Irlanda: la Società di San Vincenzo finanzia un gruppo di sostegno alle persone LGBT
Articolo di Francis DeBernardo pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 9 settembre 2014, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Ieri (8 settembre 2014) abbiamo riportato certi sviluppi in Irlanda che mostrano come i cattolici irlandesi stiano rispondendo sempre più positivamente alle questioni LGBT. Abbiamo lasciato una storia per questo post, non solo perché si tratta di uno sviluppo rimarchevole, ma perché contrasta così sorprendentemente con quel che a volte succede negli Stati Uniti.
Il quotidiano Irish Times ha riportato che la Società di san Vincenzo de’ Paoli (SVP) ha donato 45.000 euro a Amach! LGBT Galway, un centro di documentazione che aiuta la locale comunità omosessuale e transgender. Il contributo verrà erogato in tre anni. [Amach significa fuori in gaelico n.d.a.].
Ciò che rende questa storia ancor più degna di nota è che, quando il vescovo di Galway Martin Drennan ha obiettato al contributo e ha chiesto un chiarimento sulla decisione, la SVP ha difeso la sua decisione e ha controbattuto alle preoccupazioni del vescovo su “ragioni morali” con un resoconto di come, invece, hanno effettivamente agito moralmente.
L’Irish Times riporta: “Il vescovo Drennan ha detto che ‘su basi morali, non possiamo sostenerli’. L’attività omosessuale è ‘ai nostri occhi, un comportamento moralmente sbagliato e non possiamo stanziare fondi al servizio di ciò che riteniamo moralmente scorretto’. Il suo problema è il ‘giudizio morale coinvolto’. La reputazione della SVP ‘ha messo in dubbio l’opportunità di questa donazione’ ha detto”. Inizialmente, secondo il giornale, un responsabile della SVP ha risposto che la decisione di finanziare il gruppo LGBT “è stata presa unicamente sulla base dei bisogni del territorio di Galway, nella stessa maniera in cui sono valutate tutte le richieste di aiuto. Non c’è stato altro motivo”.
In un articolo dell’Independent Jim Walsh, portavoce della SVP, ha spiegato da dove veniva il denaro donato e che esso non incideva su altre cause che avevano bisogno di aiuto, che avevano totalizzato circa 42 molioni di euro nel 2012. Walsh ha commentato: “I soldi donati arrivano da un fondo ben specifico, il Maureen O’Connell Fund, così che non hanno alcuna diretta connessione con i soldi spesi dall’SVP. Abbiamo respinto i suggerimenti di spendere meglio i soldi finanziando le persone più palesemente povere, come ad esempio i richiedenti asilo o gli anziani.” In realtà la stessa Amach! LGBT Galway serve persone bisognose. L’Independent offre questa descrizione: “Il centro è stato pensato per essere uno spazio sicuro dove le persone LGBT possano affrontare problemi e preoccupazioni come il pregiudizio, l’isolamento, la depressione e la mancanza di opportunità di far rete con le persone come loro”.
Un blogger irlandese sottolinea su Gaelick.com: “Uno stereotipo popolare è che le persone LGBT sono felici! Divertenti! E hanno un reddito incredibile! Sono uomini favolosi e senza età, con case favolose ed un favoloso stile di vita. Tutto è roseo, proprio come in TV. La realtà, come mostra l’evidenza, spesso può essere molto diversa. Le persone LGBT possono sperimentare emarginazione, difficoltà di accesso ai servizi fondamentali, e tutto questo ha un impatto sulla loro salute e il loro benessere”. Le statistiche usate per supportare l’affermazione di cui sopra sono altalenanti, specialmente sulla situazione delle persone LGBT in Irlanda. I numeri supportano fortemente la dichiarazione della SVP che il finanziamento è stato dato ad “un gruppo nel bisogno, escluso e marginalizzato”.
La questione principale che sorge per me da questa storia è: perché il vescovo Drennan concepisce la morale solo in termini di morale sessuale e non di morale di aiuto a un gruppo che è stato ostracizzato, sottomesso, che ha bisogno di guarigione e riconciliazione? La SVP ovviamente ha trattato la morale in termini più ampi di quello che ha fatto il vescovo. Una sottolineatura altrettanto importante da fare, però, è che ciò che ha fatto la SVP contrasta grandemente con molti fatti recenti successi negli Stati Uniti dove dei finanziamenti cattolici sono stati ritirati da enti e servizi sociali a causa di questioni LGBT. In tutti i casi i finanziamenti sono stati ritirati non solo perché servivano persone LGBT ma perché a volte le strutture agivano in concomitanza con organizzazioni LGBT. Ovviamente i leader cattolici degli Stati Uniti hanno qualcosa da imparare dall’umiltà, dalla carità e dal servizio a-politico dalla Società di san Vincenzo de’ Paoli d’Irlanda.
Testo originale: St. Vincent de Paul Society Gives Grant to LGBT Center Despite Bishop’s Challenge