In Irlanda è “l’anno dell’uguaglianza” per i diritti degli omosessuali
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica LGBT New Ways Ministry (USA) il 7 dicembre 2015, liberamente tradotto da Luca B.
I deputati irlandesi hanno concluso il loro “Anno dell’uguaglianza” nazionale con un disegno di legge volto ad impedire ogni forma di discriminazione da parte delle istituzioni religiose nei confronti dei dipendenti LGBT. Il sito Gay Star News ha spiegato in un suo articolo questi ultimi sviluppi legislativi:
“Il disegno di legge modifica la sezione 37 della legge sulle pari opportunità di occupazione, che consente alle scuole e ospedali di “prendere provvedimenti” per impedire che i dipendenti “mettano a repentaglio l’etica religiosa dell’istituto.”
Approvato dal Parlamento irlandese, il disegno di legge sarà presto promulgato dal presidente Michael Higgins. La sua approvazione è particolarmente significativa in quanto la Chiesa Cattolica gestisce quasi il 93% delle scuole in Irlanda e solo l’1% non hanno legami con enti di tipo confessionale.
L’organizzazione irlandese GLEN (Gay and Lesbian Equality Network) ha felicemente accolto la modifica della sezione 37, affermando di essere “contenta” per l’approvazione della legge. Sandra Irwin-Gowran (membro dell’oraganizzazione GLEN e responsabile per le Politiche per l’educazione) ha dichiarato:“Fino ad oggi la Sezione 37.1 è servita a creare sgomento per molti dipendenti LGBT… Le Disposizioni esistenti rappresentavano una minaccia per la discriminazione dei dipendenti che serviva per mettere a tacere migliaia di insegnanti nelle nostre scuole.”
Ha aggiunto inoltre che la legge permetterebbe alle persone LGBT “di essere se stessi, di sposarsi e avere una famiglia senza dover temere per il loro lavoro se lavorano in un istituto religioso.”
I dipendenti LGBT all’interna della Chiesa sono troppo spesso licenziati o costretti a dimettersi per il loro orientamento sessuale, per la loro identità di genere, per il loro stato civile, o anche solo per il supporto all’uguaglianza civile. Più di 50 situazioni di questo tipo sono state rese pubbliche dal 2008 a livello internazionale. Potete trovarne un elenco insieme ad altre informazioni inerenti il mondo del lavoro cliccando qui.
I cittadini irlandesi ricorderanno il 2015 come un anno storico per i diritti LGBT nella loro nazione. In particolare gli elettori hanno approvato il matrimonio egualitario attraverso un referendum costituzionale a maggio: questo è stato seguito poi da azioni di tutela e non discriminazione compresa la possibilità per i cittadini di poter indicare autonomamente la loro identità di genere sui documenti civili […]
Irwin-Gowran ha inoltre affermato che questa ultima legge avrà “implicazioni più ampie”, secondo il blog Take Part: “‘Esso fornisce un trampolino di lancio fondamentale per il cambiamento culturale necessario nelle nostre scuole; cambiamento che assicura che tutte le persone, sia lavoratori che studenti, possono farlo in un ambiente che sia accogliente e li accetti per come essi sono.”
Oltre all’uguaglianza civile, quest’anno per l’Irlanda è stato peculiare anche per la profonda influenza che ha avuto sulla Chiesa Cattolica: sacerdoti e suore si sono hanno fortemente espresso il loro parere sul referendum e alcuni di loro hanno addirittura fatto coming out.
All’inizio, i prelati del Paese, anche grazie all’l’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, hanno impostato un tono meno ostile nel dibattito sul matrimonio, ma non sono mancati “antipatici” attivisti anti-uguaglianza nell’insieme.
Il vescovo si è unito agli altri leader della chiesa irlandese, nel condannare i funzionari vaticani che sostennero che il voto è fosse stato “sconfitta per l’umanità” e che gli irlandesi fossero “peggio di pagani.”
Dopo il voto della legge sul matrimonio, l’Arcivescovo Martin ha definito l’esito un “test di realtà“. Monsignor Willie Walsh ha dichiarato che l’uguaglianza del matrimonio avrebbe “aumentato la somma della felicità umana.” L’esito ha portato il cardinale tedesco Walter Kasper a suggerire che il matrimonio omosessuale dovrebbe essere la “questione centrale” per il Sinodo sulla Famiglia, che ha avuto luogo nel mese di ottobre.
Vale la pena di ripetere un ritornello che ritorna sovente: i cattolici in Irlanda hanno aiutato l’avanzamento dei diritti per le persone LGBT non a scapito della loro fede, ma a causa di essa.
Mentre gli osservatori sembrano essere d’accordo sul fatto che il referendum per il matrimonio abbia segnato una nuova libertà inserita dentro il contesto cattolico irlandese, non significa che la fede stia morendo. Questi progressi potrebbero realmente significare il contrario? L’Ex presidente della Repubblica d’Irlanda ed esperta di diritto canonico, Mary McAleese, ha eloquentemente fornito il proprio sostegno il mese scorso: il suo appoggio per i diritti civili “è radicato profondamente nel Vangelo“, e gli attuali insegnamenti della Chiesa sull’omosessualità sono, a parer suo, “sbagliati”.
È importante sottolineare che i progressi compiuti dall’Irlanda quest’anno sono solo un inizio, resta ancora molto lavoro da fare per trasformare la cultura ancora poco accogliente e rinnovare la Chiesa per l’anno 2016. I semi della giustizia, tuttavia, si sono radicati e stanno cominciando a dare frutti. Da qui non si può più tornare indietro. […]
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Testo Originale: Ireland Ends “Year of Equality” with LGBT Church Worker Protections