In parrocchia a Reggio vogliamo pregare insieme nella “diversità”
Articolo di Giovanni Dazzi pubblicato pubblicato sul mensile parrocchiale “Insieme” dell’Unità pastorale di Santa Maria degli Angeli di Reggio Emilia, novembre 2016, pag.17
Siamo un gruppo di persone interessate al tema “fede e omosessualità” che vorrebbero camminare insieme per interrogarsi, accogliersi vicendevolmente, aiutarsi e partecipare alla vita dell’unità pastorale in modo autentico, senza nascondimenti.
Le persone solitamente indicate con l’acronimo LGBT, che riunisce le minoranze riguardanti l’orientamento affettivo/sessuale (Lesbiche, Gay, Bisessuali) e riguardanti l’identità di genere (Transessuali), hanno da sempre subito pesanti discriminazioni (compreso il cosiddetto bullismo) da parte della società civile e delle chiese, che hanno portato in molti casi anche a conseguenze estreme, come il suicidio.
Anche i genitori dei ragazzi e ragazze LGBT vivono spesso un disorientamento legato alla fatica di trovare punti di riferimento ed altri genitori che vivono la stessa esperienza con i quali confrontarsi.
Molte persone omosessuali e transessuali credenti hanno lasciato la Chiesa perché non si sono sentiti accolti, e in questo momento di grazia e di rinnovamento che stiamo vivendo grazie a papa Francesco che, nello spirito autenticamente evangelico e conciliare esorta i cristiani ad aprirsi alle periferie geografiche ed esistenziali, per costruire una Chiesa sempre più inclusiva, vorremmo realizzare, insieme a don Paolo, uno spazio dove non si senta il desiderio di nascondersi ma dove si possa respirare, sentirsi in famiglia, essere autenticamente sè stessi. La nostra Diocesi vanta un glorioso precedente in questo senso, grazie alle suore francescane di Salvarano, che per tanti anni, con un impareggiabile stile fatto di semplicità e accoglienza incondizionata, hanno incontrato, ospitato, ascoltato e consolato tutte le persone in ricerca che si avvicinavano a loro, tra le quali c’erano tanti ragazzi e ragazze omosessuali e i loro genitori.
Tutti noi, non soltanto le persone LGBT, o i loro famigliari necessitiamo di un percorso di accettazione di sé e di liberazione, per cui vorremmo che il gruppo fosse aperto a tutti gli interessati a queste tematiche.
Abbiamo tutti molto bisogno di aprire la mente e di imparare a vedere la diversità come ricchezza e non come minaccia, e a non identificare gli altri soltanto in base al loro orientamento, ma considerarli come persone che cercano di amare e di essere amate; dove c’è amore c’è Dio.
Gesù, nel Vangelo, non pronuncia mai una sola parola di condanna nei confronti delle persone omosessuali. Avere questa caratteristica, o avere un figlio con questa caratteristica, non è una disgrazia, ma, pur con le fatiche iniziali che può comportare, diventa una grazia, che porta a fare un cammino di accettazione, di uscita, di riconciliazione e di accoglienza verso tutti.
Chi è interessato a partecipare a questa nuova realtà dell’Unità Pastorale può contattare Giovanni Dazzi via email gdsr64@gmail.com o al cell. 339/1625560.