Seguire il servo o il padrone? Il mio pellegrinaggio ad Assisi
Assisi mi ha sempre comunicato qualcosa di positivo. Quasi tutte le volte che ci sono stata me ne sono tornata a casa con più gioa nel cuore. Dico quasi perchè c’è stata un’occasione diversi anni fa che ricordo invece con disagio. Era il periodo in cui ero in conflitto con me stessa e la chiesa di cui stavo facendo esperienza con i suoi predicatori “carismatici”, che sembravano incapaci di porsi delle domande, acuiva il mio disagio.
Le mie amiche andavano in estasi e pendevano dalle labbra di simili oratori mentre io, giovane cristiana che iniziava a scontrarsi con la sua diversità, di domande me ne facevo tante ed ero sempre critica e scettica. In più pensavo che nessuno ne i miei amici, ne quei frati, preti e suore li presenti potesse capirmi e ascoltarmi davvero.
Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. E’ bastato cambiare aria, frequestare altre persone e fare nuove esperienze di Chiesa per ritornare a fiorire e a capire che Dio mi ama così come sono.
Alla Cittadella dove abbiamo alloggiato abbiamo incontrato don Tonio dell’Olio un prete di frontiera che ci ha raccontato aneddoti divertenti e significativi su di se e sulla storia della pro-civitate christiana, luogo privilegiato di dialogo tra chiesa e mondo contemporaneo. Proprio alla Cittadella Pasolini maturò l’ispirazione per il suo film “Il Vangelo secondo Matteo”.Alla basilica di San Francesco invece abbiamo incontrato un frate amico di uno dei nostri che ci ha fatto da guida facendoci visitare la basilica. Al termine ci siamo fermati a parlare con lui per uno scambio di esperienze.Infine la domenica all’Eremo delle carceri i frati ci hanno dato l’occorrente e uno spazio dove abbiamo celebrato la S. Messa all’aperto. E’ stato bello vedere che oltre a noi si sono avvicinate anche altre persone capitate li per caso ma che sono rimaste fino alla fine.Alle preghiere abbiamo ricordato i cristiani che celebrano il Corpus Domini con processioni sontuose e solenni ma soprattutto quei cristiani perseguitati che in alcune aree del mondo non possono nemmeno uscire dalle loro chiese. Abbiamo pregato anche per le coppie omosessuali, affinche possano essere un segno di speranza e amore visibile; per le persone transessuali che affrontano la transizione, per i nostri gruppi ricordando alcune figure importati per la loro storia come Don Pezzini e le suore di Salvarano. Insomma, sarò super retorica ma lo dico lo stesso: è stata una delle Messe più emozionanti della mia vita!
La parola che riporto a casa è la domanda che il Cristo di S. Damiano rivolge a Francesco: “vuoi seguire il servo o il padrone?” che incarnata nella mia realtà attuale diventa: è più importante ciò che pensa Dio di me o ciò che pensano gli uomini di questo tempo?
Il carisma di Francesco e Chiara ha molto da dire. Spesso come omosessuali credenti ci sentiamo allontanati da Dio e relegati ai margini da una chiesa istituzione che non ci accetta. Francesco e Chiara ci dicono provocatoriamente che Dio sta proprio li in quei margini. E’ nel rifiuto degli onori e nella semplicità. E’ in una marginalità scelta liberamente che hanno fatto esperienza di Lui, di quel Dio che è padre di tutti!
Stare ai margini ha significato anche per loro essere visti con sospetto dalla Chiesa istituzione che doveva vagliare la loro aderenza alla dottrina, ha voluto dire non essere capiti dai propri contemporanei, talvolta neanche dai propri confratelli. Un motivo in più quindi per mettersi in cammino dietro il Padrone e non tanto dietro quei servi che cadono come tanti nella tentazione di voler essere padroni.
San Francesco e Santa Chiara ci provocano a guardare alla nostra vita di fede con semplicità e umiltà; a guardare le cose essenziali, che dopo quest’esperienza non mi mancano più perchè mi sono sentita di nuovo in comunione con Dio e i fratelli.
Ancora di più, ci invitano a non turbarci più del dovuto di fronte ai giudizi negativi e al rifiuto di alcuni, perchè sta proprio li il segreto della perfetta letizia.