Il matrimonio gay di mia figlia. Una storia di perdita, amore e redenzione
Testimonianza di Nancy Lesslie pubblicata sul sito dell’associazione Fortunate Families (Stati Uniti), liberamente tradotta da Silvia Lanzi
Quando ero una ragazza di ventisei anni ho dato alla luce il mio terzo figlio, l’unico maschio. È stata una gravidanza facile, così come lo è stato il travaglio. Ero pronta a partorire quando sono arrivata all’ospedale, ma ci fu una complicazione: il feto si era girato e non aveva più la testina in giù. Quando mi si sono rotte le acque, uscirono il cordone e un braccino. Fui portata d’urgenza in sala operatoria per un cesareo d’emergenza. E quando dico emergenza intendo dire che lui stava morendo. Mi tagliarono dall’ombelico all’osso pelvico per farlo uscire velocemente, ma lui aveva davvero un brutto aspetto. Non respirava e il suo cuoricino batteva a malapena. Lo hanno resuscitato e l’hanno portato immediatamente in cura intensiva neonatale. Dopo un paio d’ore venne intubato e trasportato col l’ambulanza al Loyola University Medical Center nell’unità di cura intensiva neonatale. Ha avuto molti problemi di salute da allora, alcuni probabilmente correlati al parto, altri genetici e non legati ad esso. Ha lottato per parecchi anni con una forma degenerativa di epilessia, sfortunatamente mai diagnosticata, che gli ha rovinato irreparabilmente il cervello: a dodici anni ha subito due operazioni al cervello che l’hanno lasciato con ulteriori problemi. Inutile dire che molti sogni di avere un figlio sono andati nel dimenticatoio. È permanentemente disabile, incapace di lavorare. Non può praticare alcuno sport, non si potrà mai sposare, avere dei figli, portare avanti il nome dei Lesslie.
Avanti veloce fino a sabato 7 novembre 2015. Sono a Madeira Beach, Florida. Mi sto preparando per il matrimonio di mia figlia, che avverrà tra due ore. È la figlia numero due e quella in mezzo tra tre sorelle. Sono nella nostra stanza d’hotel e stiro i suoi vestiti mentre lei è seduta sul letto. Sto meditando su come mi senta di più la madre dello sposo che la madre della sposa, e ora c’è come una luce di rivelazione su di me, una porta che pensavo si fosse chiusa con la disabilità di mio figlio: Dio l’ha aperta con mia figlia lesbica. Mi sto davvero sentendo come la madre dello sposo, un ruolo di cui non avrei fatto esperienza altrimenti. Un sogno una volta nascosto, ma ora in grado di essere tirato fuori e rispolverato.
So che probabilmente suona strano. Nel condominio al di là della strada la sua fidanzata Danielle si sta preparando anche lei per la cerimonia. È circondata da un parrucchiere, da un fotografo, da un truccatore, da sua madre, da sua zia e da sua nonna. Guardo mia figlia, davvero donna, ma non propriamente femminile. Danielle indosserà l’abito da sposa che abbiamo comprato per lei (per qualche motivo non si sentiva come qualsiasi altra sposa), mentre nostra figlia Alex indosserà dei pantaloni kaki con una canotta blu tiffany sotto una camicia button down bianco puro. Nessun trucco, nessun gioiello, niente di niente.
Danielle ha anche deciso di prendere legalmente il nostro cognome. Sarà quella che porterà avanti i nostri nipotini e a loro sarà dato il nostro cognome. Tutto ciò che pensavamo ci avesse portato via la disabilità del nostro unico figlio, Dio ce lo ha ridato indietro tramite nostra figlia e Danielle. Così, se essere LGBT è sbagliato – Dio NON mi ha decisamente dato questo messaggio!!!
Certa gente che lascia che altre cose oltre all’amore guidino i loro pensieri non potrà mai vedere le cose in questa maniera. Ma ho sempre amato i miei figli per quello che erano come persona. Non ho mai tentato di metterli in un qualsiasi stampo specifico in base al sesso o a qualsiasi altra cosa. Ho permesso loro di perseguire tutto ciò che era di loro interesse specifico.
Dio è buono. Dio non fa errori. Essere LGBT non è un errore. Vivere la propria vita come si è chiamati a farlo non è un errore. Vivo secondo il principio “ama Dio con tutto il tuo cuore, tutta la tua mente, tutta la tua anima; e ama il tuo prossimo come te stesso”. Non ha ancora fallito.
È doloroso avere un figlio disabile e una figlia lesbica, sì. Ma più per quello che HANNO sofferto. Ad un genitore fa male nel profondo. Quanto a me – Dio mi ha premiato dieci volte per le perdite subite. Ho partorito un figlio maschio, ma ora ho tre nipotini e tre nipotine. Questi nipoti sono l’amore di nonno e nonna e ci piace andare alle loro partite e ai loro spettacoli, ci piace essere parte delle loro vite.
Il matrimonio era sulla spiaggia, proprio prima del tramonto. È stato assolutamente favoloso e c’erano un sacco di persone sulla spiaggia ad assistere. Alex e Danielle hanno ricevuto molto sostegno, molti complimenti e auguri.
Nessun gioco di parole, ma la marea sta cambiando.
Con amore, Nancy Lesslie
Testo originale: A Story of Loss, Love and Redemption