Quale asilo offre l’Europa ai gay perseguitati?
In Europa i casi di rifiuto delle richieste d’asilo, provenienti da omosessuali che sono oggetto di persecuzione nei loro paesi, si stanno moltiplicando un po’ dappertutto nei paesi dell’Unione Europea.
La Commissione Europea considera che la persecuzione a causa dell’orientamento sessuale sia un motivo legittimo che giustifica una richiesta d’asilo ed ha confermato questo principio, in risposta alla domanda di un eurodeputato.
La questione della legittimità del diritto d’asilo era stata sollevata dall’iniziale rifiuto di Cipro opposta a una richiesta proveniente da un omosessuale iraniano, richiesta riconsiderata favorevolmente in un secondo momento.
La Commissione ha confermato “un obbligo per gli Stati membri di garantire lo stato di rifugiato alle persone che sono oggetto di un fondato timore di persecuzione per via della loro appartenenza ad un particolare gruppo sociale, ivi compreso un gruppo avente come caratteristica l’orientamento sessuale”.
I casi di richiesta d’asilo legati alla persecuzione di cui sono vittime omosessuali, lesbiche e transessuali si sono moltiplicati in questi ultimi mesi un po’ dovunque nei paesi dell’Unione Europea e non hanno trovato sempre risposta favorevole. Molto spesso le richieste isolate di persone gay e lesbiche rifugiate sono state inizialmente rifiutate, anche quando i fuoriusciti provenivano da paesi in cui l’0mosessualità è ufficialmente repressa.
Nella maggior parte dei casi, c’è voluta la mobilitazione delle organizzazioni GLBT e di difesa dei diritti dell’uomo affinché i dossier fossero seriamente presi in considerazione dalle autorità per l’immigrazione ed avessero un decorso favorevole.
In Francia, il caso di Saad, omosessuale egiziano, in questi giorni è stato oggetto di una seria mobilitazione prima che il giovane uomo minacciato di espulsione fosse in primo luogo liberato dal centro di custodia amministrativa nel quale si trovava da due settimane. Bisognerà vedere ora se otterrà il diritto d’asilo.
Si è appreso giovedì 12 febbraio 2009 che Pegah Emambakhsh, una lesbica iraniana di 42 anni che richiede l’asilo politico nel Regno Unito dopo che la sua compagna è stata arrestata, torturata e condannata a morte per lapidazione, otterrà finalmente lo statuto di rifugiata dopo tre anni di lotta.
Gli Stati membri dell’Unione Europea, malgrado affermazioni ufficiali che prendono in considerazione i casi di persecuzione a motivo dell’orientamento sessuale, tendono sempre più frequentemente a rifiutare le richieste d’asilo. Soltanto i richiedenti che riescono a far intervenire al loro fianco le associazioni ottengono causa vinta.
Questo stato di cose crea una vera ingiustizia nel trattamento dei dossier che non garantisce l’uguaglianza nei confronti del diritto d’asilo, contrariamente ai principi stabiliti dall’Unione Europea. Signore, fa’ che coloro che sono perseguitati ottengano protezione e sicurezza.