Io, ex studente gay di Papa Francesco, vi racconto il mio incontro con Bergoglio
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti) il 3 novembre 2015, liberamente tradotto da Marius
[…] Yayo Grassi, l’ uomo gay ed ex studente (ndr di Bergoglio) che si è incontrato con papa Francesco (ndr durante la sua visita negli Stati Uniti), è stato intervistato dal Washington Blade e, anche se sono già passate diverse settimane, la sua intervista merita di essere letta per il modo in cui parla del Papa, come essere umano che si trova ad affrontare le questioni LGBT.
L’incontro (col Papa), a cui ha partecipato pure il suo compagno con cui sta da 19 anni, aveva carattere privato. Molti anni fa, durante il liceo in Argentina, Grassi, ora 67enne, aveva papa Francesco come insegnante e la loro amicizia è continuata nel corso di questi decenni. Grassi ha deciso di rendere pubblico il loro incontro, dopo che lo scoppio del caso Kim Davis (ndr l’impegnata evangelicale anti matrimoni gay che ha affermato di aver avuto l’appoggio del Papa), ha adombrato il viaggio del Papa:
“Una delle cose che mi sconvolgono estremamente e profondamente è che le persone, che erano così tanto innamorate di questo Papa, e si sono immediatamente rivoltate contro di lui. … e ho detto ai miei amici: Come si può dimenticare tutto quello che ha fatto quest’uomo? Come possiamo dimenticarlo per ciò che ha raccontato questa donna, e per giunta, non sappiamo nemmeno se sia vero oppure no?”
Quando un giornalista del New York Times ha identificato Grassi come l’ex studente che aveva incontrato il Papa, Grassi ha confermato che era lui, concludendo che doveva difendere un amico, il Papa, ora bersagliato a causa del caso Davis. Ha spiegato al Blade:
“Per me è stato l’incontro con un mio amico… era l’incontro tra due amici… che si vogliono bene a vicenda, e lo ammiro profondamente. Quella avrebbe dovuto essere la fine della storia e non vorrei vedervi qui, seduti nella mia cucina, se non fosse per il fatto che la signora Kim Davis se n’è uscita fuori dicendo di aver ottenuto un’udienza privata con lui”.
Questa era la seconda volta che Grassi incontrava Francesco da quando è stato eletto (papa) nel 2013, la prima volta era stata durante l’udienza in Piazza San Pietro. Grassi aveva fatto sapere al Papa che lui e il suo compagno sarebbero stati in Italia per il matrimonio di un amico, e furono subito invitati all’udienza. Papa Francesco si avvicinò a loro “in mezzo a centinaia di persone.. con le braccia aperte” e disse: “Ci sei riuscito. Mi rendi così felice”. Il Papa è stato presentato al compagno di Grassi, e lo ha anche abbracciato.
Grassi è fermamente convinto che il Papa stia cercando di aiutare tutti coloro che sono emarginati e oppressi, compresi i gruppi LGBT:
“Quello che posso dire è che dobbiamo riconoscere i piccoli passi intrapresi da papa Francesco e che, considerato il luogo da cui proviene, in realtà sono passi da gigante… E non è che quest’uomo non voglia farli. Ha i suoi tempi per fare le cose. Ha un modo suo di dire le cose, che sono così straordinarie e di farle a piccoli passi”.
Grassi ha anche chiarito una delle critiche più controverse al Papa, la sua presa di posizione contro l’uguaglianza del matrimonio in Argentina. L’ex studente ha spiegato che scrisse al suo ex insegnante, l’allora cardinale Jorge Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, dopo aver visto i suoi duri commenti contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso:
“Allora gli inviai una email spiegandogli quanto gli dovevo, che persona importante egli fosse stato nella mia vita, quanto avesse sviluppato i pensieri più progressisti che avevo, e che mi deludeva sentirlo dire parole così negative sulle persone omosessuali e sul matrimonio gay… E menzionai il nome del mio fidanzato dicendogli che all’epoca eravamo insieme da 14 anni “.
Grassi riferisce che la risposta fu “bella” e “molto amorevole”: “Iniziò scusandosi per avermi ferito, perché stavo male … e subito disse: Non ho mai affermato nessuna delle cose che la stampa sta pubblicando su di me… Egli precisò che in realtà non si era mai espresso su questo argomento. E concluse dicendo qualcosa che per me è così importante: “Credimi, nel mio lavoro pastorale non c’è posto per l’omofobia”.
Il racconto di Grassi è un’ulteriore conferma di quanto papa Francesco sembra auspicare per le persone LGBT nella Chiesa: un’accoglienza aperta, un abbraccio d’amore da parte dei ministri del culto, ed una particolare attenzione per la persona che accantoni le questioni della riforma dottrinale.
Questo non è sufficiente per certi fautori della causa LGBT, ma un papa che sa chiedere scusa e dire “non c’è posto per l’omofobia” nella missione della Chiesa è un papa che sta ponendo le basi di veri cambiamenti futuri.
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Testo originale: Pope Francis’ Former Student Speaks About Meeting During U.S. Papal Visit