“Chi è il mio prossimo?”. Chi ha avuto compassione di me
Riflessioni di Matteo del gruppo Kairos di Firenze
Ieri pomeriggio avevo gli scrutini. Camminavo sul lungo vialone che va dalla stazione alla scuola, che si trova in campagna. Ad un certo punto si è scatenato un temporale pazzesco, ed io non avevo ombrello. Mi sono messo a correre sul bordo della strada, ma non c’era riparo, né un albero né una tettoia. Ero fradicio da capo a piedi.
Ho cominciato a fare il gesto dell’autostop alle macchine che arrivavano. Ne sono passate quattro: prima una signora bionda, poi un signore con un macchinone, dopo un po’ un’altra signora molto per bene, poi un ragazzo… Mi guardavano e tiravano dritto senza fermarsi, anche se facevo gesti molto evidenti, e il temporale stava rinforzando… Ero veramente disperato.
Poi finalmente una macchina si è fermata. Era un furgone scalcagnato di quelli da muratore, con il cassone dietro e solo due posti davanti. Sono salito. Alla guida c’era un extracomunitario, accanto il suo figlio, un bimbo di 4-5 anni (non arrivava a toccare coi piedi in terra). L’extracomunitario ha fatto spostare il figlio per farmi posto, anche se posto non ce n’era molto… Mi ha dato un pacchetto di fazzoletti per farmi asciugare la faccia e i capelli. Poi ha fatto una piccola deviazione per lasciarmi proprio davanti all’ingresso della scuola.
L’ho ringraziato. Mi è venuta in mente la parabola del buon samaritano, e le parole di Maroni e di Salvini sugli immigrati…