Sei gay e cristiano? Sei come sei, non lasciare che nessuno ti cambi
Riflessioni di Susan Cottrell* pubblicate sul blog FreedHearts (Stati Uniti) il 4 dicembre 2013, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Un ragazzo fantastico mi ha inviato la sua storia e ho pensato che avrebbe potuto incoraggiare molti di voi, anche spezzarvi il cuore. Così, con il suo permesso, eccola qui.
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Ciao Susan! Mi chiamo Jake e ho diciannove anni. Sono matricola al college e mi piace parecchio! Ho la consapevolezza di essere gay dacché mi ricordi, e non provo alcuna attrazione nei confronti delle donne. Da quando mi ricordo, so che c’era qualcosa di diverso in me, non era cattivo, era solo differente. Mi ci è voluto molto tempo, però, per capire che questi sentimenti erano di attrazione verso gli uomini. Credo di aver avuto dodici anni quando ho capito di essere attratto dai ragazzi e non dalle ragazze, e che in questo consisteva la mia differenza rispetto agli altri.
Sono cresciuto tutta la vita nella Community Bible Church. Sono cresciuto con il catechismo, i gruppi di adolescenti e ora faccio parte di un gruppo comunitario che si incontra ogni venerdì. Insegno anche alle quinte elementari ogni domenica. AMO completamente la mia Chiesa e amo le relazioni che vi ho costruito nella mia vita; comunque la mia Chiesa non dice tutto.
Non ho mai sentito un sermone esplicito sull’omosessualità, ma conosco il modo di porsi dei pastori e delle persone che lavorano in parrocchia rispetto alle persone omosessuali. Ho sentito cose molto offensive sui gay dalle persone della mia Chiesa e questo mi spezza il cuore perché non sanno che parlano di me.
Prego per loro, e spero che un giorno quel gruppo e gli altri che la frequentano capiscano che c’è spazio per noi e che Dio ci ama. Una cosa di cui ho paura e che, quando un giorno farò coming-out, perderò le relazioni con quelle persone che mi hanno voluto bene – ma ciò che posso fare è pregare Dio che apra i loro occhi!
Amo Gesù, e sono stato battezzato a tredici anni, con i miei fratelli e mio padre, ed è stato un giorno fantastico. Ho lottato con i miei sentimenti e ho pregato Dio perché me li strappasse dal cuore, facendomi diventare etero – ma è più facile a dirsi che a farsi. Ma, grazie al tuo aiuto, sto facendo un sacco di ricerche, ho capito che non c’era nulla di sbagliato in me e che Dio mi amava. Questa è una gran bella cosa da sapere.
Fino ad ora non ho mai detto a nessuno di essere gay, ma la mia migliore amica verrà a trovarmi quest’estate e ho intenzione di fare coming-out con lei. So di poter contare su di lei e so che mi accetterà e mi amerà comunque. Ho letto anche sul tuo sito che rivelarsi a un amico fidato è probabilmente una cosa buona da fare, prima della famiglia.
Mia madre è stata esplicitamente offensiva con i gay, prima di tutto con le parole che ha detto, mio padre non è da meno. Anche i miei fratelli non sono molto favorevoli ai gay. Ho sentito mio fratello parlare di come fossero colpevoli e malvagie le persone omosessuali. Gli ho chiesto perché la pensasse così e lui mi hai indicato i versi del Levitico, dei Romani e della prima lettera a Timoteo. Non ho discusso con lui perché non voglio che abbia qualche dubbio che io sia gay e comunque non so come ribattere efficacemente i suoi argomenti.
Ho anche sentito mia sorella parlare di quanto “disgustosa” sia l’omosessualità. Non sono ancora pronto a fare coming-out in famiglia, ma lo sarò un giorno e so che avrò Dio al mio fianco e la mia migliore amica accanto!
Amo i miei fratelli più di ogni altra cosa e avrei paura di perderli. Ma continuo a pregare che, quando farò coming-out, comunque sia, Dio ammorbidirà i loro cuori e vedranno che amo ancora Gesù e che sono ancora la stessa persona.
Prego così per tutta la mia famiglia, perché la maggior parte di loro sono cristiani o cattolici e hanno una visione molto tradizionali sul matrimonio e l’omosessualità.
Ma ho bisogno di continuare a pregare per loro. Susan, voglio solo ringraziarti di cuore per esserci per i cristiani LGBT e mostrarci l’amore che Gesù prova per noi.
Apprezzo molto il tuo lavoro, è così confortante sapere di avere fratelli e sorelle in Cristo che si preoccupano per noi e sanno che possiamo essere come Dio ci ha creati e che anche Gesù ci ama!! Così, ancora grazie infinite, Susan!
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Non m’importa chi tu sia o cos’abbia fatto. Dio ti invita ad una relazione con Lui. Ti invita esattamente come sei. Punto. Dal momento che le feste si avvicinano probabilmente farai visita alla tua famiglia e alla loro chiesa e ti sentirai sopraffatto dalla pressione a misurarti (palese o non detta).
Ma quelli che dicono che sei inaccettabile, non capiscono Gesù. Quelli che ti dicono di fare cambiamenti monumentali non leggono la Bibbia correttamente. Oh, cambiamo – ma è Dio che ci cambia. Noi non abbiamo speranza di cambiare da soli. E quello che noi crediamo che gli altri debbano cambiare – sorpresa – può anche essere ciò che Dio non cambia! (Provate solo a immaginarlo!)
A TUTTI noi è stato dato un compito: amare Dio, amare gli altri. “Ma parlar negativamente e dire quanto disgustoso sia il loro comportamento è amarli”. No, non lo è. “Ma dir loro cos’hanno bisogno di cambiare è amarli”. No, non lo è. Dire a qualcuno cosa pensi sia sbagliato in lui, con la Scrittura e ‘provarlo’, non significa amarlo.
Amarlo è amarlo.
Sulla Chiesa, non possiamo cantare l’accettazione di Dio di ognuno come egli è e poi dire alle persone ciò che devono cambiare per risultare accettabili. Questo viola ciò che è scritto in Giovanni 3, 16.
Proprio come sono – senza scuse
Tranne che il tuo sangue è stato sparso per me,
E che Tu mi offri di avvicinarmi a Te
– O Agnello di Dio, vengo!
Se non si tratta di farti essere come sei, allora smettetela di dire che lo è e smettetela di dire che state insegnando la Bibbia perché non è così. Questo sia il tempo di amare come Cristo ama e di provare gratitudine per il dono che ci dà. (Ci penserà lui ad affrontare tutto ciò che deve essere affrontato.)
Con affetto – Susan
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* Susan Cottrell è una insegnante cristiana con esperienze nello studio biblico e nel discepolato, ha scritto il libro “Mom, I’m Gay” – Loving Your LGBTQ Child Without Sacrificing Your Faith (Mamma, sono gay. Come potete amare vostro figlio LGBTQ senza sacrificare la vostra fede). Lei e suo marito sono sposati da più di 27 anni e hanno cinque figli, uno dei quali fa parte della comunità LGBTQ. Vivono a Austin, Texas (USA).
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Testo orioginale: Come as You Are – Don’t Let ANYBODY Stop You