Le unioni gay ammesse in New Hampshire (Usa)
Articolo tratto da Repubblica del 26 aprile 2007
Sono state approvate a sorpresa le unioni omosessuali anche in New Hampshire, uno Stato degli Stati Uniti a tradizione conservatrice. Qualcosa stà cambiando nella società puritana americana?
Anche il New Hampshire, lo Stato per tradizione conservatore della Costa Est degli Stati Uniti d'America, ha approvato le unioni civili degli omosessuali. Quattordici voti favorevoli contro dieci contrari al Senato locale. E così tutto il blocco di paesi sulla costa atlantica settentrionale si conferma nel suo ruolo trainante contro l'omofobia.
Il primo Stato della federazione ad ammettere per legge il matrimonio tra individui dello stesso sesso è stato il Massachusetts, con una storica decisione della Corte Suprema locale nel 2004. I primissimi matrimoni di coppie gay o lesbiche furono celebrati nel comune di Cambridge, a pochi passi dalla Harvard University e dal MIT. E all'uscita del City Hall, ad accogliere i novelli sposi, ci furono centinaia di cittadini e passanti festosi. Iniziò allora una diaspora di coppie che, dall'Ohio e dalla California, dall'Illinois e dal Kansas, accorsero nelle città del Massachusetts per convolare a nozze. Ma molti Stati resero illegali i matrimoni celebrati fuori dai propri confini. Tra questi ci fu, da subito, anche il New Hampshire.
Il passo indietro compiuto oggi dal legislatore è di grande importanza, per due ragioni. Per prima cosa come frutto della virata liberal da parte di uno Stato che, storicamente, ha sempre rappresentato una riserva di voti conservatori. Nelle elezioni dello scorso anno, infatti, per la prima volta dal 1874 il partito democratico ha ottenuto la maggioranza in sede statale.
Ma già i segnali di questa svolta si erano avuti nel novembre 2004, al momento delle presidenziali, quando l'abituale astensionismo locale era stato smentito da lunghissime code ai seggi elettorali e l'ago della bilancia aveva favorito John Kerry invece di George W. Bush, come si prevedeva. Il New Hampshire si era avvicinato così all'orizzonte politico e di valori dei suoi vicini.
Con i dovuti distinguo, certo. Poichè il Massachusetts resta a oggi l'unico dei sei Stati che costituiscono il New England a celebrare ufficilamente i matrimoni, mentre il New Hampshire si unisce a Maine, Vermont, Rhode Island e Connecticut nel legittimare le sole unioni civili. Di fatto, però, garantendo agli omosessuali gli stessi diritti delle coppie sposate.
La seconda ragione del peso di questa scelta sta, quindi, nel fatto che tutto il blocco del New England ha adesso una identità e un ruolo forte nella tutela dei diritti degli omosessuali.
Mentre già qualche settimana fa il New Jersey aveva riconosciuto le unioni civili, dopo la decisione del New Hampshire il governatore democratico dello Stato di New York, Eliot Spitzer, ha deciso di dare corso alle promesse fatte agli elettori e presentare la proposta di legge che legalizza le unioni tra omosessuali.
Contestualmente Spitzer ha presentato un nuovo disegno di legge sull'aborto, agevolando l'interruzione volontaria della gravidanza. Le iniziative del governatore, tuttavia, dovranno fare i conti con un interlocutore avverso: il Senato di New York ha, infatti, una maggioranza repubblicana che potrebbe far arenare i progetti di Spitzer.
Sull'altra costa, intanto, quella che affaccia sul Pacifico e che nella geografia politica della confederazione pure si connota per le sue simpatie liberal, la California di Schwarzenegger ammette le unioni civili tra gay e tra lesbiche e ne garantisce i diritti, ma non legalizzerà i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Così altri 25 Stati, in cui il matrimonio omosessuale è stato formalmente proibito da una riforma costituzionale che afferma che il matrimonio può riguardare solo individui di sesso opposto. Senza che però la porta sia drasticamente chiusa alle unioni civili, come accade nel District of Columbia e alle Hawaii.