Dimostrava attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo (At 18,23-28)
Riflessione biblica di Joylin Galapon*
Il messaggio che porta il Nuovo Tastamento si riassume con queste parole “Gesù è il Cristo”. Apollo, uomo eloquente e potente nelle Scritture, come Paolo servo di Gesù Cristo, chiamato per essere apostolo, non da parte degli uomini, né per mezzo di un uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo.
Dio si è servito di loro perché sono stati i ministri scelti per noi per dare testimonianza della verità riguardo alla volontà di Dio di salvare l’umanità. La credibilità della loro testimonianza di predicazione ha dimostrato nella loro vita per la dedizione dello studio delle Sacre Scritture. Essi hanno percorso una vita per ricercare e capire le profezie che riguardavano Gesù Cristo.
In Gesù è stato rivelato l’uomo vero perché in lui c’è la vera umanità e in lui essa è stata incarnata. Il Cristo, il messia, l’unto, il salvatore di Dio è stato rivelato in Gesù perché l’uomo terreno acquisisce una conoscenza e consapevolezza della sua condizione umana che ha bisogno di essere salvata da qualcuno, quindi non può essere salvato da se stesso. L’amore misericordioso di Dio è il tesoro che in Gesù ha depositato nel suo vissuto da uomo.
I convertiti per la nuova via nel Signore, quelli che hanno creduto nelle predicazioni di Apollo e di Paolo tutte le loro preghiere di ringraziamento e richieste particolari si concludono nel nome di Gesù Cristo perché in lui trovano le risposte, vengono esaudite. L’evangelizzazione trova il suo senso proprio nell’annuncio del vangelo in Gesù Cristo e questa è la missione degli apostoli e della chiesa generata da essa.
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Atti degli apostoli 18, 23-28
Trascorso ad Antichia un po’ di tempo, Paolo partì: percorreva di seguito la regione della Galàzia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli.
Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture. Questi era stato istruito nella via del Signore e, con animo ispirato, parlava e insegnava con accuratezza ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni.
Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio.
Poiché egli desiderava passare in Acàia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti. Confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo.
* Laureata in teologia presso la Facoltà Valdese di Roma nel 2006, nel 2008 dopo due anni di prova il sinodo valdese la consacra pastora iscritta a ruolo nella chiesa metodista in Italia. Svolge il ministero pastorale a tempo pieno da sei anni nella chiesa metodista di Cremona e di cinque anni nella chiesa metodista di Piacenza.