“Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera…” (Luca 19:45-48)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Per Gesù il tempio è casa di preghiera perché è casa dove insegna e fa del bene ogni giorno. È casa di preghiera perché semplicemente è casa: non è luogo dove “si ruba” un’ora davanti al Signore, dove si va quando si ha tempo: non è casa aperta ad orario e a richiesta. Non è luogo delle “grandi occasioni”: è, o meglio dovrebbe essere, luogo della mia vita. Di tutta la mia vita.
Dal Vangelo secondo Luca 19:45-48
In quel tempo Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!». Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.