Sono un marito cattolico. Per troppo tempo ho voluto ignorare di essere gay
Email inviataci da Paolo, risponde Alessandra Bialetti*, pedagogista sociale e Consulente della coppia e della famiglia di Roma
Gentile redazione, mi chiamo Paolo, abito in valle d’Aosta e ho bisogno di aiuto psicologico. Per troppo tempo ho voluto ignorare l’omosessualità che era in me, iniziata peraltro in giovane età e per ‘gioco’. Già, consideravo un gioco il fare sesso con ragazzi e uomini…
Mi sono sposato 22 anni fa perché mi ero innamorato. Alla nascita di nostra figlia ci sono stati problemi di salute suoi e incomprensioni famigliari che non abbiamo saputo gestire. Questo ci ha allontanato e da circa 18 anni siamo una coppia bianca. Nel frattempo la mia devianza si è ripresentata con veloci rapporti occasionali che mi lasciavano angoscia e sensi di colpa.
Non ho mai pensato di separarmi per vivere con un uomo, ma mi rendo conto che andare avanti così non è bene per nessuno. Scusate per la lunga mail, avrei ancora tanto da dire… Se qualcuno di voi conoscesse uno psicologo cristiano in Aosta, ne sarei infinitamente grato.
Grazie. Paolo
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La risposta…
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Caro Paolo, grazie di averci contattato e di aver condiviso il tuo percorso con noi. Il tuo cammino oggi ti porta al bisogno di approfondire certi aspetti del tuo essere per vivere in maniera più riconciliata e serena la tua quotidianità. E’ un ottimo punto di partenza come consapevolezza di potere prendere in mano la tua vita dato che dici che in questo modo non puoi andare avanti sia per te che per le persone accanto a te.
Provieni da un matrimonio che dici di aver contratto in quanto innamorato. Quindi una scelta fatta in tempi lontani ma una scelta precisa dettata da un sentimento vero che allora provavi e che ha dato un frutto ricco e importante come una figlia. Quindi nessuna forma di giudizio sulle tue precedenti scelte, un giudizio che non farebbe bene a nessuno ma genererebbe solo sensi di colpa. Allora hai scelto ciò che ti sembrava più giusto e conforme al tuo percorso del momento. Ora le cose sono cambiate e non vuoi più ignorare il tuo diverso orientamento e nemmeno relegarlo in rapporti occasionali che ti lasciano più angoscia che altro. Anche questo è un punto di partenza molto importante e che ti aiuterà a guardarti dentro con maggiore autenticità e propositività.
Dici di non avere intenzione di separarti per vivere in maniera diversa la tua affettività ma di non voler andare avanti tra finzioni e sensi di colpa. Il percorso va fatto tappa dopo tappa e con pazienza. Piano piano, quando avrai più chiaro ciò che vuoi per te stesso e le persone care a te vicine, troverai la strada migliore per vivere il tuo orientamento e la tua progettualità di vita. In questo momento occorre pazienza e un buon lavoro su te stesso per rischiarare i passi da compiere.
Senz’altro un supporto psicologico ti potrà essere utile per mettere meglio a fuoco ciò che desideri e come realizzarlo come anche cercare di non formulare giudizi sulla tua condizione di vita che definisci come “devianza”.
Questo termine ancora risente di una forma di classificazione non positiva e riconduce il tuo essere ad una patologia. Questo non ti aiuta certamente a considerare il tuo orientamento come parte di te, una parte che hai cercato di dimenticare o hai vissuto in modo occasionale e che ora chiede di essere presa in considerazione e integrata in modo più sereno nel tuo essere.
Un aiuto importante ti potrebbe venire dal confronto con altri che vivono la tua stessa situazione. A tal riguardo ti consiglio di visitare il sito di Rete Genitori Rainbow, un’associazione che riunisce genitori omosessuali con figli da precedenti relazioni eterosessuali ed eventuali compagni e compagne.
All’interno del sito troverai un forum del tutto anonimo, quindi protetto e garantito, in cui potrai raccontarti o comunque confrontarti con le storie di vita di tanti che hanno il tuo stesso percorso.
L’associazione offre anche dei gruppi di auto-mutuo-aiuto nella città di Torino (oltre che in varie parti di Italia) cui potresti fare riferimento e di cui troverai notizia nel sito. A volte anche scoprire di non essere solo a vivere certe emozioni, pensieri, dubbi e paure, può essere utile per accogliere te stesso con maggior misericordia e amore.
Un abbraccio cordiale
Alessandra
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* Alessandra Bialetti, vive e opera a Roma come Pedagogista Sociale e Consulente della coppia e della famiglia in vari progetti di diverse associazioni e realtà laiche e cattoliche.