In una parrocchia bolognese i fedeli veglieranno, per la prima volta, per le vittime dell’omofobia
Articolo tratto dal Resto del Carlino del 11 Dicembre 2008
Il movimento cattolico progressista Noi Siamo Chiesa-sezione Emilia Romagna, organizza per questo sabato, alle 21, in San Bartolomeo della Beverara (ndr a Bologna), un momento di preghiera dedicato alle persone omosessuali, ancora oggi oggetto di violenze e discriminazioni all’interno della società.
E’ la prima volta che, almeno nella nostra regione, si realizza un’iniziativa simile in una chiesa cattolica. Di norma questi eventi, anche se promossi da fedeli della Chiesa di Roma, sono realizzati in templi valdesi o in luoghi di culto protestanti. Non in ambito cattolico.
«Siamo molto felici — spiega Giampaolo Spettoli, portavoce di Noi Siamo Chiesa in Emilia Romagna — di avere trovato un parroco che ci ospita per quello che vuole essere un momento di preghiera e di vicinanza nei confronti dei fratelli e delle sorelle, gay e lesbiche che ancora rischiano vessazioni e violenze in virtù della loro condizione sessuale».
Suicidi, stupri, mobbing: i mass media segnalano fatti di cronaca nera con al centro persone omosessuali, spesso in giovane età. Proprio a Bologna, negli ultimi anni, ci sono stati diversi atti di violenza ai danni di frequentatori del Cassero. Ma non mancano episodi di omofobia che non arrivano sui giornali.
«La chiesa — precisa Spettoli —, al di là delle sue valutazioni sulla condizione omosessuale e sui rapporti tra persone dello stesso sesso, è impegnata contro ogni forma di discriminazione nei confronti di gay e lesbiche. La veglia di sabato va proprio nella stessa direzione del Catechismo della Chiesa». Che – citandolo alla lettera – esorta ad accogliere «con rispetto, compassione e delicatezza» gli omosessuali, evitando «ogni marchio di ingiusta discriminazione».
Nei giorni scorsi, il movimento gay, lesbico e trans ha manifestato contro il Vaticano che, con l’osservatore alle Nazioni Unite monsignor Celestino Migliore, si è detto contrario alla depenalizzazione degli atti omosessuali. Il momento clou delle proteste si è avuto lunedì quando gli attivisti di Arcigay, Arcilesbica e Agedo che si sono ‘impiccati’ davanti alla Curia.
«La nostra iniziativa — precisa il portavoce di Noi Siamo Chiesa Emilia Romagna — non si lega a quanto deciso dal Vaticano la scorsa settimana. Le veglie non si fanno mai contro qualcuno, ma per qualcuno. L’invito a partecipare è rivolto a laici, preti, religiosi. A tutti, anche ai ragazzi del Cassero (ndr di Arcigay), senza nessun distinguo».