Sentirsi parte. Il mio cammino di lesbica cattolica in un gruppo di cristiani LGBT
Testimonianza di Giulia del Percorso Giovani di Nuova Proposta di Roma
Mi chiamo Giulia, ho 23 anni e nella vita mi occupo di musica: suono il pianoforte da quando ero piccola e all’università studio Letteratura, Musica e Spettacolo. Dopo un momento di impasse sto cercando di far ripartire i miei progetti (musicali e non): vita e carriera coincidono un po’ per me, la musica non è solamente qualcosa che si fa per guadagnarsi da vivere.
Il mio momento di difficoltà nello studio ha molto a che fare con il mio incontro con Nuova Proposta: quando ho iniziato a guardarmi dentro con calma e dedizione sono venute fuori delle problematiche (paura della solitudine, rabbia, scarsa autostima) che non avevo mai affrontato e nel momento in cui ho deciso di occuparmene mi hanno completamento assorbita. Il mio primo contatto con Nuova Proposta è stato a giugno 2013.
Da un po’ avevo due vuoti da colmare: una fede che non aveva più ricevuto stimoli dopo la cresima a 13 anni ed il bisogno di conoscere altre persone omosessuali con cui condividere la nostra esperienza, così ho deciso di fare una ricerca su internet e ho trovato Nuova Proposta: ho scritto una mail e incontrato il gruppo al Roma Pride. Detta così sembra facile, ma in realtà sono parecchio timida e all’epoca lo ero molto di più di adesso perché la mia insicurezza mi rendeva difficile avvicinarmi a nuove persone: ma quella volta decisi di ascoltare le mie esigenze anziché i miei timori. Non penso che sarei riuscita a farlo senza l’aiuto di una mia amica (etero) che negli ultimi 5 anni mi ha aiutata ad “uscire dall’armadio”.
Mi sono sentita subito a mio agio (il che era abbastanza nuovo per me) e l’autunno successivo, quando sono ricominciati gli incontri, ho iniziato a frequentarli assiduamente. Diventare parte di questo gruppo è stato come trovare per la prima volta una comunità e sentire per la prima volta un autentico senso di appartenenza. Mi ha aiutato a crescere nella fede incontrando spesso nuovi punti di vista e modi di pregare, più comunitari. Sono cresciuta anche umanamente: parlando di me agli incontri ho imparato ad essere consapevole delle mie paure e dei miei limiti e ad accoglierli anziché seppellire tutto, a guardare ai miei lati più luminosi senza aver paura delle mie ombre. Vivo più apertamente la mia omosessualità: non nascondo più ciò che sono e questo è meno faticoso quando sai di avere un gruppo che ti supporta e sopporta esattamente per quello che sei. Ciò è vero soprattutto per il Gruppo Giovani che, essendo più ristretto come numero, è come una piccola comunità, una famiglia.
Sicuramente ho fatto un notevole percorso dall’autunno 2013, e ancora ho molta strada da fare. Ma volendo individuare un momento significativo, vorrei spendere due parole sulla veglia contro l’omofobia di un anno fa. Mi è stato chiesto di scrivere e leggere una testimonianza ed io invece di nascondermi come mio solito ho accettato, mettendo a disposizione la mia storia, della quale vi parlerò in un altro articolo. Il tema di Nuova Proposta l’anno scorso era la speranza, così ho cercato una chiave di lettura positiva per far capire che in fondo essermi scoperta lesbica mi ha portata ad un percorso di riscoperta di me e della fede costellato di incontri con persone meravigliose. Mi piace pensare che raccontarmi sia un modo, nel mio piccolo, per aiutare chi come me non sapeva quale fosse il suo posto nel mondo e per dire che è vero che “le cose cambiano” (in meglio, ovviamente).