Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori (Matteo 9,9-13)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Uno sguardo prima di andare via. Gesù è uno che non volta mai le spalle. Dà sempre uno sguardo. Uno sguardo d’amore. Uno sguardo a chi non ha più nulla da perdere ed è escluso da tutti: malati, peccatori, pubblicani, fino al ladrone che si converte in punto di morte. Matteo coglie quello sguardo, dato un istante prima di andare via, e quello sguardo di Cristo gli cambia la vita, tutta la vita.
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Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
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* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.