La sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.
Riflessioni biblica di Alessandro
In questa lettura ci troviamo collocati all’inizio del libro degli Atti; la Chiesa è a Gerusalemme e sta vedendo i suoi primi giorni senza la figura visibile e palpabile del suo Signore ormai asceso al cielo. Abbiamo un Pietro che pare deciso e convinto del suo ruolo di guida, un Pietro che si fa voce forse di tutti i suoi fratelli e crede che l’esperienza dell’apostolato sia una cosa seria perché c’è in ballo la figura di Gesù. Cosa più importante di dover trasmettere quella buona notizia del Figlio di Dio? Allora ecco la proposta e le condizioni: un uomo che sostituisca il traditore, Giuda, nell’essere testimone autentico e che abbia accompagnato il gruppo degli apostoli con Gesù dall’inizio del suo ministero fino alla sua ascensione. E Pietro non si arroga il diritto di nominare lui stesso un uomo di sua fiducia e non si limita a scegliere tra alcuni nomi di candidati, lascia alla preghiera di tutta la comunità e all’azione dello Spirito Santo l’azione principale. Pietro si lascia usare ancora da Dio e come suo strumento e voce richiama alle necessità delle circostanze i suo fratelli, ma poi cede il passo alla Comunità, allo Spirito Santo, alla Provvidenza, ormai è permeato dalla vera fede e dalla consapevolezza dell’esperienza di Gesù, ormai non si metterà più davanti al Signore e non sarà più necessario che duramente gli si dica: “Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (Mc 8,33).
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli – il numero delle persone radunate era di circa centoventi – e disse: «Fratelli, era necessario che si compisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, diventato la guida di quelli che arrestarono Gesù. Egli infatti era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. Sta scritto infatti nel libro dei Salmi:
“La sua dimora diventi deserta
e nessuno vi abiti”,
e: “Il suo incarico lo prenda un altro”.
Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia. Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale di questi due tu hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato, che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava». Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.