I cattolici omosessuali come stanno vivendo l’anno giubilare della Misericordia?
Articolo di Bob Shine pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 3 aprile 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Quasi quattro mesi fa, papa Francesco ha inaugurato, con molta eccitazione ed attesa, l’Anno giubilare della Misericordia ora in corso. Ha detto che questo è un tempo per ricordare a noi stessi che la Chiesa è una “casa per tutti” un posto “dove ognuno è amato, accolto e perdonato”. I cattolici di tutto il mondo stanno partecipando in molti modi e il vescovo di Malta Mario Grech ha espresso anche la sua speranza che l’anno farà “iniziare una nuova era per la Chiesa.”
In questa domenica della Divina Misericordia vale la pena di indagare quale impatto l’Anno della Misericodia sta effettivamente avendo sui cattolici LGBT, i loro cari e i loro sostenitori. Si sono verificati momenti positivi di espansione della misericordia e di inclusione. In molti casi, i vescovi hanno usato l’anno di misericordia per estendere un benvenuto speciale alle comunità LGBT.
Per esempio, il vescovo Terry Steib, di Memphis (USA), nella sua lettera intitolata A Compassionate Response, ha invitato i cattolici a unire fortemente misericordia e umilità ed essere aperti all’incontro e al dialogo in modi che possano portare avanti le tematiche LGBT. Due vescovi si sono anche scusati per il cattivo trattamento delle persone emarginate da parte della Chiesa.
Nel suo messaggio quaresimale sulla misericordia il vescovo Mitchell Rozanski di Springfield, Massachusetts, ha cercato il perdono di quelli che la Chiesa ha ferito, incluse le persone LGBT. A New Orleans, l’arcivescovo Gregory Aymond ha ospitando una messa per la domenica della Divina Misericordia che include un rituale di perdono e resurrezione che riconosce: “[Che] noi come individui, membri dell’arcidiocesi e della società nella sua interezza abbiamo deluso le persone… Questo rito cerca il perdono e la riconciliazione con quelli che sono stati feriti o isolati dalla Chiesa sia con offese istituzionali che individuali.” Mentre non sono specificate le comunità, le persone LGBT sono chiaramente incluse tra quelle ferite dalla Chiesa e Aymond ha parlato in termini più positivi sulle questioni riguardanti la sessualità in passato.
Anche i cattolici laici stanno partecipando all’Anno della Misericodia. Molti chiedono una Chiesa e una società più giuste e inclusive. Come modo per segnare questo anno speciale, i cattolici del Kentucky hanno marciato attraverso il centro di Louisville e si sono radunati fuori dalla cattedrale per sostenere leggi non discriminatorie per le persone LGBT. Altrove i cattolici statunitensi, inclusi due governatori (cattolici), si oppongono attivamente alle leggi “con licenza di discriminare” che sono ora in esame nelle legislature statali (statuinitensi) in tutto il paese. E due cattolici transgender hanno condiviso le loro storie durante uno workshop al Religious Education Congress di Los Angeles, il più grande raduno di cattolici del nord America.
Nonostante queste buone notizie, ci sono stati anche momenti negativi. Sembra che troppi ecclesiastici o evitano l’Anno della Misericordia, o non capiscono proprio la misericordia. I vescovi del Malawi hanno usato una lettera pastorale sulla misericordia per incitare il governo a mettere in carcere le persone LGBT. Un sacerdote ha interrotto un funerale a causa della sua opposizione alle tematiche LGBT. Un altro sacerdote ha chiuso una pastorale parrocchiale per persone LGBT. Mentre il Vaticano si è rifiutato di intervenire per fermare i crescenti attacchi dei vescovi della Repubblica Dominicana all’ambasciatore gay degli USA James Brewster.
Per quegli ecclesiastici duri di cuore verso le persone LGBT, possiamo pregare queste parole, prese dalla preghiera di papa Francesco per l’Anno della Misericordia: “Hai voluto che anche i tuoi ministri fossero rivestiti della debolezza in modo che potessero provare compassione per coloro che sono nell’ignoranza e nell’errore: lascia che tutti quelli che si avvicinano a loro si sentano ricercati, amati e perdonati da Dio”
Quando si arriva a dare uattenzione allacreltà delle persone LGBT, lo stesso coinvolgimento di papa Francesco nell’Anno della Misericordia è ambiguo. Ora la domanda da un milione di dollari è quale impatto la sua imminente esortazione apostolica sulla famiglia, Amoris Laetitia, avrà per i cattolici LGBT. Il papa predica costantemente misericodia durante le udienze del mercoledì, durante i suoi viaggi all’estero e ovunque in qualunque situazione. Ma ha fatto la sua più dura critica al matrimonio gay a gennaio e il suo coinvolgimento nel dibattito sulle unioni civili in Italia ancora non è chiaro.
Il giudizio è ancora incerto: cioè se l’Anno della Misericordia, considerato nel suo complesso, sarà un bene o meno bene per le persone LGBT e per gli altri cattolici che li sostengono. Ci sono segni di speranza nel popolo di Dio, ma anche un sacco di intransigenza nelle istituzioni ecclesiali. Cosa ne pensate? L’Anno della Misericordia ha portato dei benefici ai cattolici LGBT? Se non ancora, pensate che potrebbe accadere? Quali sarebbero i modi per mostrare una maggiore misericodia e per superare quell’idea di Chiesa che esclude e ferisce?
Testo originale: On Divine Mercy Sunday, How Have LGBT Catholics Been Experiencing the Year of Mercy?