L’angolo buio del cuore. Quando l’amore gay irrompe nella campagna toscana
Recensione e intervista a cura di Innocenzo
La campagna toscana con i suoi piccoli borghi, le case del popolo e il suo vino sanguigno fa da sfondo a L’angolo buio del cuore (Edizioni Progetto Cultura, 2008), il racconto di un amore omosessuale che esplode nelle vite ordinarie di quattro persone e le travolge sino all’inaspettato epilogo.
Una storia, scritta con mano leggera da una giovane scrittrice fiorentina, che racconta con delicatezza la nascita di un amore tra due uomini a cui, essi stessi, non sapranno dare nome.
Ci voleva una donna per raccontare la storia di un amore al maschile che, pagina dopo pagina, scorre veloce. Un piccolo romanzo, pervaso da una sottile sensualità fatta di desideri troppe volte inespressi, definito con enfasi il Brokeback Mountain italiano che condivide col famoso romanzo americano o stesso sguardo delicato e partecipe verso un’amore incompreso dagli stessi protagonisti… Ma ricominciamo dall’inizio e facciamo conoscenza con l’esordiente autrice di queste 128 pagine.
Allora chi è Simona Cherubini, la giovane scrittrice di L’angolo buio del cuore?
Sono una persona normale, con una vita normale ed una voglia grandissima di raccontare storie che per un verso o per l’altro finiscono sempre per appartenermi . Vivo a Firenze dove sono nata e quando mi chiedono cosa faccio nella vita rispondo che per campare faccio l’impiegata e per vivere scrivo.
L’angolo buio del cuore è il racconto di un amore omosessuale che esplode tra due uomini. So che te l’hanno chiesto in tanti, ma come è nata l’idea di scrivere questo romanzo?
Credo, ma la mia è una convinzione basata su una teoria smentita più volte da diversi amici, che in una storia omosessuale esista un equilibrio speciale: essere uguali significa anche avere pensieri simili e questo mi suggerisce l’idea che trovare un terreno comune sia più semplice.
Etero vuol dire diverso e due persone diverse forse faticano di più a trovare un equilibrio. Ma ripeto questo è un mio pensiero …
Come ti sei sentita nello scrivere di un amore a cui, i due protagonisti, neanche riescono a dare il nome?
Di proposito il loro rapporto non ha nome: loro mescolano le proprie anime mettendosi finalmente a nudo di fronte a timori, ansie, aspettative che hanno nei confronti di loro stessi.
Era riduttivo chiamarlo amore anche se di questo in realtà si tratta.
Ho provato tenerezza nel raccontare i loro stati d’animo, tristezza quando il destino si rivolta loro contro e rabbia, tanta rabbia, nei confronti di chi malgrado l’evidenza non riconosce nel rapporto di Salvo e di Lapo un vero amore.
Da una parte l’amore tra Salvo e Lapo, dall’altro lo sguardo delle loro mogli, Anna e Giulia, di fronte ad un evento che travolgerà irreparabilmente le loro vite. Ma tu a quale dei quattro protagonisti ti sei sentita più vicina.
Per me creare un personaggio è rappresentare un parte di me, sia negli aspetti negativi che in quelli positivi: è come se tutti i miei personaggi fossero un pò figli miei. Però al contrario dei figli che sono persone, nei personaggi di un libro posso esaltare alcuni tratti affinché ognuno abbia una personalità spiccata.
Nell’Angolo buio del Cuore ho amato molto il personaggio di Salvo così ombroso, ma così passionale al tempo stesso.
Ad un certo punto della storia uno dei protagonisti afferma: “E’ strano pensare di vivere trascurando di vivere davvero”, fotografando in pieno la realtà quotidiana di tante persone che vivono nel nascondimento il loro amore “diverso”. Cosa vorresti possano trasmettere queste tue pagine.
Non voglio essere presuntuosa e pensare che questo libro serva a “sdoganare” l’amore omosessuale. Mi interessava parlarne e mi piaceva farlo come se si trattasse di un qualsiasi tipo di amore.
Chiunque si nasconde, per un motivo o per l’altro, perde l’occasione di essere se stesso e quando rinunci ad essere te stesso anche solo per un minuto … in quel minuto muori a prescindere che, ciò che nascondi, sia un amore diverso o qualsiasi altra cosa.
Un’ultima domanda personale, che posto ha la fede nella vita di Simona Cherubini?
La fede…. non vado in chiesa e non ci sono mai andata in quanto non credo nella chiesa come istituzione.
Credo che Dio esista e si manifesti con il rispetto che ogni giorno dobbiamo portare al prossimo, con l’onestà che ognuno di noi dovrebbe avere vivendo, con la difesa delle proprie idee senza calpestare quelle altrui.
Credo che la fede sia la forza che ognuno di noi riesce a tirar fuori nella vita di tutti i giorni. Credo che insegnare ai nostri figli ad essere persone migliori ed adulti rispettosi di tutte le forme di diversità sia una grande manifestazione di fede.
Un assaggio di “L’angolo buio del cuore”
[…] “Ora mi sento libero – disse Salvo con un filo di voce – Con te mi sento come se stessi sempre in un paio di scarpe comode… che ne so… non mi manca più nulla se…” . Salvo cercò le sigarette nel taschino e ne accese una. “Credo di esserci dentro con tutte e due i piedi, e penso anche che tutto questo ci metterà in un sacco di casini” aggiunse.
Lapo gli sfilò il pacchetto dal taschino della camicia, sfiorandogli un capezzolo con la mano, se ne accese una e tirò forte soffiando via il fumo un po’ alla volta. “Non credo che dovresti preoccuparti…”
Salvo lo interruppe. “Credo che se Anna sapesse… mi fa paura Lapo, ho paura di svegliarmi una mattina e doverle spiegare che ho passato la notte con te, che mi manchi quando mi sveglio e mi manchi quando vado a letto. E domani poi… domani io torno a pulire fatte di cavalli e tu te ne vai in vacanza.., faccio finta che sia normale ed invece non lo è…”
“Credo dovresti smettere di cercare di far essere tutto normale o anormale. Credo che dovresti accettarti per come sei e dovresti lasciarti vivere per un po’. ” Salvo si voltò verso Lapo mentre con i gomiti si appoggiava sulle cosce.
“Qualcuno ci chiederà spiegazioni un giorno… – si alzò dal tronco ed andò a stringere il sottosella della cavalla, che piegò il collo per annusarlo – Ed io non saprò come farmi capire… come farle capire quello che sento in questo momento e quello che sentirà domani quando sarò solo.”
Lapo lo raggiunse e gli appoggiò la fronte sulla schiena: lo sentiva respirare lentamente ed avvertiva il senso di leggerezza che lo avvolgeva. E strano sai? – disse – E strano pensare di poter vivere trascurando di vivere davvero.”
Gli passò una mano sul viso e chiuse gli occhi: non avrebbe potuto desiderare altro… solo che tutto non finisse subito, immediatamente dopo che avesse riaperto gli occhi.
Salvo si mosse e Lapo rialzò la testa. D’istinto gli venne da trattenerlo per i fianchi: lui lo lasciò fare per aiutarlo a memorizzare quel momento come lui l’aveva impresso dentro di sé. … “
Tranquillo non ho ancora intenzione di portarti via… non ancora…” […].
Simona Cherubini, L’angolo buio del cuore, 2008, 128 pagine
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