chiesa di Genova perché “l’intento delle veglie è di pregare per coloro che nel mondo sono perseguitati e uccisi a causa della propria diversità sessuale ma anche chi, proprio vicino a noi, ancora non si accetta e fa fatica a sentirsi a casa nella propria chiesa e in famiglia. … Ecco perché riteniamo incomprensibili le motivazioni addotte dalla Curia arcivescovile di Genova”.
Come ha ricordato Gianni Geraci, portavoce del gruppo di cristiani omosessuali del Guado di Milano, è tempo di pregare “senza scoraggiarci anche quando abbiamo l’impressione che gli uomini di chiesa non gradiscono le nostre preghiere o quando ci accorgiamo che siamo circondati dal disinteresse. Preghiamo forti della certezza che il Padre … accoglierà le nostre invocazioni, ci farà trovare ciò di cui abbiamo bisogno per incontrarlo e ci aprirà le porte del suo Regno, che sono molto più importanti delle porte di qualunque chiesa”.
Le veglie per il superamento della violenza dell’omo-transfobia, che si sono tenute già in decine di città italiane ed europee promosse da gruppi di omosessuali credenti, parrocchie cattoliche, chiese valdesi, metodiste e battiste faranno tappa Mercoledì il 28 maggio a Milano nella parrocchia cattolica di S. Francesco di Paola e termineranno il loro cammino il 5 giugno 2015 a Crema nella Parrocchia cattolica di San Bartolomeo.
.
A Genova la storia si ripete. Ma perchè la chiesa cattolica ha paura delle Veglie?
Comunicato stampa del Comitato organizzatore della “Veglia Ecumenica di Preghiera per il superamento dell’omofobia e della transfobia” di Palermo, 25 maggio 2015
Cosa ci dice il Signore quando ci vietano di pregare in una chiesa per le vittime dell’omofobia?
Riflessioni di Gianni Geraci, portavoce del gruppo del Guado di Milano
Cosa vorrei dire alla chiesa cattolica sull’omofobia? Forse nulla
Riflessioni di Marta*, una madre
Forse non a Genova, ma nella chiesa cattolica le cose stanno cambiando
Email inviataci da Don Goffredo Crema
Noi genitori cattolici del Drachma Parents di Malta siamo vicini alla veglia di Genova
Messaggio del Drachma Parents Group di Malta, 21 maggio 2015
Il 20 maggio a Firenze una fiaccolata e una Veglia per le vittime omotrasfobia e vicinanza alla veglia di Genova Comunicato del gruppo Kairos di Firenze
Omofobia, veglie per le vittime ovunque ma non a Genova
Articolo di Luca Kocci* pubblicato su Il manifesto del 17 maggio 2015
Maggio 2015> Da Palermo a Cracovia. Le città dove si veglierà per le vittime dell’omo-transfobia