Perché le persone transgender sono una benedizione per noi cristiani
Riflessioni del Reverendo Marvin M. Ellison* pubblicate sul sito BDN Maine (USA) il 29, luglio 2013, liberamente tradotte da Samantha Cardillo
Grazie Dio, per le persone transgender e le loro famiglie che semplificano la straordinaria bellezza della creazione divina, così complessa e ricca di diversità. E’ una benedizione condividere la vita in comunità con i nostri fratelli e le nostre sorelle, figli e figlie, madri e padri transgender e lavorare al loro fianco per far sì che tutti ricevano ciò di cui hanno bisogno, ciò che meritano: rispetto, protezione della propria dignità personale, una giusta condivisione di risorse, una vita senza paura e la libertà di vivere nel mondo senza nascondersi.
Da uomo del clero e da presidente della Coalizione Religiosa Contro la Discriminazione, sono davvero orgoglioso del fatto che la nostra associazione, con la sua fitta rete di leader religiosi attivi in tutto lo stato, si sia impegnata in un’iniziativa triennale per promuovere l’accoglienza e l’uguaglianza dei transgender nelle nostre congregazioni e comunità.
Da buon cultore dell’etica cristiana poi, ho sempre rammentato ai miei seminaristi e me stesso, che nel vortice del cambiamento sociale, è segno di saggezza rallentare ed evitare la trappola delle “idee premature”, dei cosiddetti pregiudizi. Prima di dare un qualsiasi tipo di giudizio etico dobbiamo prenderci del tempo per capire al meglio ciò che non conosciamo, in questo caso il transgenderismo,e il miglior modo per farlo è ascoltare ed imparare proprio dai transgender.
Un valido esempio che va nella direzione della comprensione e dell’apprendimento è quello della Maine Transnet, un’organizzazione non-profit del Maine dedita ad istruire le persone sull’identità di genere e a promuovere una maggiore conoscenza delle sue varie forme ed espressioni. Il sito web della Maine Transnet mette a disposizione della comunità trans del Maine una serie di risorse online utili anche per coloro che si formano nel servizio sociale e per i professionisti della sanità mentale.
Il mio consiglio è quello di “andare alla fonte” ed istruirsi al meglio, sempre.
Il primo passo da compiere è dunque quello di imparare. Quando si parla dei transessuali e delle loro vite infatti, ci si accorge di come molte persone (compreso Micheal Heath nel suo articolo “Sulla moralità sessuale”, pubblicato il 23 luglio sul Bangor Daily News) siano totalmente disinformate o mal informate al riguardo. Schernire un trangender etichettandolo come “un uomo in un vestito” o definire le differenze sessuali in toni moralistici come “perversioni normalizzanti”, implica la necessità per gli uomini di fede e non, di intraprendere un grande percorso di apprendimento per informarsi al meglio e manifestare maggiore rispetto verso tutti i transgender del Maine e del mondo che condividono coraggiosamente con loro le proprie vite, speranze e preoccupazioni.
Sapere che ci sono transgender nelle nostre famiglie, scuole e congregazioni può aiutarci a capire come spesso, le categorie in cui suddividiamo la realtà umana per semplificarla, siano in realtà limitate poiché non riescono ad abbracciare l’ampio spettro delle diversità del genere umano.
I transgender sono coloro per i quali l’identità di genere differisce dal proprio sesso biologico. Molti transessuali sostegno che il sesso che gli è stato assegnato al momento della nascita (il sesso natale) sia incompatibile con la propria identità di genere. (“Mi è stato detto di essere un uomo e il mio corpo è effettivamente come quello di un uomo ma io so di essere una donna ed è decisamente più facile rimodellare un corpo che alterare la psiche.”)
Una risorsa di apprendimento molto valida, che offre un linguaggio rispettoso delle di tutte le diversità, incluse quelle sessuali, è la guida online “A Time to Seek: Study Guide on Sexual and Gender Diversity.” pubblicata dal Religious Institure on Sexual Morality, Justice, and Healing’s, organizzazione americana liberale e multireligiosa.
Rispettare ed accogliere i transgender e le loro famiglie significa attuare in pieno il messaggio di Gesù di amare il prossimo. E’ proprio dalla tradizione profetica della sua comunità che Gesù ha invocato la costruzione di un nuovo ordine morale fondato sulla giustizia biblica e sul diritto di relazionalità.
Se mettiamo in discussione il nostro rapporto con gli altri e ci chiediamo se questi siano giusti o meno, dobbiamo porci due domande. La prima è chiedersi come vengono trattati i transgender ed altri emarginati e se questi vivono in sicurezza e con dignità in quanto rispettabili membri della nostra comunità. Se la riposta è “no” oppure “non ancora”, allora dovremo porci un secondo quesito: la maggioranza dei non-transgender è davvero disposta a cedere il proprio posto? Se esitiamo a rispondere, sarà il caso di affrontare insieme una formazione seria sulla giustizia e il sostegno reciproco.
Affrettiamoci e intraprendiamo questo percorso educativo al più presto, per il bene dei transgender, per il bene delle nostre anime.
* Il Reverendo Marvin M. Ellison è un professore di Etica Cristiana in pensione presso il Bangor Theological Seminary ed è presidente della Coalizione Religiosa del Maine Contro la Discriminazione.
Titolo Originale: Transgender people are a blessing