Il Vaticano ci ripensa e si mette “a fianco della bambina brasiliana” violentata
Riflessioni tratte da leblogdunparpaillot.blogspot del 15 marzo 2009, liberamente tradotto da Dino
In un articolo pubblicato domenica 15 marzo dall’ Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano, il presidente dell’Accademia Pontificia per la Vita critica la decisione di scomunicare i parenti della bambina che ha abortito in Brasile, e la rassicura riguardo alla vicinanza e la misericordia della Chiesa.
Da dieci giorni la questione suscita grande scalpore nei media e nella Chiesa. Sono numerosi, tra vescovi e fedeli, ad essersi scandalizzati della scomunica confermata pubblicamente da Mons. Sobrinho, l’arcivescovo di Recife, in Brasile, nei confronti di una madre di famiglia che ha scelto l’aborto per la figlia di nove anni, incinta di due gemelli in seguito ad una violenza subita.
La bambina, che egli ha scelto di chiamare “Carmen” avrebbe dovuto prima di tutto essere difesa stringendosi attorno a lei e avrebbe dovuto essere accarezzata con dolcezza per farle sentire che che noi eravamo tutti con lei; tutti, senza alcuna distinzione”, ha scritto Mons: Rino Fisichella. “Prima di pensare alla scomunica, era necessario e urgente salvaguardare la sua vita innocente e ricondurla ad un livello di umanità del quale noi, uomini di Chiesa, dovremmo essere esperti e maestri”.
Sulla “credibilità del nostro insegnamento”
“Sfortunatamente non è avvenuto così, e ne risente la credibilità del nostro insegnamento, che agli occhi di molti appare insensibile, incomprensibile e senza alcuna misericordia”, deplora il presidente del consiglio incaricato di promuovere la dottrina della Chiesa cattolica sulle questioni di bioetica.
Interlocutore apprezzato dai media e conosciuto per le sue ferme prese di posizione a favore della famiglia, Mons. Fisichella riconosce che la piccola brasiliana “portava in lei altre vite innocenti (…) che sono state soppresse” e sottolinea che la Chiesa continua come ha sempre fatto a condannare l’aborto in nome del carattere sacro della vita.
Ma ricorda anche che la vita di “Carmen” “era seriamente messa in pericolo dalla sua gravidanza in corso”, e che si tratta di un “caso morale tra i più delicati”. “La cosa di cui c’è più bisogno in questo momento è” afferma, “un gesto di misericordia che, pur mantenendo fermamente il principio, è capace di guardare oltre la sfera giuridica”.
“Carmen, siamo con te”
Indirizzandosi direttamente alla bambina, Mons. fisichella conclude: “Carmen, noi siamo con te. Noi condividiamo con te la sofferenza che hai provato, e vorremmo fare qualsiasi cosa per restituirti la dignità di cui sei stata privata e l’amore di cui avrai ancora più bisogno. Sono altre le persone che meritano la scomunica e il nostro perdono, non quelli che ti hanno permesso di vivere e ti aiuteranno a ritrovare la speranza e la fiducia”.
La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB) ha scnfessato anch’essa, venerdì 13 marzo, l’arcivescovo di Recife, ritenendo che la madre avesse agito “sotto la pressione dei medici” che le dicevano che la figlia sarebbe morta se la gravidanza non fosse stata interrotta.
Anche molti vescovi francesi hanno espresso pubblicamente la loro incomprensione in seguito a questa comunicazione, ritenendo che il principio del “rispetto della vita” al quale la Chiesa è attaccata non giustificasse la “severità” di una decisione “aspra” e priva di “compassione”.
Una domanda
Perchè la Chiesa cattolica deve costantemente assumere un altro tono quando si manifesta un’opposizione sia dentro che fuori dalle sue fila? Gli esempi più vistosi si vanno moltiplicando dall’inizio del pontificato di Benedetto XVI. La dichiarazione riguardo ai musulmani, la rimozione della scomunica dei vescovi integralisti e la reazione tardiva alle affermazioni del vescovo negazionista, ecc…
C’è da chiedersi se questo cambiamento di tono dimostra sincerità o una politica per corteggiare gli oppositori e gettare acqua sul fuoco. Oso sperare che la sincerità sia più importante della politica.
Testo originale
Le Vatican se place “aux côtés de la fillette brésilienne”