Ufficiale e gentildonna. Scoprirsi donna nell’esercito di Sua Maestà
Articolo pubblicato su La Nazione del 20 gennaio 2015, pag.13
Londra. Un ufficiale e gentildonna; ecco la storia del capitano Hannah Winterbourne, nata uomo e ora trasformatosi in donna, sempre rimanendo al servizio dell’esercito di Sua Maestà. Hannah, nome scelto dalla transessuale che preferisce non rivelare il suo precedente appellativo maschile, ha 27 anni ed ha appena finito 6 mesi di servizio militare in Afghanistan.
E’ stato lì, a Camp Bastion, vivendo in una tenda con altri soldati del genio, che Hannah non ce l’ha più fatta e, appena tornata in Inghilterra, ha deciso di trasformarsi in femmina.
«Vivevo una menzogna – racconta-. Recitavo una parte, quella dell’ufficiale socievole e simpatico, maschio a tutti gli effetti, che ogni giorno diventava più difficile. Se da fuori pochi hanno mai intuito quello che mi stava succedendo, dentro io mi sentivo morire, ma ero terrorizzata, che qualcuno potesse scoprire la Verità».
Hannah, che ora è la transessuale di maggior rango dell’intero esercito britannico, mentiva con i colleghi e i superiori soprattutto perché convinta che sarebbe stata bersaglio di derisione e magari violenza. «Nella mia tenda c’erano 7 uomini che vivevano uno sopra l’altro e, se prima potevo godere di attimi da sola, in cui potevo rilassarmi ed essere onesta con me stessa, là non lo potevo fare. E stato quello a spingermi a fare outing».
Hannah sa da anni di essere “diversa”: «In pubertà ho cominciato ad avere seri dubbi sulla mia maschilità», rivela la donna. Ma volendo una carriera nelle forze armate, Hannah è andata in un college militare a 15 anni, che le ha pagato gli studi per la laurea in ingegneria, ed è poi entrata alla prestigiosa accademia per ufficiali di Sandhurst, dove sono andati anche i principi William e Harry. E stato lì, all’età di 23 anni, che Hannah si è sentita «sicura di essere femmina. Ma – aggiunge – ero convinta, erroneamente, di non poterci fare nulla».
La solitudine imposta dal suo segreto in sopportabile e la paura di rivelare alcunché l’hanno fatta soffrire per anni, fino alla decisione di sottoposi alle operazioni necessarie per il cambio di sesso. «Non è stato facile trovare il coraggio di farlo», ha detto Winterbourne, che ha dovuto comunicare la la difficile decisione ai suoi superiori.
«Ora sono donna, la gente mi vede come tale e interagisce con me in modo normale. Mi sento rinata e devo ringraziare anche i miei genitori, che mi hanno aiutato molto». E ringrazia l’esercito: «Non intendo certo congedarmi. Voglio fare carriera».
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Joanna l’apripista
Arruolato come Joe, faceva il pugile: diventò Joanna e il Royal Army voleva cacciarla. Nel 1999 il sergente transessuale vinse una causa alla Corte europea e restò in servizio. il ministero della difesa di Londra stabilì che «i soldati che hanno intrapreso operazioni per cambiare il sesso hanno il diritto a rimanere nell’esercito».