Al culto ecumenico dell’Europride di Zurigo evangelici, cattolici e omosessuali pregano insieme
Articolo di Paolo Tognina tratto da voce evangelica del 7 giugno 2009
Zurigo è stata per quasi un mese la capitale europea del movimento omosessuale. Durante l’intero mese di maggio si è infatti svolto nella città sulla Limmat il festival Euro Pride, culminato in una grande parata, svoltasi ieri (ndr 6 giugno 2009), alla quale hanno partecipato alcune decine di migliaia di persone.
A margine dell’Euro Pride, ma inserito nel programma delle manifestazioni, domenica pomeriggio è prevista la celebrazione di un culto ecumenico, nella chiesa riformata del Fraumünster.
Omosessuali nel Fraumünster
Perché alcune chiese cristiane zurighesi organizzano questo culto e che atteggiamento hanno nei confronti dell’omosessualità?
Il pastore riformato del Fraumünster, Niklaus Peter, non ha dubbi: “Io credo che oggi la chiesa cristiana abbia un compito preciso”, afferma, “che consiste nel porre termine alla secolare discriminazione attuata nei confronti di gay e lesbiche. Questo si traduce ad esempio nell’aprire le chiese, non da ultimo perché tra quelle persone, omosessuali, ci sono dei cristiani che desiderano celebrare un culto”.
Quando è giunta al consiglio parrocchiale del Fraumünster la richiesta di organizzare una celebrazione ecumenica in occasione dell’Euro Pride, Peter ha posto due condizioni: “che si tratti davvero di un culto, durante il quale si rende lode a Dio, e non semplicemente una celebrazione del movimento omosessuale nel quadro di un grande evento come l’Euro Pride, e che un teologo o una teologa protestante sia coinvolto nella preparazione – in questo caso la pastora Gina Schibler – allo scopo di garantire che si tratti di un culto, protestante o ecumenico”.
Una pastora presiede il culto
“Io mi rallegro di poter celebrare un culto insieme a gay e lesbiche”, sostiene dal canto suo la pastora riformata Gina Schibler. “Sono contenta che tanta gente si riunisca nel Fraumünster per ringraziare Dio che questo modo di vivere – che in passato è stato pesantemente discriminato – oggi può essere vissuto apertamente, senza paura”.
Gina Schibler è stata per diversi anni direttrice del centro di studi di Boldern, un centro della chiesa evangelica riformata di Zurigo. A Boldern sono stati organizzati molti incontri e seminari di studio sulla condizione omosessuale. E da quel paziente lavoro è nata una nuova consapevolezza circa il rapporto tra chiesa e omosessualità.
“Direi che la chiesa riformata di Zurigo è pioniere nell’accoglienza degli omosessuali”, dice Schibler, “anche se bisogna ammettere che, guardando oltre i confini svizzeri, non tutte le chiese riformate condividono questo atteggiamento di apertura”.
Critiche nei confronti delle chiese
“Sappiamo tutti che ci sono dei passi biblici che sono molto critici nei confronti dell’omosessualità”, dice il pastore Niklaus Peter, “ma sappiamo anche che quei giudizi sono il frutto di una visione antica della biologia, di una comprensione della sessualità che certamente non corrisponde al nostro modo di intendere la sessualità oggi e di una visione del mondo diversa dalla nostra”.
E questo giustifica oggi, dice Peter, una visione diversa, tollerante, dell’omosessualità e degli omosessuali. “Molti gay e lesbiche si definiscono religiosi e molti sono evangelici, o riformati, o anche cattolici”, aggiunge la pastora Gina Schibler, “ma è anche vero che molti di loro sono scettici nei confronti delle chiese, a motivo dell’esperienza negativa attraverso cui sono passati”.
E conclude: “Per lungo tempo gay e lesbiche non hanno potuto vivere apertamente la loro condizione, hanno dovuto nascondersi, non hanno potuto far riconoscere pubblicamente le loro unioni o hanno dovuto tenere nascoste le loro relazioni.
Tutto questo ha contribuito a scavare un fossato tra la comunità omosessuale e le chiese e ha creato una certa distanza critica”.
Cattolici, riformati e omosessuali
La chiesa evangelica riformata zurighese approva ufficialmente la benedizione di coppie gay e lesbiche, ammette pastori e pastore omosessuali e ha un atteggiamento di apertura nei confronti degli omosessuali. La chiesa cattolica non ha ancora affrontato in modo aperto la questione dell’omosessualità.
Tuttavia la Chiesa cattolica romana nel cantone di Zurigo appoggia ufficialmente il culto ecumenico in occasione dell’Euro Pride. Lo fa grazie alla relativa autonomia di cui essa gode all’interno della diocesi cui fa capo, che è quella di Coira.
E così il prete cattolico Martin Stewen, di Embrach, che da qualche anno organizza culti ecumenici in occasione del Christopher Street Day, figura tra i coordinatori della cerimonia ecumenica che si svolge nel Fraumünster.
“Non sono mai stato criticato per le mie iniziative. E quest’anno il culto ecumenico è sostenuto finanziariamente dalla chiesa cattolica romana nel cantone di Zurigo e dalla chiesa riformata zurighese”, dice Stewen, il quale ammette: “Sono sempre di nuovo confrontato con forti risentimenti, da parte di gay e lesbiche, soprattutto verso la chiesa cattolica romana e i suoi rappresentanti.
E perciò la prima cosa che devo sempre fare è affrontare questo risentimento per cercare di superarlo. Succede sempre così, ogni volta: si comincia sempre dai rimproveri.
Ma col passare del tempo, se riesco a guadagnarmi la fiducia delle persone, le cose migliorano. Da sei anni lavoro nell’ambito del Christopher Street Day e ho potuto stabilire molti rapporti di fiducia”.