Rifugiati in Grecia per vivere, costretti a prostituirsi per sopravvivere
Articolo di Giuseppe di Bella pubblicato sul suo blog VoxiGay il 9 giugno 2016, liberamente tradotto da Marco Galvagno
Secondo la radio pubblica greca alcuni giovani rifugiati siriani e afghani che si trovano nel Paese sarebbero costretti a prostituirsi per sopravvivere. Non hanno nessun sostegno, nessun aiuto finanziario da parte del governo greco e devono ricorrere ad incontri sessuali con uomini maturi. Per la maggior parte di loro si tratta dell’ultima risorsa per sopravvivere alla situazione disperata in cui si trovano. Vanno ad Atene a prostituirsi per la strada per pochi euro.
La radio pubblica greca ha raccolto la testimonianza di un giovane rifugiato afghano che si è prostituito due settimane dopo l’arrivo. Abdullah (nome fittizio) abita in un complesso costruito a Atene per le Olimpiadi, ormai in stato d’abbandono. Gli altri rifugiati l’hanno informato che poteva guadagnare un po’ di soldi proponendo rapporti sessuali a pagamento con uomini anziani: “Non avevo scelta, non avevo neanche due centesimi in tasca”.
In Grecia la prostituzione è legale, ma solo negli appositi appartamenti dichiarati. In realtà è molto diffusa per strada o nei parchi frequentati dai gay. I giovani rifugiati che si prostituiscono hanno meno di 25 anni, alcuni sono addirittura adolescenti. Il prezzo dei rapporti sessuali a pagamento è molto basso, dai 10 ai 20 euro per i rifugiati che provengono dall’Iraq, dall’Afghanistan, ma anche dal Kurdistan, dal Pakistan o dall’Iran. Se il cliente insiste, il prezzo può scendere a 2 euro.
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Testo originale: Grèce. Des jeunes réfugiés contraints de se prostituer avec des hommes plus âgés pour quelques euros