Vai e fa la stessa cosa! Chi è il buon Samaritano per le persone sieropositive?
Scheda biblica* del reverendo Parnell M. Lovelace, Jr.** tratta dalla Pastor’s Guidebook-HIV/AIDS Ministry, edita da AARTH Ministry*** nel maggio 2004, USA, pag.37-41, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
La Scrittura: Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù gli disse: «Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa’ questo, e vivrai». Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno dopo, presi due denari, li diede all’oste e gli disse: “Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno”. Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?» Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va’, e fa’ anche tu la stessa cosa». (Luca 10:25-37)
Temi:
Speranza, amore e redenzione: al di là dell’interpretazione comune, che vede un individuo che mostra compassione per un altro individuo, qui troviamo un messaggio più profondo: una potente espressione dell’amore e della redenzione che il Padre offre a chiunque Lo cerca.
Il racconto riflette sull’umanità durante la caduta originale nel Giardino di Eden. Il ladro – Satana – voleva strapparci dalla nostra relazione e comunione con il Padre. Riuscì a ferire la razza umana e a imporci l’afflizione per ricordarci la nostra caduta. Proprio come i ladri della parabola hanno lasciato mezzo morto il viandante, la caduta ha lasciato mezzi morti Adamo ed Eva – spiritualmente morti anche se fisicamente ancora vivi.
Oggi, allo stesso modo, molti uomini e molte donne appartenenti alla nostra famiglia afroamericana sono stati strappati alla vita, alla salute, ai membri della loro famiglia dalla devastazione dell’HIV. La Chiesa deve servire da catalizzatore di una visione che possa fornire speranza a dispetto dei danni causati dall’afflizione. Lo Spirito Santo ci ha dato il potere e ci ha chiamati a proclamare il messaggio di redenzione di Gesù Cristo in tutto il mondo.
Riferimenti all’HIV/AIDS:
– Nel 1998 una ricerca dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie rivelò che gli uomini gay afroamericani e ispanici erano maggiormente infettati dall’AIDS rispetto a quelli caucasici, gruppo che invece nel 1989 costituiva il 31%. Il dato non comprende l’allarmante crescita di nuovi casi di AIDS tra le donne di colore.
– Le malattie si curano con l’amore. Dobbiamo dimostrare amore a chi vive con l’HIV e l’AIDS. Sedere gomito a gomito con le persone affette da HIV può contribuire a demistificare i pericoli del virus e può aiutare le congregazioni a capire che queste persone non sono affatto diverse dagli altri e che non costituiscono pericolo, in quanto la malattia non si trasmette attraverso contatti casuali come parlare, mangiare insieme, gli abbracci etc.
Sermone sulla speranza
Questa famosa parabola, che troviamo in Luca 10:25-37, parla di un individuo che mostra compassione per un altro individuo. Tuttavia, al di là dell’interpretazione comune, qui troviamo un messaggio più profondo: una potente espressione dell’amore e della redenzione che il Padre offre a chiunque Lo cerca.
Il racconto comincia quando un esperto della Legge sfida Gesù con questa domanda: “Che devo fare per ereditare la vita eterna?” (versetto 25). Tale domanda costituisce il fondamento di tutta la parabola. Gesù risponde all’uomo con un’altra domanda: “Nella legge che cosa sta scritto?” (versetto 26). Il maestro della Legge risponde: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso” (versetto 27). Cristo allora dice all’uomo che se avesse fatto questo, sarebbe vissuto. Ma il maestro della Legge vuole giustificare se stesso, così chiede a Gesù chi sia esattamente il suo “prossimo”. Gesù ribatte con un racconto che serve a illustrare ciò che vuol dire: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto” (versetto 30).
Gesù continua la parabola raccontando come un sacerdote e un levita passarono accanto all’uomo ma, dopo averlo guardato, passarono oltre (versetti 31-32). Qui il sacerdote rappresenta la Legge scritta e il levita simboleggia la Legge cerimoniale. Nessuna delle due poteva aiutare l’individuo che era caduto, in quanto la Legge non era stata pensata per redimere l’uomo ma solo per mostrargli che era un peccatore bisognoso di un redentore e salvatore (vedi Galati 3:19; Romani 3:19-20; 5:20). La Legge è impotente quando si tratta di aiutare l’uomo nel momento più cruciale.
Il racconto continua: “Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui” (versetti 33-34). Gesù Cristo è senza dubbio il nostro buon Samaritano. Quando siamo caduti, Egli non ha tirato dritto: si è chinato su di noi e ci ha fasciato le ferite inflitteci. Ha versato su di esse olio (simbolo del ministero di redenzione dello Spirito Santo) e vino (simbolo del battesimo nello Spirito Santo). Gesù è tutt’ora il Battezzatore nello Spirito Santo! Quando siamo nati di nuovo, il potere dello Spirito non è giunto solamente per confermare la nostra salvezza ma anche per rafforzare ciascun e ciascuna credente in vista dell’opera del Regno (vedi Atti 1:8).
Osserviamo come il buon Samaritano ponga l’uomo sul suo animale. L’animale è tipo e figura del ministero dello Spirito Santo, che ci conforta e ci sostiene. Cristo ci ha posti nella Sua Chiesa (rappresentata dalla locanda), dove ci ha lasciati sotto la cura dello Spirito. Notiamo anche come, nella parabola, il buon Samaritano dice al locandiere che sarebbe ritornato (versetto 35). Questo prefigura la seconda venuta del nostro Signore e Salvatore. Gesù tornerà: alleluia!
Alla fine del Suo racconto, Gesù chiede allo scriba “Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?” (versetto 36); questi risponde “Colui che gli usò misericordia”. Gesù allora gli raccomanda di fare la stessa cosa (versetto 37). In quanto credenti, siamo prima di tutto chiamati ad amare Dio con tutto il nostro cuore, la nostra anima, le nostre forze e la nostra mente; amando Lui, riceviamo la forza per amare e prenderci cura di chi Satana ha cercato di distruggere. Lo Spirito Santo ci ha dato il potere e ci ha chiamati a proclamare il messaggio di redenzione di Gesù Cristo in tutto il mondo, in ogni villaggio, città e nazione!
Al di là di quante volte un individuo possa essere caduto, siamo servitori di un Salvatore che va continuamente in cerca di chi si è perduto lungo i corridoi di afflizione e disperazione in cui la vita ci caccia: Egli continua a versare olio e vino e conferma la vocazione della Chiesa a occuparsi delle persone a lei affidate, fino al Suo ritorno. Non dubitate che il desiderio del Padre sia che noi adempiamo al nostro destino attraverso il potere dello Spirito Santo, che ci facciamo presenti al nostro prossimo come Lui si è fatto presente a noi.
* I brani biblici sono tratti dalla versione Nuova Riveduta.
** Il reverendo Parnell M. Lovelace, Jr. è fondatore e vescovo dei Center of Praise Ministries di Rancho Cordova, California.
*** AARTH (African Americans Reach and Teach Health) Ministry è un’organizzazione che diffonde informazioni sulla salute e la prevenzione tra gli Afroamericani. Collabora in particolare con le Chiese cristiane e le organizzazioni islamiche composte in maggioranza da Afroamericani e con le istituzioni governative.
Testo originale (PDF): A Pastor’s Guidebook for HIV/AIDS Ministry through the Church