“Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna” (Matteo 21:28-32)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Questa parabola, probabile racconto alternativo della parabola del figliol prodigo di Luca 15 (un padre con due figli), comunica con chiarezza che nessun uomo è perfetto, che ogni uomo è peccatore: alcuni in un senso, altri in un altro. Qualcuno è rigido, qualcuno è buonista; qualcuno dice e non fa, qualcuno fa e non dice. “Non conosco uomo” dice Maria a Gabriele nell’Annunciazione, e questo significa anche che non ha ancora trovato nella vita qualcuno senza peccato. Per questo la strada della salvezza per l’uomo non è quella della ricerca di una perfezione impossibile, ma quella della misericordia, da donare agli altri perché ci venga donata da Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo 21:28-32
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.