Io, peccatore e prete, chiedo perdono alle persone omosessuali
Nel febbraio 2007 il quotidiano messicano Reforma riportava la notizia che la gerarchia cattolica messicana aveva intenzione di sottoporre ad “un processo ecclesiastico” padre Raul H. Lugo Rodriguez, un sacerdote noto per il suo lavoro nelle povere comunità dello Yucatan, per aver pubblicato il libro Iglesia católica y homosexualidad (Editorial Nueva Utopía, Madrid, 2006, 224 pagine), nato dal suo ministero pastorale con un gruppo di credenti omosessuali ed in cui contestava molte delle dure impostazioni del magistero cattolico sul tema.
Al termine del libro padre Rodríguez inseriva una toccante lettera aperta con cui chiedeva perdono “alle mie sorelle ed ai miei fratelli omosessuali”, che di seguito vi proponiamo.
Chiedo perdono perché non ho saputo apprezzare il dono del corpo e della sessualità, perché ho trovato sbagliato il piacere e l’ho considerato qualcosa di infimo, sporco e disprezzabile, perché ho preferito seguire sant’Agostino d’Ippona, invece di fissare lo sguardo su Gesù di Nazareth.
Chiedo perdono per essermi unito a coloro che discriminano le persone omosessuali, per aver ascoltato in silenzio, e perfino facendo alcune battute, coloro che li denigrano. Ho tollerato che si parlasse di loro con disprezzo e che ci si riferisse a loro con epiteti umilianti. Ho avuto paura di essere visto in pubblico con persone apertamente omosessuali.
Chiedo perdono per non aver aperto degli spazi per le persone omosessuali all’interno delle parrocchie in cui ho servito, perché ho taciuto di fronte a seminaristi che sono stati espulsi dal seminario unicamente perché gay, perché ho tenuto celate le mie opinioni rispetto alla chiusura della Chiesa nei confronti degli omosessuali invece di aprire un dibattito pubblico che tanto manca alla comunità cristiana.
Chiedo perdono per non aver saputo dar valore né apprezzare la disponibilità di tanti catechisti, ministri e collaboratori omosessuali presenti nelle nostre chiese, per aver abbassato la voce fino a renderla un sussurro nelle riunioni dei presbiteri, quando avrei dovuto alzarla per parlare degli omosessuali nella Chiesa.
Chiedo perdono perché amministrando il sacramento della confessione non ho saputo dire parole che rinfrancassero i cuori delle mie sorelle e dei miei fratelli omosessuali, perché ho brandito la frusta del castigo invece di aprire loro le braccia ed incoraggiarli ad essere fedeli a Dio nell’orientamento sessuale ricevuto, perché ho rifiutato di benedire le case di quelli che avevano osato sfidare la società vivendo insieme, perché non ho voluto benedire gli anelli che avrebbero rappresentato una unione fedele e duratura.
Chiedo perdono perché ho guardato con sfiducia alle persone omosessuali ed ho creduto che l’unica motivazione delle loro azioni fosse la ricerca del sesso, perché ho permesso che con leggerezza si equiparassero perversione ed omosessualità, pedofilia ed omosessualità, vizio ed omosessualità, aids ed omosessualità.
Chiedo perdono perché ho compatito molti padri di famiglia con figli e figlie omosessuali, invece di aiutarli a scoprire che quella era la ricchezza che Dio inviava nella loro casa per farla casa di amore, tolleranza e rispetto per le diversità. Chiedo perdono per aver consigliato loro di portare i loro figli da psicoterapeuti perché diventassero “uomini” e “donne” vere.
Chiedo perdono perché mi sono allontanato di fronte alla sofferenza di tanti preti omosessuali che ho conosciuto nel corso della mia vita, perché li ho giudicati duramente quando ho saputo che avevano relazioni intime con altre persone, perché non mi sono avvicinato a loro incoraggiandoli quando dovettero sopportare punizioni e censure per il loro orientamento sessuale.
Chiedo perdono perché mi sono adagiato sulla posizione discriminante che la Chiesa utilizza ufficialmente invece di contribuire al suo smantellamento, solo per non mettere a rischio il mio prestigio e la mia fama.
Testo originale: Iglesia,Homosexualidad, puntos convergentes
Testo collegato
Padre Raúl Lugo: “Gesù Cristo non ha mai condannato l’omosessualità”