Il Papa e il Cardinale. Parabole di Adriana Zarri
Riflessioni di Adriana Zarri tratte da Il manifesto del 16 gennaio 2009
Se avete consumato un’abbondante dose di arance (frutto di stagione) o di qualche altra prelibatezza che vi ha indotto a mangiarne più del necessario, non dite che avete fatto una «scorpacciata»: termine pesante e greve, al limite della volgarità.
E di una donna incinta non dite che è in stato interessante. Interessante per chi? Per il futuro padre o per eventuali precedenti figli, in attesa del fratellino o della sorella (chissà?) ma non certo per noi che anzi la confiniamo in questa prima parte di parabole dove si collocano gli errori, le goffaggini e le ridicolaggini, come i due casi citati.
Il papa
Secondo Elia Richetti, il rabbino capo di Venezia, il pontificato di Benedetto XVI farebbe fare alla chiesa cattolica molti passi indietro. A conferma di ciò, egli ricorda la reintroduzione del messale preconciliare con la preghiera del venerdì santo che invoca la conversione degli ebrei e prosegue: «se a ciò aggiungiamo le più recenti prese di posizione del papa in merito al dialogo, definito inutile perché in ogni caso va testimoniata la superiorità della fede cristiana, è evidente che stiamo andando verso la cancellazione degli ultimi cinquant’anni di storia della chiesa».
Il cardinale
L’editrice Mondadori ha pubblicato un documento di grande interesse del cardinale Carlo Maria Martini. In esso l’anziano cardinale, con energico piglio giovanile, non esita a prendere posizione su scottanti problemi della chiesa e su decisioni di più di un papa.
Come nei confronti di Paolo VI, la cui decisione solitaria con la quale affrontò temi come la sessualità e la famiglia «non è stata una premessa positiva» ma anzi ha prodotto danni, specialmente fra i giovani non sempre disposti a accettare i suoi detti come quelli di papa Ratzinger.
Ma «con esclusioni e divieti» non si guadagna nulla, ammonisce Martini e, dopo quarant’anni dalla Humanae vitae (l’enciclica di Paolo VI sulla contraccezione) sarebbe necessario rivedere, con uno sguardo nuovo, la materia. Tra gli scout seguita a ricordare il cardinale – il 90% è favorevole ai rapporti prematrimoniali, e la maggioranza dei giovani ammette l’omosessualità. Lo stesso Martini dichiara di conoscere coppie omosessuali, formate da uomini molto stimati e di non averli mai condannati.
Infine il cardinale si dichiara favorevole all’ordinazione di uomini sposati, di sicura e provata fede. Né lo spaventa il sacerdozio femminile, dato che il nuovo testamento ammetteva le diaconesse.
* Adriana Zarri è nata nel 1919 a S. Lazzaro di Savena, nella campagna emiliana e si è data ben presto a studi teologici. Assai giovane ha cominciato a collaborare a giornali e riviste; è stata presente in quasi tutte le testate di quotidiani e periodici cattolici – dall’ Osservatore Romano a Studium, Politica, Sette giorni, Il Regno, Concilium, Servitium, ecc… – e ha collaborato pure ad alcune testate laiche, soprattutto a Il manifesto, con la sua rubrica domenicale intitolata “Parabole”. È stata presente e attiva nell’Associazione teologica italiana.
Almeno dal 1970 ha scelto di vivere in un casale (nelle campagne di Albiano, non lontano da Ivrea) e di seguire uno stile di vita monastico. Vive sola con i suoi gatti, coltivando un giardino, scrivendo e studiando. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni tra cui: Dodici lune (ed. Camunia, 1989); Il figlio perduto, (ed. La Piccola, 1991).