“Condannare l’odio contro le persone gay non porta lontano, bisogna anche accoglierle”. Un documento dei Gruppi Evangelicali inglesi
Comunicato diffuso da Ekklesia il 24 febbraio 2009, liberamente tradotto da Stefano Ventura
Quattro gruppi evangelicali (inglesi), che credono che le chiese abbiano bisogno di un cambiamento positivo del cuore e della mente sull’omosessualità, hanno affermato che condannare l’odio anti-gay non è sufficiente, vogliono l’accettazione cristiana delle persone gay. Questi gruppi hanno richiamato le chiese e le organizzazioni cristiane, che condannano un gruppo americano di odio anti-gay, perché affrontino anche i loro stessi comportamenti e le loro politiche discriminatorie – e si convertano.
Accepting Evangelicals, Courage, il Network of Baptists Affirming Lesbian e Gay Christians e Evangelical Fellowship for Lesbian & Gay Christians, riuniti dal think-tank* Ekklesia, hanno diffuso una dichiarazione congiunta affermando che l’opposizione all’atteggiamento di odio della Westboro Baptist Church (USA) nei confronti delle persone omosessuali non è abbastanza. Affermano che “la vera sfida agli evangelicali è confrontarsi con il bisogno di cambiare loro stessi“.
“Questo significa: impegnarsi più profondamente ed apertamente con i cristiani gay e lesbiche ed accettarli come uguali sotto Dio; esaminare il modo in cui il pregiudizio contro le persone gay ha distorto l’interpretazione biblica; ripensare nella preghiera le politiche ecclesiastiche di esclusione e riconoscere il danno che esse procurano; e riconoscere il numero crescente di evangelicali che hanno avuto un cambiamento del loro cuore ed ora supportano le relazioni gay fedeli”
“La dichiarazione evidenzia il trend crescente, su scala nazionale ed internazionale, degli evangelicali di sfidare quella che è stata finora la linea dura contro le persone gay all’interno di quel settore globale della Cristianità.
Recentemente il capo dei deputati della National Association of Evangelical (NAE) negli USA si è dimesso dopo essere stato criticato perché si era mosso verso una posizione “a supporto” delle relazioni di gay e lesbiche fedeli.
In Inghilterra, il servizio sociale evangelicale Faithworks, nonostante non si sia pronunciato sul problema morale, ha sostenuto il programma governativo Sexual Orientation Regulation (SORs), chiedendo un pari trattamento nei servizi pubblici – nonostante molti altri gruppi evangelicali e cristiani si siano opposti.
Il think-tank* religioso e sociale Ekklesia, che ha un certo numero di evangelicali tra i suoi sostenitori, associati e staff, sostiene che il dibattito sulla sessualità all’interno delle chiese è ampiamente mal rappresentato dai media – e tra coloro i quali vogliono bloccare il cambiamento – come un problema di “liberal contro conservatori”.
In realtà, dice Ekklesia, un crescente numero di cristiani tradizionali ed ortodossi stanno parlando a favore di un atteggiamento supportivo verso i gay e le lesbiche nella chiesa e nella società, richiamandosi al fatto che il messaggio del Vangelo nella sua integrità punta decisamente in questa direzione.
Essi riconoscono che un piccolo numero di testi nelle Scritture possono essere usati per andare nella direzione opposta, ma affermano che questi devono essere interpretati nel loro contesto culturale – che non parla di relazioni sessuali, ma di abuso.
Sottolineano che le chiese hanno da lungo tempo riconosciuto che i passaggi biblici una volta utilizzati per giustificare la schiavitù, sono stati oggi re-interpretati nella luce della centralità di Gesù e del messaggio del Vangelo, e chiedono un cambiamento simile perché termini l’oppressione delle persone gay.
L’evangelicale e metodista, S.E. Hopper ha spiegato, questo cambiamento del cuore e della mente, in un popolare libro disponibile (gratuitamente) online dal titolo “Reluctant journey’ -a pilgrimage of faith from homophobia to Christian love” (Il viaggio riluttante – un pellegrinaggio di fede dall’omofobia all’amore cristiano).
Dichiarazione congiunta dei Gruppi Evangelicali Gay inglesi
A seguito del divieto di ingresso in Inghilterra del Ministero degli Interni della Gran Bretagna per i membri della Westboro Baptist Church USA, che intendevano manifestare contro una rappresentazione anti-omofoba a Basingstoke, c’è stato un fiorire di attività tra gli evangelicali del Regno Unito. La rappresentazione tratta dell’omicidio dello studente gay Matthwe Shepherd, il cui funerale fu picchettato dalla chiesa di Westboro, che proclamava che lui stava “bruciando all’inferno”.
In particolare, siamo incoraggiati dal recente e chiaro rifiuto alla visita da parte di sei grandi gruppi cristiani del Regno Unito, tra cui la Evangelical Alliance e la Baptist Union. La loro dichiarazione del 2° Febbraio 2009 afferma:
“Non condividiamo il loro odio per le persone gay e lesbiche. Crediamo che Dio ama tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale, e ci opponiamo senza riserve contro il messaggio di odio contro queste comunità”.
Questa è davvero una buona notizia per tutti i membri comunità gay, lesbica e bisessuale, ma al di sotto di questo rifiuto di un odio aperto e dichiarato contro gli omosessuali, c’è un problema più profondo con cui i gruppi come la Evangelical Alliance devono confrontarsi.
Vogliamo richiamare questi gruppi a riflettere sui loro atteggiamenti e considerare nella preghiera cosa il loro insegnamento “odia il peccato, ama il peccatore” fa nelle menti e nelle anime dei fedeli cristiani che sono gay.
Questo mantra ben recitato mette in grado alcuni gruppi evangelicali di rifiutare l’approccio “Dio odia i froci” della Westboro Baptist, ma quando analizzato più approfonditamente, inizia a sembrare come il caso recente di Geert Wilders, quando dichiara che lui “ama i musulmani ma odia l’Islam”.
Nascondersi dietro un tale mantra verso l’orientamento sessuale semplicemente ignora il messaggio dannoso che invia , sia ai gay cristiani che combattono con la loro identità, sia al mondo esterno che semplicemente lo percepisce come un rifiuto o peggio, una scusa per colpire gli uomini e le donne gay.
In particolare, questo significa: impegnarsi più profondamente ed apertamente con i cristiani e le cristiane gay e lesbiche accettandoli come uguali sotto Dio; esaminare il modo in cui il pregiudizio contro le persone omosessuali ha distorto l’interpretazione biblica; ripensare nella preghiera le politiche di esclusione delle chiese e riconoscere il danno che esse causano; e riconoscere il numero crescente di evangelicali che hanno cambiato il loro cuore ed ora supportano le relazioni gay fedeli.
Sottoscritta da:
Rev Benny Hazlehurst – Sarah Hill
Accepting Evangelicals
Jeremy Marks
Courage
Mike Dark – John Blowers
Evangelical Fellowship for Lesbian & Gay Christians
Martin Stears-Handscomb
Network of Baptists Affirming Lesbian and Gay Christians
Jonathan Bartley – Simon Barrow
Ekklesia
* Un think tank (letteralmente “serbatoio di pensiero”) è un organismo, un istituto, una società o un gruppo, tendenzialmente indipendente dalle forze politiche (anche se non mancano think tank governativi), che si occupa di analisi delle politiche pubbliche e quindi nei settori che vanno dalla politica sociale alla strategia politica, dalla economia alla scienza e la tecnologia, dalle politiche industriali o commerciali alle Consulenze militari. (fonte Wikipedia)
Testo originale
Condemning anti-gay hate does not go far enough, say Evangelicals