Non a noi, Signore (Salmo 115)
Riflessioni bibliche di suor Stefania Baldini*
Questa parte del salmo acquista un senso particolare se letta insieme al testo degli Atti a cui è abbinata nella liturgia di questo giorno. Il miracolo operato da Paolo e Barnaba provoca nella folla la convinzione che essi siano esseri superiori. La reazione dei due dice tutto lo sgomento per questo assurdo frainteso. E’ lo smarrimento che ogni persona dovrebbe provare dentro quando è oggetto di lode, di ammirazione, di punto di riferimento troppo esclusivo. “Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto?“ (1Cor 4,7) e vuol dire ricevuto da tutti e da tutto l’esistente, eredità che neppure riusciamo a intuire. Davvero quindi non possiamo intercettare la lode che spetta a Dio.
Abbiamo da restare nella sobrietà di un silenzio interiore per avvertire il fremito di gioia di fronte al Signore unico della storia e delle storie di ciascuno. Nello stesso tempo però non c’è spazio per atteggiamenti di annientamento di sé, di quell’umiltà che rende le creature ripiegate, curve, perché Lui “la terra l’ha data ai figli dell’uomo” e ci è chiesto di ristabilire armonia fra la gioia del sentirsi creature amate e quindi belle, ricche di potenzialità e originalità, e la gratitudine, lo stupore e la lode a chi ci ha sognato così. Questo “figlio dell’uomo” che, come dice il salmo 8, “ hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato”.
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Dal Salmo 115
Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà.
Perché le genti dovrebbero dire:
«Dov’è il loro Dio?».
Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
I loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.
Siate benedetti dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
I cieli sono i cieli del Signore,
ma la terra l’ha data ai figli dell’uomo.
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* Stefania (Leda) Baldini, è suora dal 1956 dell’Unione delle Suore Domenicane di S. Tommaso d’Aquino. Vive nel convento domenicano di Prato e collabora con la comunità delle Piagge di Firenze.