Quando il cinema racconta le persone LGBT nelle comunità cristiane conservatrici
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Articolo di Hans pubblicato sul sito dosmanzanas (Spagna) il 26 agosto 2016, liberamente tradotto da Sara C.
“Henry Gamble’s Birthday Party” è il secondo film di cui ci occuperemo. Il lungometraggio in questione riflette la realtà LGBT all’interno delle comunità cristiane conservatrici. Tempo fa abbiamo analizzato il film “The Wise Kids” (2011) il quale presentava, in modo delicato, l’esperienza delle persone LGBT appartenenti alle comunità cristiane conservatrici. Il film “Henry Gamble’s Birthday Party (2015), di cui ci occuperemo in questo articolo, offre un ritratto differente ma allo stesso tempo va a completare il film precedente. Entrambi i lungometraggi costituiscono un quadro straordinario, non solo di certe comunità evangeliche degli Stati Uniti ma anche della complessità delle relazioni tra la realtà LGBT e quella credente, in particolare quella cristiana.
Lo stesso regista Stephen Cone é omosessuale; vive a Chicago ed è cresciuto in una comunità battista. Dopo un periodo di allontanamento da essa, si rese conto che doveva ritornare alle proprie origini, doveva rientrare in contatto con una chiesa evangelica se voleva ritrovare la propria voce come persona omosessuale. In particolare, si sentì chiamato a riflettere la realtà delle persone credenti e, tra di loro, di quelle LGBT. Questo ha dato spunto a due film di notevole interesse, con molti punti in comune ma allo stesso tempo differenti: The Wise Kids, storia profonda la quale ci descrive in modo delicato i personaggi e la storia, e Henry Gamble’s Birthday Party, la cui descrizione è decisamente più critica. Del primo film ce ne siamo già occupati tempo addietro, qui di seguito verrà analizzato il secondo film del regista americano. In entrambi, comunque, Stephen Cone, riveste i panni sia del regista che dello sceneggiatore dando così un’impronta personale e di maggior carattere alle sue creazioni.
(Previa avvertenza: quanto segue pretende di essere un breve saggio sui temi trattati nel film; così come nel precedente saggio sul film Wise Kids, contiene spoiler).
Una famiglia apparentemente esemplare
Se il film Wise Kids descriveva una piccola comunità, Henry Gamble’s Birthday Party, invece, ci pone di fronte alla famiglia del pastore di una mega-chiesa evangelica. In apparenza tutto è perfetto: una famiglia esemplare che incarna i valori “morali” del cristianesimo evangelico statunitense; c’è il pastore Bob Gamble che è diventato il nuovo leader di una grande comunità dopo la morte del suo predecessore (nonché suo mentore e ripetutamente ricordato nel film come una figura amata dalla sua comunità, il cui ricordo è ancora vivo); sua moglie Kat e i suoi due figli adolescenti, Hanry e Autumn. Vivono in una grande casa con piscina e giardino nella quale prende vita tutta la storia che si sviluppa nell’arco di una giornata.
Allo stesso modo di The Wise Kids, Stephen Cone presenta i suoi personaggi credenti con grande sensibilità dando così credibilità ai loro ritratti. Ad esempio, quando Henry, all’inizio del film, prega è un’autentica preghiera quella a cui assistiamo. Chi ha avuto la possibilità di conoscere dei credenti (non necessariamente fondamentalisti) li vede ben riflessi nei personaggi di Cone. Un’assenza di caricatura che rende il suo sguardo critico ancora più potente, soprattutto quando ci mostra persone con credenze concrete che si affacciano ad un mondo che gli appare sempre più estraneo e che, ad un certo punto, devono fare i conti con le proprie incoerenze.
Una festa in apparenza perfetta
È il diciottesimo compleanno di Henry e tutto è pronto per una festa modello: tra gli invitati, i giovani della congregazione con i rispettivi genitori e nonni. Nonostante tutto, con l’avanzare del tempo, percepiamo la realtà occulta dietro tanta perfezione apparente. Già la prima scena ci mostra Hanry a letto con il suo amico Gabe, la notte precedente alla sua festa di compleanno. Gabe propone al suo amico di masturbarsi assieme a lui mentre parla di una ragazza che gli piace. In apparenza un gioco eterosessuale adolescente ma dal quale si intuisce ben altro: in questa scena vediamo come Hanry guarda il suo amico con uno strano interesse.
La mattina seguente gli invitati iniziano ad arrivare. I piccoli gesti lasciano intravedere disagi repressi e l’elemento più chiaro di questi atteggiamenti è la divisione in gruppi degli invitati: un gruppo composto da persone religiose, uno dagli amici della chiesa e da quelli secolari ed infine un gruppo composto dai compagni dell’istituto. Il gruppo religioso è a sua volta suddiviso tra gli amici adolescenti di Hanry e altri più grandi i quali hanno la responsabilità di monitorare le attività dei più piccoli durante la serata. Dall’altro lato ci sono gli adulti, che dall’alto della terrazza, osservano i giovani in piscina. Due personaggi, però, non trovano spazio in nessuno dei due gruppi: Grace, sottomessa ad una madre estremamente puritana, e Ricky, un giovane che genera disagi già dal primo momento in cui si annuncia la sua presenza alla festa. Si tratta del figlio del tanto amato e defunto pastore.
La tensione nei vari gruppi rimane viva per tutto il tempo. Tale tensione è palpabile tra i religiosi e i secolari così come quando uno dei ragazzi maggiori chiede ad una ragazzina se va in chiesa; lei rispondi di no e lui le chiede se è credente; lei le risponde che crede in “molte cose” però lui insiste e le chiede se crede “in un’entità come Dio”. Un altro momento di tensione si crea a proposito delle “università cristiane”, istituzioni di marcato carattere confessionale – molto più di quello che si possa credere – dove addirittura si nega la teoria dell’evoluzione. Un aspetto, questo, che fa affiorare altre discussioni in particolare quella sulla realtà LGBT, principale motivo di divisione tra i secolari (che non vedono nessun problema e che commentano con naturalità gli incontri omosessuali dei loro amici) e i religiosi ( che mantengono il classico “odia il peccato ma ama il peccatore”) senza che queste discussioni possano evitare disagi di fronte alla sola menzione del tema.
C’è ben altro, la divisione è anche all’interno dei giovani cristiani: da un lato vediamo gli adolescenti e dall’altro i loro “guardiani”. La differenza d’età tra queste due fazioni è minima però i giovani si dimostrano chiaramente più permissivi (atteggiamento che viene percepito dai più grandi come frutto della “confusione”, specialmente di quella sessuale). È, con questi giovani di appena 20 anni pienamente compromessi dal cristianesimo conservatore, che il regista si dimostra più critico dedicandogli una scena di alta tensione ma allo stesso tempo impregnata di comicità agrodolce. A sottolineare la preoccupante situazione, i “guardiani” decidono di interrompere la musica preferita di Henry prendendo in mano una chitarra e intonando una canzone cristiana per il suo compleanno. Il risultato, come era d’aspettarselo, sarà un disastro.
L’altra parte dell’azione è focalizzata sugli adulti. La tensione che si percepisce vuole sottolineare le diverse idee dei personaggi: da un lato ci sono coloro che difendono la visione rigida della loro morale e hanno un’opinione negativa del mondo “esterno”, dall’altro, invece, troviamo chi non ha una visione chiara della cosa. Ci sono due momenti chiave che sottolineano tale tensione. Il primo è rappresentato da una donna che inizia a parlare della terribile “condizione sessuale americana attuale” e di come molti finiscono dedicandosi alla prostituzione e all’”industria dell’intrattenimento”. Per loro non ci sono dubbi: è un segnale di un mondo in decadenza senza valori. Tuttavia, alla madre di Henry tutto ciò non le è molto chiaro. Per lei forse ci sono altri fattori, tra cui quelli sociali, i quali non sono ben percepiti dalla sua amica più conservatrice (madre di Grace, ragazzina che rimane nel gruppo dei “guardiani” nonostante la sua giovane età e la sua evidente voglia di unirsi alla festa in piscina).
Il secondo momento, viene rappresentato dall’alcool. La madre di Ricky, vedova del pastore scomparso, ha portato del vino che ha prontamente nascosto ai giovani e agli adulti più puritani. In casa del pastore Bob non si beve vino perché non si deve dare il cattivo esempio (dimenticandosi, come ricorda il film, che Gesù beveva…); per questo non ci sono bicchieri da vino e si vedono costretti a berlo nelle tazze. Nonostante tutti gli sforzi, c’è un momento in cui risulta chiaro che alcuni di loro hanno bevuto dell’alcool di fronte all’ira della stessa donna che si lamentava della perversità della società attuale.
La società e la realtà LGBT: tema fulcro del film
La questione LGBT è uno dei temi maggiori del film; incarnato in diversi personaggi, da luogo a momenti intesi. Lo troviamo nello stesso Henry, figlio del pastore, che nel corso della giornata si muove con ambiguità; è presente anche in Logan, amico di Henry, che si trova nel pieno processo di accettarsi come persona gay. Egli manifesta un chiaro interesse per Henry il quale si sente a disagio così come si sentono a disagio gli altri ragazzi di fronte all’emergente sessualità dell’amico.
Alla fine, c’è Ricky, il figlio del pastore morto: un giovane chiaramente tormentato e che non centra nulla con la figura del padre, pastore di una mega-chiesa. Ricky cerca di essere carino con tutti, specialmente con i ragazzi più grandi; cerca la loro approvazione, addirittura con un pesante nervosismo e un’evidente reticenza da parte dei suoi compagni. Il motivo del suo comportamento viene spiegato allo spettatore nelle scene successive: durante un incontro, avvenuto l’anno precedente, venne visto eccitarsi sotto la doccia. Questo fatto lo portò a tentare il suicidio; essere gay e figlio di un pastore ultraconservatore non è una cosa facilmente gestibile. Tutti questi avvenimenti sono da vedersi come un preavviso per il protagonista, Henry.
La sessualità e i suoi conflitti sono presenti anche nella sorella maggiore di Henry, Autumn, e nella madre, Kat. Autumn studia in un’università cristiana e indossa un “anello di purezza” che esprime la volontà di arrivare vergine al matrimonio. Nonostante tutto, quando il suo ragazzo, Aaron, arriva alla festa, perde le staffe, lo caccia di casa e finiscono per avere una pesante discussione. Tra i due giovani innamorati é successo qualcosa che ha messo in discussione il compromesso della verginità. Per quanto riguarda la madre, invece, esiste qualcosa che non la lascia partecipare pienamente alla supposta felicità che dovrebbe caratterizzare gli invitati ad una festa. I suoi gesti ripetitivi, ripresi nel corso del film dal regista, marcano il suo stato d’animo.
La rivelazione delle verità nascoste e alcune piccole ribellioni
È alla fine della giornata che tutte queste tensioni nascoste emergono e ci svelano i segreti attentamente celati. Da una conversazione notturna tra Kat e sua figlia veniamo a conoscenza che Kat ha avuto un’avventura con il tanto amato e defunto pastore, nonché maestro di suo marito, il quale sa tutto dopo la confessione da parte della stessa moglie. Sua figlia, di fronte a questa rivelazione, decide di fare un gioco: chiama di nuovo Aaron e gli chiede di passare la notte con lei; qualcosa sembra essere cambiato in lei mutando anche la sua idea sulla verginità. Aaron, che dimostra di amare sinceramente Autumn, non può nascondere la sua felicità.
Madre e figlia sono le catalizzatrici di una trasformazione piccola ma significativa. Dopo la confessione Kat appare in costume da bagno di fronte agli invitati e si accinge ad un tuffo in piscina. Autumn la segue così come Grace la quale, difronte allo stupore dell’ottusa madre, si limita a bagnarsi i piedi; per superare le proprie paure ci vuole del tempo. È la stessa Kat che propone al figlio Henry di rimettere la musica che gli piace e su cui avevano lavorato assieme. Per un momento le cose prendono la loro libertà naturale e nessuno sa come reagire di fronte a questo evento.
Le rivelazioni più intense avvengono con le relazioni legate alla realtà LGBT. Ricky si trova chiuso nel bagno e perde il precario equilibrio psicologico che è riuscito a mantenere per tutto il tempo. Esplode, prende un coltello e si ferisce il volto. Questo fatto produce un enorme tristezza in tutti i protagonisti, interrompendo immediatamente il momento di allegria suscitato dall’iniziativa di Kat. Si produce l’unico momento nel quale si verbalizza in pubblico una netta discrepanza: di fronte alla visione di Ricky, ferito, uno degli uomini più anziani (marito di chi non smetteva di lamentarsi del mondo in rovina) non ne può più e grida: “Stiamo sbagliando tutto!” Continuando, si dirige a Logan gridandogli: “Tu sei gay, non è vero? Perfetto, non c’è nessun problema! Così è come Dio ti ha creato! Fanculo!”
Gli sguardi di Logan e Henry, in primo piano, non possono essere più eloquenti. L’auto lesione di Ricky sembra abbia lasciato un’impronta nello stesso Henry il quale, alla fine della giornata, propone a Logan di fermarsi a dormire da lui. La scena li vede distesi nello stesso letto, dopo momenti di esitazione, Henry chiede a Logan se lo vuole baciare, “forse non c’è nulla di male”; Logan accetta e Henry si avvicina per baciarlo. Quello che succederà dopo non ci viene svelato ma è chiaro che niente sarà come prima in questa comunità di ipocriti perfetti.
Per chi vuole vedere il film, è facilmente accessibile nei siti come Netflix. Oltre alla qualità del suo copione, ha una realizzazione molto curata e una bella colonna sonora; una mostra di come un film dai presupposti modesti può arrivare ad un alto livello di qualità. Come nell’occasione precedente, vi lasciamo con il trailer.
Testo originale: Dos películas que reflejan la realidad LGTB en comunidades cristianas conservadoras (II): “Henry Gamble’s Birthday Party”