Visti dai Francesi. A Sanremo non sono solo canzonette
Riflessioni tratte da dieunousaimechretiensetgay del 10 gennaio 2009, liberamente tradotto da Dino
In Italia, il 59° Festival della Canzone Italiana, che avrà inizio il 17 febbraio 2009 su Rai 1 con la presenza di Carla Bruni Sarkozy, è il bersaglio delle organizzazioni gay della penisola, le quali accusano gli organizzatori di questo festival musicale “di una miserabile operazione pubblicitaria” per aver selezionato l’autore-compositore milanese Giuseppe Povia con la sua nuova canzone “Luca era gay”.
Giuseppe Povia, che difende la sua canzone spiegando che essa ha tratto origine dalla propria esperienza, racconta la storia di un ragazzo guarito dalla sua omosessualità, avvalorando la tesi, caldamente sostenuta dal Vaticano, dai suoi dirigenti e dagli ambienti cattolici, secondo la quale l’omosessualità è una malattia che può essere trattata ed è dunque reversibile.
L’associazione ArciGay, che non esclude di organizzare azioni di disturbo al festival, si oppone al cantante accusato di farsi pubblicità allo scopo di far rifiorire la sua carriera “speculando sulle sofferenze di alcune persone e considerando l’omosessualità come una malattia che è possibile guarire”.
In cambio, i problemi sono differenti per il cantante Niccolò Agliardi, già autore per Laura Pausini ed Eros Ramazzotti. Non è nemmeno riuscito ad iscriversi alla competizione poichè un celebre artista che doveva cantare in coppia con lui la sua canzone “Perfetti”, il cui testo evoca un amore gay nascosto, si è ritirato dalla competizione. Niccolò Agliardi non vuole render noto il nome del cantante che doveva accompagnarlo.
Sul blog del giornalista Pierluigi Diaco, ha dichiarato: “Non sarebbe un bel gesto. Farò comunque ascoltare il mio brano su Internet”, ed ha anche aggiunto che: “Il soggetto dell’amore gay non può essere abbandonato alle sterili provocazioni di Povia che tratta gli omosessuali da malati che devono curarsi”.
Aurelio Mancuso, il presidente dell’associazione gay italiana ArciGay ha sottolineato che l’improvviso forfait di questo artista misterioso “fa sfortunatamente pensare che in Italia un atteggiamento inquietante si vada diffondendo anche nell’ambiente della canzone”.
In effetti dopo il ritorno al potere di Silvio Berlusconi sostenuto dalla destra neo-fascista e omofoba e i costanti attacchi anti-gay del Vaticano e dei suoi dirigenti, la situazione degli omosessuali in Italia si fa sempre più difficile.
Le idee reazionarie della destra e della Chiesa cattolica romana fanno dei gay dei malati che bisogna curare o degli indesiderabili che vengono emarginati impedendo loro di esprimersi.
Proteggi, o Signore, la libertà.
Testo originale