“Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me” (Luca 9:46-50)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Solo se ci si riconosce bisognosi di tutto, allora si è pronti a dare tutto. Come gli immigrati che, ospiti delle terre terremotate che li avevano accolti, non hanno esitato a donare braccia e lavoro nel momento del sisma. Come Dio che fattosi bambino, senza nulla, senza neppure la parola, è cresciuto come segno di donazione assoluta per la salvezza del mondo.
Dal Vangelo secondo Luca 9:46-50
In quel tempo, sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci». Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.