Il gruppo Varco sull’approvazione della benedizione per le coppie omosessuali: ‘una scelta storica nel percorso delle nostre chiese’
Comunicato stampa del gruppo Varco-Refo di Milano del 27 agosto 2010
Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno del 27 agosto (2010) che di fatto apre alla benedizione delle coppie dello stesso sesso da parte del Sinodo Valdese del 2010, il Varco, Gruppo di Riconoscimento e di Valorizzazione della Comunità Omosessuale e Lesbica, esprime soddisfazione per una scelta che consideriamo storica nel percorso delle nostre chiese.
Ringraziamo i tanti amici e le tante amiche che ci hanno aiutato a raggiungere questo importante obiettivo. I membri della chiesa di Milano, giunti numerosi a sostenerci, la comunità di Trapani e il pastore Esposito, i deputati del Sinodo e il corpo pastorale che hanno espresso una larga maggioranza a favore della mozione.
Ringraziamo i membri del GLOM (Gruppo di Lavoro sull’Omosessualità della chiesa valdo-metodista) e della REFO (Rete evangelica fede e omosessuialità) per il loro lavoro trentennale di diffusione, informazione e conoscenza della realtà LGBTQ all’interno delle nostre chiese.
La decisione sinodale ci ripaga di un lavoro che ha visto tanti nostri fratelli e sorelle esporsi in prima persona e senza nascondimenti nelle nostre comunità, cambiando il cuore e le menti di altri fedeli, grazie al contatto umano, alla conoscenza personale, al lavoro condiviso nei più diversi progetti di aiuto e solidarietà.
Solo così, crediamo, e’ stato possibile dimostrare che laddove il messaggio evangelico è realmente condiviso, fratelli e sorelle, non importa di che orientamento o di quale etnia o di quale estrazione sociale, possano lavorare fianco a fianco, senza contrapposizioni o fratture all’interno delle nostre comunità, per costruire insieme una società migliore.
Ringraziamo anche coloro che si sono opposti alla decisione sinodale per il confronto vivace e onesto, i quali hanno espresso tra le altre preoccupazioni la possibilità di una frattura con le comunità multietniche a causa della decisione raggiunta.
A loro vorremmo dire che laddove l’operato del vangelo è prassi concreta, azione sensibile e coraggiosa nei confronti di chi è oppresso, che dove si è fedeli alle parole di Gesù in Matteo 25, 34-40, il quale ha chiamato benedetti dal Padre mio coloro che danno da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, che offrono un riparo a chi è nudo, che visitano gli infermi e consolano i carcerati, nulla impedisce che fratelli di colore lavorino fianco a fianco con fratelli omosessuali e sorelle lesbiche in modo da costruire ospedali, fondare scuole, creare case per chi non ha riparo, lottare per leggi più giuste che difendano stranieri, donne e bambini.
La decisione sinodale è solo l’inizio di un percorso che restituisce dignità alle coppie dello stesso sesso, obbligate a vivere nella clandestinità i loro sentimenti, rifiutate e derise dalle loro famiglie, criticate dalla società e condannate alla solitudine per il loro orientamento.
Intorno a loro, da oggi, nelle nostre chiese sarà possibile stringersi come comunità in un atto di condivisione e accoglienza, benedicendo la presenza di Dio nel loro progetto di vita comune, riconoscendo che infinite sono le manifestazioni d’amore di Dio come infinite le forme in cui può esprimersi la dove esistono il rispetto per l’altro, la cura e l’attenzione per la sua vita, la solidarietà per i suoi progetti e l’aiuto fraterno per i suoi dolori.
Per approfondire
Il Sinodo in tempo reale su Radio Beckwith, Speciale sinodo 2010