Distruggere le false immagini di Dio. L’esperienza dei cattolici LGBT
Riflessioni di Angele Deguara pubblicate sul sito dell’University of Malta il 5 maggio 2016, liberamente tradotte da Silvia Lanzi
Una volta Charles de Montesquieu scrisse: ‘Se i triangoli inventassero un Dio, gli metterebbero i tre lati‘. La percezione di Dio tende a basarsi sulla percezione di noi stessi e cambia con il cambiamento di tale percezione. L’immagine che si fanno di Dio i cattolici LGBT cambia contestualmente alla loro lotta per riconciliare la loro identità religiosa e quella sessuale, tramite un processo di “conversione” dalla devianza e dal peccato all’essere figli amati da Dio. Giovanni di Palermo, uno dei protagonisti del mio studio paragona la sua fede in Dio all’atto di pelare una cipolla: ‘Ogni strato tolto, distrugge una falsa immagine di Dio‘.
Il mio studio “Distruggere le false immagini di Dio. L’esperienza dei cattolici LGBT” si basa sul mio lavoro nel campo sia con Drachma LGBTI (gruppo di cattolioci LGBT ) di Malta e col gruppo di cristiani LGBT Ali d’Aquila di Palermo, sia con persone che non frequentano nessuno dei due gruppi.
Entrambe le comunità offrono uno spazio per esplorare e approfondire la spiritualità di persone la chi sessualità non si conforma al modello eteronormato. Molti dei partecipanti allo studio sono maschi intorno ai 35 anni e con un’educazione medio-alta, sebbene entrambi i gruppi siano frequentati da persone che non rientrano in queste categorie generali.
Il quesito principale della mia ricerca riguarda il modo in cui persone la cui sessualità e il cui stile di vita non si conformano alla moralità della Chiesa cattolica, affrontino l’inevitabile conflitto tra la loro identità religiosa e quella sessuale in un’epoca fortemente secolarizzata.
Molti dei partecipanti allo studio si sono allontati dall’immagine di Dio dell’arte religiosa, dei libri e delle classi di catechismo (Mużew); molti hanno rinunciato alle tradizionali immagini di Dio trasmesse dalle loro madri o da altri membri della famiglia.
Tra le immagini di Dio della loro infanzia che gli intervistati hanno in mente c’erano: Dio come un mistero o un mago che, se lo si prega, avvera i desideri; Dio come il creatore di Adamo ed Eva; Dio come colui che detta la morale, come qualcuno che dall’alto osserva le persone, e tiene nota di quel che facciamo e al quale dobbiamo rispondere nel giorno del giudizio. Molti dei partecipanti allo studio credono in un Dio cattolico o cristiano. Pochi lo vedono ancora come un padre o un fratello, come un creatore, come qualcuno a cui rispondere dopo essere morti. Molti si riferiscono a lui al maschile, ma non tutti ne hanno un’immagine personificata. Alcuni non lo “vedono”.
Lo concepiscono come forza, energia e luce. Altri lo vedono nel mondo o nella natura. Indipendentemente da come la si sia introiettata, l’immagine di Dio dei cattolici LGBT, tende infine ad evolvere da quella di un contabile, giudice o legislatore a quella di un Dio amorevole, che li abbraccia in quanto creature spirituali e sessuate”.
*Angele Deguara è docente e coordinatrice dell’istituto di sociologia del Junior College dell’università di Malta. Attualmente sta svolgendo una ricerca sull’antropologia della religione e sulla sessualità con i cattolici LGBT di Malta e Palermo. Oltre ad essere attivista per la giustizia sociale e i diritti civili, è anche l’autrice di Life on the Line: A Sociological Investigation of Women working in a Clothing Factory in Malta.
Testo originale: Destroying false images of God: The experiences of LGBT Catholics