Mi prenderò cura di te fino alla morte. Quando l’amore vince l’AIDS
Ciao, questa è la mia storia e il mio contributo, o piuttosto è un modo di dire grazie alla grande persona che mi è vicina. Mi chiamo Jovanri e vivo in Tailandia. Sono perfettamente in salute. Tre anni fa ho incontrato un ragazzo grandioso e ci siamo messi insieme.
Circa tre settimane fa io e il mio compagno andammo a fare un check up completo e, sull’onda del momento, decisi di fare anche il test dell’HIV. Risultai positivo e non appena il dottore me lo disse caddi dalla sedia. Mi sentii come se una pallottola mia avesse preso in pieno.
Andai immediatamente in un’altra clinica per fare un altro test. Il secondo dottore mi chiese dei miei problemi di salute, ma dai 20 anni non ne avevo avuto nessuno.
La mia conta dei CD (ndr l’HIV attacca e distruggere le cellule dell’organismo, soprattutto quelle che possiedono il recettore CD4 positivo) arrivò con il secondo test, ed erano solo 120.
Tuttavia il mio compagno, venne per sostenermi, mi prese tra le braccia e mi strinse a lungo. Egli risultò negativo e io ringrazio Dio per questo.
Aveva le lacrime agli occhi mentre diceva: “Per favore, non lasciarmi”. Sei mio. Io ti ho scelto e avrò cura di te fino alla morte. Mi portò in una delle cliniche migliori e pagò tutti i conti senza battere ciglio.
Sebbene avessi dei soldi, non volle che gli dessi neanche un penny. Gli dissi “andrai in bancarotta!” al che lui rispose: “Sarei disposto a perdere tutti i soldi del mondo, se riuscissi a salvarti”. Non credo di essere lontano dai suoi pensieri, neanche per un momento al giorno.
Sono tre settimane ora, ed è rimasto vicino a me ogni momento. Pochi giorni fa iniziai la mia cura, fino ad ora, ringraziando il Cielo, non ho avuto effetti collaterali.
Quello che davvero voglio dire è un grazie a quei partner che ci stanno vicini, finché la morte ci porta via.
Testo originale: Personal stories of men living with HIV: Jovanri