Gli omosessuali sono ancora tra i più colpiti dal virus dell’AIDS
Articolo tratto da Tetu (Francia) del 27 novembre 2009, liberamente tradotto da Dino
A pochi giorni dalla Giornata Mondiale di lotta contro l’AIDS, il Ministero della Sanità (ndr francese) ha ribadito che il tasso di contagio dall’HIV negli omosessuali è 200 volte più elevato che negli eterosessuali.
Questa categoria è al primo posto tra la popolazione colpita dal virus dell’AIDS.
Gli uomini che hanno rapporti con uomini (HSH nella terminolgia delle autorità sanitarie) è infatti la popolazione più colpita in Francia, con un numero di contagi stimato circa 200 volte superiore rispetto a quello osservato nelle persone contagiate in seguito a rapporti eterosessuali.
Ancora più inquietante: in questo gruppo il numero di contagi non è in diminuzione, contrariamente a quella che è la tendenza generale. E inoltre, secondo il Ministero, il 20% degli HSH ignorano la loro sieropositività.
Nuove strategie di prevenzione
In occasione di questo 1° dicembre (giornata mondiale di lotta contro l’AIDS), il Ministero della Sanità (ndr francese) stamane ha definito il futuro piano HIV/IST (infezioni sessualmente trasmesse), atteso per la fine del primo trimestre 2010.
Si terrà conto di varie raccomandazioni di esperti, come il rapporto di France Lert e Gilles Pialoux sui nuovi metodi di prevenzione, in particolare quelli rivolti ai rapporti sessuali tra uomini.
Per tentare di arginare questo incremento di contagi, France Lert ha indicato numerosi percorsi: rinforzare il messaggio sull’impiego del preservativo, portare avanti la messa in terapia dei sieropositivi (diminuendo la carica virale, il trattamento riduce la trasmissibilità del virus); o ancora studiare l’efficacia di pratiche sessuali volte ad affiancare l’uso del profilattico (non-eiaculazione, ruolo attivo nel rapporto, piuttosto che passivo, quando si è sieronegativi…).
La Francia è ancora molto colpita
Il piano HIV/IST dovrà anche integrare le raccomandazioni dell’Alta Autorità della Sanità per uno screening sistematico della popolazione tra i 15 e i 70 anni, allo scopo di colmare il “ritardo importante” della Francia, nella quale vivono 39.000 persone che non sanno di avere l’HIV.
Questo progetto dovrebbe infine garantire la possibilità di ricorrere ai test di screening rapido, con la pubblicazione, prevista in gennaio, di una normativa che permetta il loro utilizzo al di fuori dei laboratori di biologia, “in ambiente medico nelle situazioni di urgenza”.
In occasione del 1° dicembre sarà lanciata anche una campagna televisiva, per ricordare “che il preservativo riguarda tutti, prima o poi”. Essa si rivolge in particolare ai 35-40enni che hanno perso “il riflesso” (ndr di usarlo sempre).
“In Francia sono 144.000 le persone che vivono con l’HIV e nel 2008 i nuovo contagi sono stati 7.000”, ha dichiarato il ministro della Sanità Roselyne Bachelot.
“Siamo a metà del guado, con una globale tendenza al miglioramento, ma con importanti focolai di ripresa dei contagi” ha sottolineato il direttore generale della Sanità, Didier Houssin.
E questo in particolare è riferito agli omosessuali.
Testo originale: Les gays restent les plus touchés par le virus du sida