Essere lesbica in Cina. Tra orgoglio e pregiudizio
Testimonianza tratta dall’articolo di By Xie Fang tratta dal China Daily dal 14 gennaio 2008, liberamente tradotto da Lucia S.
Donna, 26 anni, Medico. Dire ai suoi genitori di essere lesbica è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto. La giovane donna, che preferisce conservare il suo anonimato, dice che i suoi genitori semplicemente non erano pronti ad ascoltare ciò che lei aveva da dirgli.
“Nessun genitore è disposto ad accettare ciò. Questa è sempre stata la realtà in Cina” dice. Da quando ha confessato la sua omosessualità, quasi ha smesso di parlare con i genitori.
Quando studiava medicina all’Università di Shenyang, nella provincia del Liaoning, cominciò a cercare una compagna mentre i genitori, incuranti delle sue preferenze sessuali, spesso le combinavano appuntamenti con ragazzi.
“La pressione a che mi sposassi divenne sempre più forte dopo la laurea.
All’inizio, rispettai il desiderio dei miei e incontrai il ragazzo che avevano scelto per me sapendo che avrei trovato qualsiasi scusa per interrompere la relazione”. Ma questo non scoraggiò i miei genitori che seguirono la ricerca del “ragazzo giusto” dice. Fu in questo periodo che la farsa le comincio a pesare.
“Non voglio soffrire mai più, mai più”, per cui si aprì alla famiglia. “Entrambi i miei genitori credettero avessi dei problemi psicologici. Dissero che per una donna era una legge naturale sposarsi ed avere dei figli. Come potevo essere io una eccezione?”
La condussero in una delle migliori cliniche di Pechino, per avere dei consigli ma rimasero delusi quando il medico gli disse che la loro figlia era perfettamente normale. “La comprensione della tua famiglia è molto più importante di quella del mondo che ti circonda, perché ce li hai di fronte ogni giorno” dice, “ Se loro volessero accettarmi, sarei meno depressa”.
Invidiano gli uomini, che normalmente hanno uno stipendio più alto e molte più possibilità nel campo del lavoro. Dice ancora che fa parte della tradizione che la famiglia Cinese paghi per il matrimonio e per la prima casa del figlio.
Comunque, i soldi sono solo un ostacolo per la coppia.
“Anche se fossimo ricche tanto da poter comprare una casa, potrebbero i nostri genitori permetterci di vivere insieme?” si chiede. Malgrado la separazione tra lei e i suoi genitori, la giovane donna non si pente della sua decisione di essere stata onesta con loro.
“Questa è la mia vita, ed è un mio diritto scegliere come viverla”.
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