Ahmed: “rischio la vita solo perché difendo gli omosessuali in Tunisia”
Articolo di Maurine Mercier pubblicato sul sito di RTS (Radio Televisione Svizzera), libera traduzione di Marco Galvagno
Un’ondata omofoba senza precedenti dilaga in Tunisia da quando il vicepresidente di un’associazione per i diritti dei gay ha partecipato a un dibattito televisivo sui diritti dei gay.
Ahmed di 20 anni ha ricevuto centinaia di minacce di morte via telefono un mese dopo quella famosa trasmissione. “ Ho ricevuto più di trecento messaggi con minacce di morte,” si confida durante un incontro con una giornalista della tv svizzera. Sono messaggi espliciti nella maggioranza dei casi “ Qua è una ragazza che mi dice devi morire, non sei un uomo, non meriti di esistere, so dove abiti, ti sgozzerò” racconta il ragazzo che non esce più di casa da solo.
Un dibattito pilotato
Nell’aprile scorso Ahmed ha partecipato a un dibattito televisivo per difendere i gay, era la prima la volta sulla tv nazionale, di fronte a due interlocutori. “Cercavo di parlare, ma il dibattito era pilotato”. “L’imam ha detto che i gay devono essere massacrati. Ho cercato di mantenere il sangue freddo.”
Appena dieci minuti dopo il dibattito le minacce di morte imperversavano sui socialnetwork. Qualche giorno dopo un altro imam, invitava all’assassinio poichè i gay non possono essere curati. “Bisogna ammazzarli, è il miglior modo di sbarazzarsene, buttarli nel vuoto e lapidarli a morte”. Una predica che non ha suscitato alcuna reazione da parte del governo tunisino.
Rischio di prigione.
Di fronte a questa situazione Ahmed non può contare su nessuna protezione. “Ci è mancato poco che qualcuno mi investisse apposta. Sono andato a sporgere denuncia, mi hanno detto che non potevano proteggermi”. “Non proteggiamo i froci, devi assumere le conseguenze delle tue azioni”.
La polizia non ti protegge, ti attacca. Inoltre un gay può essere sottoposto a un test anale per provare la sua omosessualità ed essere incarcerato. Lo stato ti rifiuta, la società ti emargina. Tutta la Tunisia è contraria.
La sua apparizione in tv ha scatenato un’ondata di omofobia inedita tra la popolazione. Un uomo di 30 anni che ha partecipato alla rivoluzione conferma “(l’omosessualità) non è nella nostra cultura, non è nella nostra religione, tutta la popolazione è contro”.
Testo originale: Ahmed, menacé de mort pour la défense des homosexuels en Tunisie