Sono cristiana e transessuale. Dove è il problema?
Riflessioni di Meggan Sommerville* pubblicate sul blog Trans Girl at the Cross (Stati Uniti) il 6 luglio 2014, liberamente tradotte da Michele Damiani
E’ un compito impegnativo per qualsiasi persona transessuale cristiana trovare un posto amorevole e accogliente per pregare. Tutti veniamo troppo spesso chiamati a giustificarci dalla Chiesa. Questo fine settimana ho sperimentato ancora una volta il dolore del rifiuto e la dura realtà, mai così evidente, che per certe persone cristianità e essere transessuale sono ancora troppo difficili da affrontare all’interno della Chiesa cristiana.
Tramite la mia pagina Facebook vengo interrogata spesso e interpellata continuamente su come possa difendere o giustificare l’essere cristiana e transessuale. Moltissime persone vedono le due identità come fossero in conflitto tra loro. Tornando al Luglio 2012, quando per la prima volta iniziai a scrivere, riportai a fatica alcune delle mie convinzioni in un post intitolato “La bibbia, l’essere transessuale e me”.
Ultimamente, con le recenti evoluzioni presso la Convenzione dei Battisti del Sud, la continua opposizione del Centro sulla Famiglia e di una miriade di altre organizzazioni religiose che discutono e dimostrano contro la comunità transessuale, compresa la chiesa di Wheaton, nella quale crebbi, ho scritto i perchè che sostengono la mia posizione, dove faccio considerazioni su come essere transessuale e cristiana, che per me non sono incompatibili.
Per migliaia d’anni, dal Concilio di Nicea ai giorni moderni pre e post persecuzionismo, l’uomo ha dibattuto sulla sacra scrittura e provato a definire le fedi cristiane. Credi pienamente nel battesimo? Quando la vita inizia: al concepimento o alla nascita? Tuttavia molti hanno posto la questione di come alle donne sia permesso di essere consacrate (pastori), se ne sta ancora dibattendo in molti circoli religiosi. E non dimentichiamo quella parità nel matrimonio che è ancora tra gli ultimi dibattiti in corso su cosa le scritture dicono riguardo a certi punti “caldi”.
Comunque ho imparato molto tempo fa, nella stessa chiesa che mi ha voltato le spalle, che essere cristiano è più di un insieme di regole, vale più di una serie di comportamenti.
Per me conta di più del solo conoscere e citare le sacre scritture. Perfino i demoni lo possono fare. La questione di come mi giustifico o difendo, interpretando i momenti di cambiamento della mia vita, vivendo autenticamente come la persona che so che Dio vuole che io sia, riguarda pure l’essere in relazione. Ciò dev’essere vero per ogni singola persona che si testimonia cristiano.
In 1 Giovanni 4:1 si esorta tutti i cristiani a mettere alla prova le anime per sapere se provengono da Dio. Uno può fare ciò solo attraverso una relazione intima e personale con Dio.
Nella relazione che ho con Dio ho imparato che rivela se stesso e la sua volontà per la mia vita, non solo attraverso ciò che mi svela con le sacre Scritture, ma anche parlandomi per mezzo dello Spirito Santo che vive in me.
Diffusamente nella sacra Scrittura ci sono parecchi esempi che parlano di come lo Spirito Santo ci comunica e rivela i progetti di Dio per noi, ma molte volte questi passaggi vengono dimenticati quando l’uomo inizia a usare la Scrittura contro gli altri.
Uno dei passaggi che mi sovviene si trova nel 1Corinzi capitolo 2 inizia con il verso 9: << Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
queste ha preparato Dio per coloro che lo amano.
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. >>
Sinceramente credo che lo Spirito Santo non riveli l’intera volontà di Dio a tutte le persone. Ogni persona che ha trovato la salvezza in Cristo si dedica unicamente a esaminare quella che è la volonta di Dio per sè.
Così la Convenzione dei Battisti del Sud ha condannato me e la mia comunità. Così cosa!? La mia salvezza non dipende dalla loro approvazione. Romani 8:1 dice: <<Dunque, ora non c’è alcuna condanna per coloro che sono in Gesù Cristo. >>
La mia relazione con Cristo e con il mio Padre Divino non è soggetta alle opinioni di un gruppo di uomini fuorviati e distorti, ma soggetto dello Spirito Santo che mi guida ogni giorno.
Ora, uno dei problemi esistenti, è che troppa gente si focalizza sulle differenze. Tra la gente di entrambe le parti, nella grossa divisione che c’è tra i tanti della comunità transessuale cristiana e della Chiesa, è il mancato riconoscimento che siamo tutt’uno con Cristo. Non troveremo una soluzione alla divisione nel continuo blaterare. La soluzione si trova in un solo posto: la nostra relazione con Dio.
All’epoca in cui la barriera che ci ha separato dal santo dei santi fu strappata, nel momento in cui Cristo morì sulla croce, ci unimmo a lui. La sua grazia e misericordia non è più accessibile solo agli alti prelati. Questa vicinanza a Dio è diventata accessibile a ognuno di noi, non solo ai Battisti del Sud, non solo alla Chiesa cattolica romana, non solo ai Pentecostali.
Da quando Cristo ha abbassato il muro della separazione, diveniamo unici con lui che ci fa tutti una famiglia, di fratelli e sorelle con un Padre Santo. Noi siamo una famiglia non per le nostre etnicità, denominazioni, identità di genere o orientamento sessuale. Siamo una famiglia perchè crediamo e amiamo lo stesso Dio.
Il cambiamento è un percorso personale, proprio com’è la nostra relazione individuale con Dio e per me vanno d’accordo. Non avrei concluso l’esperienza del cambiamento della mia vita senza la preghiera e la guida di Dio.
Geremia 29:11-13 riassume così: <<Poichè conosco i progetti che ho per voi>>, dichiara il Signore, <<Progetti per rendervi prosperi e non per danneggiarvi, progetti per darvi speranza e futuro. Allora mi invocherete e mi pregherete e io vi ascolterò. Mi cercherete e mi troverete quando mi cercherete con tutto il vostro cuore. >>
Quando riconosceremo che ogni persona che proclama la salvezza in Cristo ha un’unica relazione con Dio, e che quest’ultimo ha un unico progetto per ognuno di noi, tanto prima non dovremo più giustificare il nostro percorso.
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* Meggan Sommerville è una donna transessuale cristiana con l’interesse a educare gli altri riguardo alla comunità dei transessuali e la sua fede nel suo Salvatore, Gesù Cristo. La sua carriera le ha portato una varietà di esperienze, dall’essere un tecnico veterinario nei sobborghi occidentali di Chicago a essere un paramedico, un istruttore EMS o un vigili del fuoco di Bolingbrook (Illinois, Usa). Dal 1998 è direttrice dell’esposizione di cornici per un rivenditore nazionale dell’artigianato. Puoi contattare Meggan tramite email su Transgirlatcross@aol.com o trovarla su Facebook in Trans Girl at the Cross.
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Testo originale: Christianity and being Transgender – Why I won’t justify my transition