Quando un sacerdote nell’omelia attacca gli omosessuali, dimentica Dio e anche me
Riflessioni inviateci da Maria Teresa
Riesco sempre ed ancora a stupirmi quando un sacerdote durante l’omelia attacca in maniera violenta gli omosessuali. In un paese della Provincia di Trento di circa 9000 abitanti, questa mattina alla Santa Messa quotidiana il sacerdote ha, dopo la lettura del Vangelo, pronunziato frasi che mi procurano una profonda tristezza e creano abissi tali, che solo la fede può colmare. Sono un cristiano nel Tempio di Dio, “ghettizzato” da colui che ne è il Ministro.
A tal proposito le parole del Santo Padre Papa Francesco: “Il servizio che il sacerdote presta come ministro, da parte di Dio, per perdonare i peccati è molto delicato ed esige che il suo cuore sia in pace, che il sacerdote abbia il cuore in pace; che non maltratti i fedeli, ma che sia mite, benevolo e misericordioso; che sappia seminare speranza nei cuori e, soprattutto, sia consapevole che il fratello o la sorella che si accosta al sacramento della Riconciliazione cerca il perdono e lo fa come si accostavano tante persone a Gesù perché le guarisse. Il sacerdote che non abbia questa disposizione di spirito è meglio che, finché non si corregga, non amministri questo Sacramento. I fedeli penitenti hanno il diritto, tutti i fedeli hanno il diritto di trovare nei sacerdoti dei servitori del perdono di Dio”.
«Non castigate più il popolo di Dio! Consolate il popolo di Dio!», chiede Francesco ai suoi confratelli gesuiti nel testo diffuso dal direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro. «Tante volte – osserva il Papa – il nostro atteggiamento clericale cagiona il clericalismo che fa tanto danno alla Chiesa», chiede ai suoi confratelli gesuiti. Essere sacerdote non dà lo status di chierici di stato, ma di pastore«. »Per favore – insiste – siate pastori e non chierici di stato. E quando siete nel confessionale ricordatevi che Dio non si stanca mai di perdonare. Siate misericordiosi!«.
Eccovi invece le affermazioni di Padre Giuseppe: “Oggi non esistono maschi e femmine, non c’è più distinzione. Viene data importanza alla questione “gender” … questi gay e lesbiche che fanno atti osceni davanti al Crocifisso … preghiamo per loro …”. Soffermandosi poi molto sulla colpevolezza di coloro che nel caso specifico quindi, gli omosessuali, vengono in tal modo definiti come “i peccatori”.
Eppure io sono Cristiana e CREDO !!