I segni del nostro tempo: il mio primo Forum per gay cristiani
Testimonianza di Luca, 25 anni
Non ho mai partecipato ad nessuno dei Forum per Cristiani LGBT precedenti a quello di quest’anno, nemmeno ne avevo sentito parlare fino a poco tempo fa. Non conosco quasi nulla di quel contesto così particolare e prossimo alle mie corde, ma devo dire in tutta sincerità di riporre molte speranze nella sua buona riuscita e per la sua importanza ultima di testimonianza di fede da parte di coloro che sono stati per lungo tempo ai margini della Chiesa.
A essere sincero fino a qualche mese fa non conoscevo nulla del Forum, non sapevo che esistessero dei cristiani omosessuali oltre a me; immaginavo che da qualche parte ve ne fossero ma che non esistesse nessuna possibilità entrare in contatto con essi.
La mia fede era un tutt’uno con il paradosso della mia sessualità, un’utopia esistenziale senza possibilità d’appello, una scissione che credevo oramai cementata.
Nonostante ciò non ho perso la speranza che qualcosa potesse cambiare, che anche in una parrocchia di campagna che non passa le mille unità potesse arrivare almeno un segno di speranza.
Ebbene già qualcosa si stava muovendo, e da alcuni anni, i primi dialoghi erano già iniziati, e sebbene vi sia ancora molta strada da fare per le persone LGBT cristiane, molte cose sono già state fatte in realtà, molte fatiche di uomini e di donne, di omosessuali, lesbiche, transessuali, genitori sono state investite, e questo per me è un segno importantissimo di un cambiamento lentissimo ma per molti aspetti irreversibile di quella Chiesa in cammino che nelle sue incertezze ha preferito il dialogo alle sue formule, i sentieri non tracciati rispetto alle sue strade millenarie.
Per questo sarò al Forum, per ascoltare, per mettermi in discussione e interrogarmi su ciò che mi riguarda come cristiano e come persona LGBT, su quello che sarà il mio futuro ma prima di tutto il futuro di chi verrà dopo di noi, per coltivare la stessa speranza che coltivano altri come me, od i loro genitori, o figli o fratelli.
Non v’è occasione più grande per ciascuno di noi di poter scrivere e desiderare il proprio futuro, con le incertezze di ogni uomo, le parole incerte, l’attenzione costante a ciò che Dio ci chiama ad essere nella sua Chiesa come figli e testimoni.