Il Guado presenta “I martedì del Guado: percorsi di crescita tra fede e omosessualità”
Il Guado, gruppo di riflessione e di confronto su Fede e omosessualità che opera a Milano dal 1980, inaugura un nuovo laboratorio di idee: «I martedì del Guado: percorsi di crescita tra fede e omosessualità».
Orientato verso un pubblico più giovane, ma senza limiti di età, e pensato per tutti coloro che nel week end non possono seguire le altre attività del gruppo.
Questo nuovo progetto intende seguire un percorso suddiviso in 10 tappe in cui i temi proposti saranno affrontati partendo dalla storia personale di quanti parteciperanno all’incontro.
Chi non può partecipare agli incontri, potrà seguire questo nostro viaggio su Facebook, alla pagina «Il Martedì de Il Guado» dove contiamo di mettere in rete, dopo ogni incontro, gli esiti, le riflessioni e i testi oggetto del dibattito.
Dopo il successo del primo appuntamento, tenutosi lo scorso 12 ottobre a Milano presso la sede del gruppo, sono previsti altri 9 appuntamenti, tutti in via Soperga 36 Milano ( MM Centrale/Loreto) mediamente ogni secondo martedì del mese
ARGOMENTI DEGLI INCONTRI
1. Guardiamoci le spalle! Non esiste un progetto senza una storia
La mia famiglia, la mia città, gli ambienti che frequento in che misura interagiscono con la mia omosessualità?
I rapporti con i genitori, i rapporti con gli amici fino a che punto sono coinvolti nella mia vita affettiva?
Debbo dirlo o non dirlo che sono omosessuale? E per vivere fino in fondo la mia vita mi conviene restare in contatto con gli ambienti in cui sono cresciuto o è meglio che vada via?
2. I sogni son desideri. Occorre sapere quello che si vuole
Ma io cosa voglio davvero dalla mia vita? Come mi immagino tra trent’anni? E come desidererei invece essere tra trent’anni?
Cosa sono disposto a investire per realizzare i miei desideri? E cosa mi aspetto dall’ambiente che mi circonda in relazione a questo progetto di realizzazione dei miei desideri?
3. Sperare contro ogni speranza. Il rischio della disperazione è sempre in agguato
Quante volte mi sono sentito un caso bruciato? Quante volte ho pensato che non ce la potrò mai fare?
Quante volte ho pensato che la felicità non sarà mai alla mia portata o alla portata delle persone che ho vicino? Quante volte ho fatto morire la speranza? E come posso, nonostante tutto, continuare a sperare?
4. Parole, parole, parole. Il rischio di perdersi nei discorsi
Quante parole sentiamo intorno a noi?
Quanti ci spiegano come dovremmo vivere la nostra omosessualità?
Quanti invece ci danno consigli non richiesti su tutto? Sull’amore, sullo studio, sugli amici o sulla politica, sul modo in cui ci divertiamo o sul modo in cui ci vestiamo.
E se invece di continuare a parlare iniziassimo a fare qualche cosa?
Basta parlare dell’amore: proviamo a lasciarci andare!
Basta parlare di libertà: proviamo a impegnarci per ottenere i nostri spazi!
Basta parlare di solidarietà: proviamo a darci una mano gli uni con gli altri!
5. Quanta fretta, ma dove corri? Il rischio di non rispettare i tempi.
Quando si è giovani il tempo sembra scorrere più in fretta: si hanno tanti anni davanti e si ha l’impressione di essere in ritardo con la vita.
Viene allora la tentazione di prendere delle scorciatoie. Ma la regola è un’altra e vuole che ci sia un «tempo per ogni cosa sotto il sole».
Come ci relazioniamo con il tempo? Abbiamo imparato ad aspettare? E come possiamo imparare a vivere la nostra vita con dei ritmi rispettosi della nostra umanità?
6. Intimità! Alla ricerca del principe azzurro
La vita, che è relazione, in alcuni casi, diventa relazione di intimità e molte delle nostre energie sono spese alla ricerca di una persona capace di rispondere al desiderio di intimità che suscita in noi.
Talvolta però questa ricerca si rivela infruttuosa e ci lascia l’amaro in bocca.
In alcuni casi gli eventi non dipendono da noi e quello che possiamo fare è imparare a gestirne le conseguenze negative che possono avere.
Altre volte, invece, una migliore conoscenza delle regole che muovono gli uomini e le donne quando sono alla ricerca di un momento di intimità possono aiutarci in questo cammino di ricerca.
7. Visibili o invisibili?Pro e contro il «Coming out»
Non sempre si può dire quello che si pensa.
Non sempre si può soffocare quello che dentro di noi rischia di deflagrare.
Per una persona omosessuale il tema della visibilità è importante e un errore che si compie quasi sempre è quello di non tenere conto delle tante sfaccettature con cui si presenta nel vissuto di ciascuno di noi.
E’ meglio parlare o è meglio nascondere il nostro orientamento sessuale?
E fino a che punto la nostra omosessualità è una faccenda squisitamente privata?
E se la paura ci blocca cosa possiamo fare?
Esistono delle regole per fare un buon Coming out?
8. Tardi ti amai! C’è posto per Dio?
Nella cultura occidentale Dio occupa un posto importante che, fino a qualche anno fa, sembrava solamente il retaggio di un passato ormai destinato a finire.
Alla luce di quello che è successo in questi ultimi vent’anni, con quello che i sociologi definiscono «ritorno del Sacro», la sensazione è quella che la dimensione religiosa sia qualche cosa di connaturato all’umanità con cui è sempre bene fare i conti.
Ma siamo davvero attrezzati per affrontare questo aspetto della nostra vita senza correre il rischio di essere travolti dal fanatismo e dall’integralismo?
Fino a che punto, poi, un’esperienza religiosa può essere liberante? E a quali condizioni?
E fino a che punto e a quali condizioni un’esperienza religiosa può invece essere alienante?
9. Che la festa cominci! Riscoprire la dimensione ludica della vita
Potrà capitarci, dopo aver coltivato decine di progetti, dopo aver inseguito decine di relazioni, dopo aver combattuto centinaia di battaglie, dopo aver incontrato decine di religioni, di accorgerci che l’essenziale non è ancora a portata di mano.
E’ questo il momento di sederci e di riposare ascoltando il ritmo tranquillo del nostro respiro.
E’ questo il momento di far festa.
E’ questo il momento del gioco: quando ci si perde a fare quelle cose così inutili che di solito ci riempiono di sensi di colpa per le ore che perdiamo.
E’ questo il momento della preghiera, che come tutte le forme di gioco, può essere vista come una perdita di tempo.
10. Una vita in cerca di autore! Scoprire i nostri limiti e viverli come un’opportunità
Dopo aver affrontato i diversi aspetti della nostra quotidianità è arrivato il momento di fare i conti con i nostri limiti.
Limiti esterni che possono anche cambiare: come il luogo in cui ci troviamo e le risorse economiche di cui disponiamo. Ma anche limiti interni che sono molto più difficili da cambiare: come alcune caratteristiche del nostro carattere o i ritmi di attività oltre i quali non riusiamo ad andare.
Ma questi stessi limiti possono diventare delle opportunità, si tratta solo di conoscerli a fondo e di mettere a frutto le potenzialità che hanno.
Ma quali sono questi limiti? E fino a che punto ci pesano?
Per maggiori dettagli:
Web: www.gaycristiani.it
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