E’ tempo per i cristiani di abbracciare le persone LGBT che hanno ferito
Testimonianza di Suor Simone Campbell* (USA) pubblicata sull’Huffington Post (USA) il 10 giugno 2015, liberamente tradotta da Innocenzo
Sono stata descritta come una ‘radicale’ dalle gerarchie Vaticane, il che è piuttosto divertente. Non ho idea di quello che alcune persone trovano di così radicale nell’accettare al 100 per cento le persone presenti su questa terra. Come responsabile della rete dell’America National Catholic Social Justice lobby mi rivolgo a tutti nella società, ed ovviamente alla comunità lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT).
Ho visto l’incredibile coraggio delle persone della comunità LGBT, che sono venute fuori e hanno parlato pubblicamente, con rispetto, di quello che era un argomento tabù. Grazie al loro coraggio, tutti noi abbiamo scoperto che c’è almeno qualcuno che conosciamo – un amico, un parente, un collega – che è un persona lesbica, gay, bisex o trans (LGBT), penso che c’è stato un enorme movimento nella società per una maggiore accettazione.
Questa è stata una sfida, almeno negli Stati Uniti, dove sino a pochi anni fa, molte persone LGBT sono vissute nel nascondimento, perché sarebbero state discriminate se si fossero rivelate. Ciò che vedo ora è che l’intolleranza nei confronti delle persone LGBT, gradualmente, è stata sostituita da un’intolleranza verso l’idea che le persone LGBT non siano uguali alle altre o che in qualche modo non meritano di essere accettate. Questo è stato un progresso.
Mi chiedo se la difficoltà che hanno alcune persone, di affrontare i temi della sessualità, è dovuta alla loro mancanza di riflessione sulla loro identità sessuale. Quando stiamo bene con noi stessi, le cose esterne a noi non ci possono minacciare. Lo so, perché quando sono nervosa per qualcosa, di solito ha che fare con me e le mie cose irrisolte.
Allora mi chiedo se quando le persone sono arrabbiate o giudicanti, o prevenute, se non si tratti di un riflesso delle loro insicurezze. E penso che ci sono alcune persone all’interno della Chiesa, compresi alcuni sacerdoti e vescovi, che non hanno fatto chiarezza sulla propria sessualità, ma che invece spendono un sacco di tempo a preoccuparsi di quella di tutti gli altri. Penso che dipenda dalla necessità di giudicare gli altri per sentirsi meglio con se stessi, proiettando sugli altri le cose che temono.
Sapete, la Bibbia in realtà non dice nulla circa le persone LGBT. C’è qualche rigo nel libro del Levitico, ma in realtà non si parla delle persone LGBT, così come le intendiamo nel 21° secolo. Invece, quello che leggo più e più volte nei Vangeli e che Gesù è in cammino verso le persone di tutti i tipi. Le Scritture dicono ripetutamente che si deve camminare verso tutti, senza eccezioni.
Se alcune persone hanno una identità sessuale che è diversa dalla mia quale è il problema? Dio non fa errori e se è così che crea, allora anche questo è un riflesso dell’amore di Dio. Abbiamo bisogno di svegliarci e comprendere che l’amore è una cosa meravigliosa, la costruzione di una famiglia è una cosa meravigliosa, ma che ci sono una varietà di modi per realizzarli.
Di recente ho incontrato una persona il cui parroco aveva rifiutato di sposare sua figlia perché il suo fidanzato è stato allevato da due madri. Ero sbalordita. Poi hanno trovato un’altro sacerdote che è stato meraviglioso ed ha lavorato con loro. Per me, se le persone hanno l’amore, se si sostengono, questo è ciò che conta.
Durante il nostro ultimo tour in autobus, ho incontrato una giovane donna che era fuggita da un programma per ‘curare’ la sua omosessualità. Lei ora è sposata con la sua compagna e insieme hanno una bambina!
Mi ha racconto che, qualche anno prima, la sua famiglia cristiana l’aveva allontanata. Prima suo padre – un predicatore – le disse che era posseduta dal diavolo perché era lesbica e lei, per un po’, aveva finito per crederci. Non so come ha avuto il coraggio di andarsene, ma dopo cinque mesi scappò via e, da allora, non ha più avuto contatti con la sua famiglia.
Sentivo la sua angoscia per la condanna ricevuta dalla sua famiglia, ma anche il suo sollievo per essere rimasta fedele a se stessa, essendo certa di non essere sbagliata, o pazza o posseduta. E adesso lei e la sua compagna hanno creato una meravigliosa nuova famiglia.
Ora che lei sta costruendo una famiglia nella comunità, mi ha detto, che si è resa conto che per molti versi sta facendo ciò che ha fatto suo padre nel suo tentativo di realizzarne una, ma spera che lo sta facendo dando meno giudizi.
Come persona di fede, credo che siamo chiamati tutti all’accettazione radicale di ogni persona, il che significa che vedo Dio all’opera in tutte le persone e se combatto per voi, sto combattendo con Dio. Se giudico gli altri per come sono, respirano o vivono, se questa rabbia mi consuma, io non sono più me stesso.
Quanta gente odia o rifiuta le persone LGBT, ma se usate le vostre energie per intimidire o criticare gli altri, la vostra rabbia finisce per erodere chi siete veramente e per limitare la gioia e l’amore a cui Gesù ci chiama.
Il consiglio che dò a chiunque ha difficoltà ad accettare le persone LGBT è quello di arrivare a conoscerli e ad ascoltare le loro storie. Penso che sia quello che Papa Francesco afferma quando dice che per costruire una comunità di pace dobbiamo capire che la realtà e più importante delle idee. Per me, questo significa che dobbiamo ascoltare le persone, piuttosto che fare ipotesi su di loro.
Chiunque può crearsi la sua teoria e sentirsi sicuro di quello che le persone LGBT sono o non sono, ma quando si incontrano le persone cambia tutto. Parlare alle persone. Essere aperti e accettare la verità di come sono. Questo è tutto quello che dobbiamo fare.
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* Suor Simone Campbell è suora dal 1960 ed è membro di vecchia data delle Sisters of Social Service. Come Direttore Esecutivo della rete dell’America National Catholic Social Justice Hall, conduce le sue sorelle nell’annuale viaggio in Bus, a sostegno e in difesa di coloro che vivono ai margini della società americana.
Questa sua testimonianza è tratta dal libro “Christian Role Models for LGBT Equality“, recentemente pubblicato nel Regno Unito. Il libro, che presenta una prefazione del vescovo anglicano Senyonjo dell’Uganda, comprende 20 storie di cristiani di tutto il mondo (compresi gli Stati Uniti, l’Africa orientale, l’Africa occidentale, i Caraibi, la Russia, la Polonia, il Sud America, l’Asia orientale, il Pacifico e il Regno Unito), che raccontano di come hanno abbracciato l’uguaglianza LGBT all’interno della loro fede. Il libro è stato distribuito gratuitamente (in inglese e spagnolo) a livello internazionale per aiutare i cristiani e i loro pastori a interagire positivamente con le persone LGBT.
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Testo originale: Christians Have Hurt A Lot Of LGBT People. It’s Time To Embrace Them Instead