Un cuore affranto, o Dio, Tu non disprezzi (Salmo 50)
Riflessioni bibliche di Stanislao Calati*
La tradizione ebraica, che attribuisce molti dei Salmi a Davide, ha voluto anche collegarli a precisi momenti della sua vita, come ci è raccontata, in particolare, dal Secondo Libro di Samuele; questo Salmo vien riferito alle vicende narrate nei capp. 11 e 12.
Davide ha commesso adulterio con Bath-Sheba e ha fatto sì che il marito di lei Uria morisse in battaglia, il profeta Nathan, su ordine divino, va da lui e gli espone una vicenda, quella di un’agnellina, unico avere di un povero, che la teneva come una figlia, e che un ricco si prende e uccide per allestire un banchetto, al fine di non toccare la propria roba.
Davide si infuria contro quel ricco spietato: merita la morte! “Tu sei quell’uomo!” gli rivela Nathan.
La tradizione amò credere che Davide, in questo Salmo, esprimesse il proprio pentimento con l’accorata richiesta a Dio di perdono.
Nel breve passo proposto alla nostra riflessione vien messa in evidenza la contrapposizione tra l’atto cultuale: il sacrificio, fosse anche l’olocausto, il più solenne e oneroso per l’offerente, e un cuore davvero pentito, spezzato, addirittura, dal peso del peccato commesso.
Il primo: il sacrificio, non è gradito né accettato, il secondo: un autentico pentimento che abbatte, mortifica e umilia la fasulla autogiustificazione e l’orgoglio infondato dell’uomo non vengono disprezzati, non sono considerati da Dio, come dice l’ebraico, “cosa da nulla”.
“Tu sei quell’uomo!”. Un sereno esame di coscienza ci rivelerà quante volte abbiamo giudicato gli altri e fatto ricadere, così, lo stesso giudizio di condanna su noi stessi, come Davide.
La misericordia di Dio ci permette di ricominciare, solo però a partire dalla consapevolezza del nostro limite, della nostra fragilità, del nostro peccato: ancorando la nostra debolezza alla onnipotenza di Dio potremo riprendere e continuare il nostro cammino; le cadute e gli sbagli di direzione non mancheranno, ma allo stesso modo, non mancheremo la meta..
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Salmo 50 (51), 3-4.12-13.18-19
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Tu non gradisci il sacrificio
e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
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* Stanislao Calati, Predicatore Locale in servizio pastorale temporaneo presso la Chiesa Metodista di Vercelli e diaspora. Docente di Antico Testamento del corso biblico teologico per la formazione di insegnanti di religione evangelica della Chiesa Evangelica Riformata del Canton Ticino